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epilogo nestoriano
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gallery di Urmyeh
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Si risolveva dunque in un nulla di fatto, in
Urmyeh, la
ricerca traverso l' Uzbekistan, la Cina, l'Iran, delle tracce della
trascorsa presenza dei nestoriani?
L' ultima notizia che me ne era stata recata, era quanto mi
aveva detto uno dei gestori inglesi in Kashgar del John's cafè
V'erano cristiani, certo, in Kashghar, ma non v'erano più
nestoriani, dal millecinquecento, quando era cessata la rinascita del loro
culto insieme con la pax mongolica che l'assicurava. Ma nei territori più a Nord, dello Xinjiang, erano
innumerevoli le croci nestoriane incise nella roccia ch'erano state ritrovate .
No, non c'erano più nestoriani nemmeno in Urmyeh,
nella città dell' Azerbaigian iraniano, mi confermava ora il custode
della chiesa locale di Santa Maria, nel suo inglese incerto.
Sembrava, a suo dire, che nemmeno ci fossero mai stati.
Eppure quando gli chiedevo delle origini di quella chiesa, cui avevo appena avuto accesso,, si,
ora era di rito caldeo, mi ribadiva, ma al tempo stesso, contraddicendo
quanto mi aveva asserito in precedenza, mi informava ch'era già stata un edificio di culto nestoriano.
Inutile insistere oltre, seguitava a dire e a disdire, nella
sua cordialità disponibile.
Meglio accelerare i tempi per il transito della vicina frontiera
con la Turchia, dovevo essere assolutamente a Van quello stesso
pomeriggio.
Ciononostante destinavo ancora tutto il mattino,
in Urmyeh, a vederne i principali monumenti islamici, il Sé Gunbad, il mirhab
della moschea del Venerdì , tributari delle
magnificenze architettoniche di Marraqheh,
a inoltrarmi nell'animazione del bazar, per congedarmici da ciò che è vita nell'
Iran
Mentre mi incalzava il mio interminabile ritardo .
Il turco che è stato il mio compagno di viaggio in autobus
da Van a Smirne
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Presso Farhang
Ho lasciato Farhang, ieri pomeriggio, troppo tardi per
potermi imbarcare da Cesme Venerdì prossimno, ma quand'era ancora troppo presto per
l'imbarco di lunedi .
Durante i pochi giorni che siamo stati insieme Farhang ha seguitato a chiedermi di
pregare per il buon esito del suo esame di Scienze Politiche, che può
aprirgli molte porte.
Anche se la sua porta d'oro, gli ho soggiunto, e lui ha annuito, resta la pittura.
Era così in ansia che avrebbe voluto che gli restasssi accanto finchè
non avesse saputo i risultati.
Intanto in un atelier insegna ora pittura a dei bambini e a delle giovani ragazze,
in una mall di Kermanshah ovedi tali scuole ne sono state costituite ben cinque.
L'ha raggiunto sul tardi la ragazza di Mashad cin la quale si è fidanzato, una giovane osservativa e spiritosa, che ha conoscxiuto ai corsi universitari che frequenta.
Ieri, all' ora di pranzo, prima di affrettarci per l'autostazione, abbiamo
pranzato presso un suo amico, con il quale ogni Venerdì si reca a dipingere
all' aperto, nei pressi della città, o a Bishotun.
Sono sempre più belli i suoi acquerelli, mentre le sue pitture ad olio
sono di una delicatezza toccante ch'è ancora inespressiva dei colori
della sua anima,che vi permane succube dei toni oleografici e della tradizione
naturalistica in cui si è formato,
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Gli acquerelli di cui Farhang mi ha fatto dono, come appaiono all' interno della sala della mia biblioteca |
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Ma quanto sogno è negli occhi di quei giovinetti,volti al cielo, le mani dietro il capo, sul praticello in cui li ha dipinti distesi, o nella fanciulla, a una finestra, nei cui vetri appaiono indecifrabili stelle o fiocchi di neve , mentre con che fluente dolore, in un'altra sua tela, la nonna si costerna
sulla tomba del marito defunto riversandovi tutta l'anima.
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L'anno trascorso è stato dolentissimo per la sua famiglia: sono morti il nonno e la nonna paterni, il padre di Farhang ha corso il rischio di perdere la vita,: mi ha mostrato a tavola, l'altro ieri, la cicatrice dell' operazione al cuore praticatagli a cuore aperto.
Ma Berhang, il fratello maggiore, ha trovato lavoro, come ingegnere, intanto che Farhang resta in attesa degli esiti del suo esame, ma in una situazione interna dell' Iran che a suo giudizio è ancora peggiore, che sempre meno gli offfre libertà.
E se la situazione non cambia ,prima o poi intende lasciarlo, l'Iran opprimente.
A scuola non è possibile manifestare, nelle Accademie nonj si possono disegnare nudi anatomici, -a casa sua, in un atelier, certo, lui può dipingere quel che vuole, ma in una mostra non può sibire che volti e paesaggi..
Alla televisione trasmettono solo sport e religione, senza che nei programmi olimpici ai quali assistevamo, si potessero vedere le donne competere.
Nè alle donnne è dato di esibirsi come cantanti, e gli uomini sono obbligati a cantare senza l'accompagnamentodi strumenti.
Ma lasciare l'iRan è per lui ujn distacco viscerale dal contesto familiare.
L'altra sera erano presenti la sua nonna materna, sua zia e suo zio, coniugi, l'uno il fratello della madre, l'altra la sorella di suo padre, ai qualisono stsato presentato.
E ieri sera, avrei potuto presenziare a un altro convegno familare, a casa della sua sorella che si è sposata., cui mi sono sottratto per i disturbi intestinali che accusavo. Sicchè Farhang è rimasto a farmi immensa compagnia.
E allora che mi ha detto quanto la famiglia possa essere per lui importante.
" Gli iraniani sono molto emozionali, ogni settimana debbo riverdere i miei nonni rimastimi, e non mi basta".
Che Dio ti assista, mio caro Farhang, caro mio angelo, nella tua vocazione artistica, nella tua aspirazione alla libertà a farti uccelklo Simurgh, che volta e risorge più alto di ogni sua cenere.