Katmandu, 16 luglio 2006

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Da Varanasi con K.sono giunto in Katmandu via Gorakpur, Sonauli, in Gorakpur lasciando il  treno per una successione di autobus.  

 Dalla guest house era poco distante la nostra prima meta,  il palazzo magnificamente istoriato della Kumari, 1kumari.jpg (368181 byte) che per poco più di un istante ci si è svagamente concessa da una finestra al piano superiore, nella sua  grazia di tediata dea-bambina serrata tra le morse delle cure parentali2kumari.jpg (365250 byte)

 

 

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Ci siamo intrattenuti per il resto del giorno nel Durbar square,1katmandu.jpg (347669 byte) 

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divagando fino ai terrificanti Bhairava della piazza di Hanumah.4katmandu.jpg (336947 byte)Ma più che il  Durbar square di Katmandu è quello di Lalitpur1patan 06 1002.jpg (878731 byte) che mi ha affascinato, i giorni seguenti, nella stupefacenza arcana dei suoi slarghi e guasti architettonici, ove i templi, e il Palazzo regale,  a espressione dell'ordine perenne del  sanatana dharma, vi si affacciano guardati dai mostri e dai veicoli  animali delle divinità tutelari, elevantisi sul traffico del viavai terreno di chi passa e dilegua.  Ne sovrastano il samsrara,  su alte colonne, Garuda volto perennemente a Vishnu  in ali di rondine, re Narendra Malla e il cobra erto a sorvegliarlo,  nella sua prece per  un ritorno permanente nelle stanze palatine, situate a lui di fronte,  che furono la sua dimora terrena.2patan 06 1038.jpg (572698 byte)

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 le seguenti  emozioni visive evocative ho  trascritto  in Lalitpur:

"Al sole che filtra, nel cielo nuvoloso sfavillano le kalasa sommitali  dei templi indu della piazza, sfavillano, al termine dei pilastri e delle colonne di sostegno,  le coperture inflesse della grande campana, re Narendra e il cobra che lo tutela,  nel suo volgersi in preghiera  alle divinità del palazzo che fu la dimora terrena della sua esistenza regale, impetrandovi un ritorno e la salvezza perenne, si schiariscono di luminescenze  i sikkara e i padiglioni dei loggiati dei templi di  una leggiadria indiana, mentre s'accaldano le tegole  dei tetti delle pagode e dei mattoni del Palazzo regale, incupiti dal profilarsi, nel loro rossore sanguigno, di stipiti  e incorniciature e vilampas di sostegno ai tetti.

Il lieve spirare del vento, intanto, fra i tintinnabuli delle campanelle pendule a guisa di foglie di pipal, fa trascorrere in un moto ondivago i festoni fluttuanti delle pagode,  a presidio perenne delle quali,  dinnanzi alle entrate, tra il trascorrere della folla sostano gli elefanti e leoni di pietra." 

a inizio pagina

Per quanto,  in Katmandu, - dove da Varanasi, con K.,sono giunto via Gorakpur, Sonauli, in Gorakpur lasciando il treno per una serie di autobus-  insieme con il mo amico finora abbia per lo più divagato in lungo e in largo  nel Durbar square , fino ai terrificanti Bhairava della piazza di Hanumah,  oltre   il palazzo di una Kumari che per poco più di un istante mi si e svagamente concessa da una finestra al piano superiore, nella sua magnifica grazia di tediata dea.bambina serrata tra le morse delle cure parentali, più che il  Durbar square di Katmandu- è quello di Lalitput che mi ha affascinato, nella stupefacenza arcana dei suoi slarghi e guasti architettonici . I templi, e il Palazzo regale,  vi si affacciano tutelati dai mostri e dai veicoli  animali delle divinità tutelari, sul traffico del viavai terreno di chi passa e dilegua.  Ne sovrastano,il samsrara,  su alte colonne Garuda volto perennemente a Vishnu  in ali di rondine, re *e il cobra erto a sorvegliarlo,  nella sua prece a un ritorno permanente nelle stanze palatine, di fronte,  che furono la sua dimora terrena,.