Alla Pagina seguente 

Alla Pagina seguente 

Yeregnadzor, 4 agosto

Ieri mattina , dopo essermi attardato in Ashtarak nello scrivere, mi sono dilungato a rivedere le tre chiese gemine della cittadina, la Karmaravor 1karmravor.jpg (26910 byte) , la Tziranavor, 2ashtvan.JPG (84239 byte)3ashtvank.JPG (116719 byte)la Spitakavor,

1astvank.JPG (107359 byte) , ho ritrovato Ruzan e i suoi fratellini, e mi sono chiarito il significato possibile di alcune delle ultime parole armene che mi aveva trascritto e che mi erano rimaste indecifrate.

La chiesetta della Karmravor mi è stata quindi aperta dalla custode,  con la quale mi sono intrattenuto a raffrontare il segno di croce della cristianità cattolica con quello della cristianità armena.

 

Sulla marshrutka da Erevan per lo Zangezour , della " campana inaudibile, nel sud dell' Armenia, terminata l'estrema periferia periurbana ci si è addentrati nella valle dell' Ararat, lo scenario era un esaltante paesaggio mitico biblico-americano, vino di Noè e Coca. Cola,  quale l' offerta dei coltivi dei vigneti e delle effigi delle locande, la montagna dell' arca nelle lontananze turche, oltre le ultime  prominenze rocciose in cui si annidava Kor Virap. Lungo le strade.i chioschi ininterrotti di frutta ed ortaggi.

Si è lasciata la valle per addentrarci in montagne che una siccità ancora più arida, una luce assai più tersa, similarizzava alla grandiosità dei dirupi sinaici, del' Hoggar sahariano.

Ma è bastato ritrovare il fondovalle per essere di nuovo nel verde germogliante di coltivi irrorati da torrenti, tra i fondali circostanti di una nuda asperità scabrosa fino all' arrivo in Yeghegnadzor.

4noravank.JPG (77572 byte)

La marshrutka mi ha lasciato proprio di fronte al solo hotel in centro, che si è rivelato superiore ad ogni aspettativa nello stato di manutenzione, benché l'acqua vi fosse disponibile solo in secchi e in pentoloni,  e più ancora per la accoglienza prestatami dalle due donne che vi erano addette, cordialmente disponibili e vivamente interessate a fornirmi di ogni "vremja utile, insieme con il taxi ed il suo d'autista d'intesa per Noravank.

Vi si arriva tra voragini a strapiombo che si rinserrano fino a lasciare solo un varco sinuoso tra le lamine rocciose dei loro declivi,  3noravank.JPG (90458 byte) oltre il quale il monastero, su in alto, fa la sua comparsa in uno scenario di rocce  di un fulgore igneo, tra cangescenze ferruginose, 6noravank.JPG (108572 byte)  nella cui pietra una fiamma incandescente emanava il suo bagliore rappreso come il sole l'accendeva.

 

Ma in tutta la sua finezza d'intaglio, nella fronte scalinata principale come nella capziosa elaborazione, retrostante, dell'alfa e omega del simbolo della croce in acuzie di frecce dilatate in ottagoni , 5noravank.JPG (104546 byte)   l' Astvatzatzin emanava una preziosità fredda che mi lasciava solo ammirato,   che non mi emozionava come la semplicità della commovente grazia mattutina della Karmravor 1karmravor.jpg (26910 byte) in Ashtarak.

A una cripta che era il sacello della famiglia Burtelashen  sovrastava la chiesa cui davano accesso le scalinatelle, 1noravank.JPG (93911 byte) conclusa in un'area loggia celestiale, 

  2noravank.JPG (85739 byte)   che tuttavia era stata ripristinata nella sua meraviglia  da un restauro di cui si avvertiva l'artefazione.

All' esterno, le  ruvidità lineari  delle sculture nelle lunette dei due portali d' accesso di Momik, che effigiavano la Vergine tra gli Arcangeli in basso,  e il Cristo e gli  Apostoli Pietro e Paolo in alto,  figuravano incastonate in una trama finissima di viluppi di intrecci floreali di matrice islamica, una orientalità ornamentale  che appariva a ancora più sviluppata all' interno della chiesa.

A ricomporre il tutto in sintesi, negli angoli degli stipiti figuravano delle cordonature plastiche, effigi animali desunte dai bestiari ancestrali, entro un profluvio parietale di Kachkars.

Ama4noravank.gif (140169 byte) (Immagine desunta da Google)

Più singolare che ammirevole mi è parsa la sala d'accesso della chiesa di S. Karpet, in cui la navata unica è una volta contornata da  una galleria rudimentale, in cui sono imitate le coperture lignee delle "azarhasen", le antiche case contadine dell' Armenia.

Nella sera di Yeghegnadzor mi hanno calamitato il suo parco, i giovani e i ragazzi ed i bambini che vi erano raccolti in un'arena di cemento, dove nelle poche luci e nel buio predominante molti di loro   si sforzavano di ballare al suono della musica di audiocassette, reso assordante da due amplificatori.

La giostra di una enorme ruota, poco oltre compiva lentamente il suo giro.

Finché alle undici si è spento tutto, luci e musica e rumori.  E tutti sono sciamati via.

 

 

 

a inizio pagina

Alla Pagina seguente