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K.
mi ha raggiunto nel giardino dell' hotel, mentre il tramonto
smorzava la sua incandescenza nei muri calcinati e nei rampicanti, e la
lettura in inglese del Coniglio Saggio di Valentino Giacomin è diventata
la sua stessa lettura.
L'ho sollecitato, tramite
quelle pagine, a farsi consapevole che quanto mi aveva scritto by e-mail , dicendomi sempre che tutto era O.K, che lui e i suoi cari erano
"fine", non poteva essere il suo vero pensiero, se fino alla
sera avanti mi aveva taciuto la stessa aggressione a sua
madre e al suo bambino, avvenuta a novembre, e ch'era stata
perpetrata da alcuni ladri.
Erano penetrati nella casa nel villaggio
in cui la madre e il suo bambino erano rimasti a dormire,
ferendo la madre alla testa quando si era messa a gridare che
c'erano degli
estranei in casa, tappando con un mano la bocca al suo bambino atterrito .
Forse avrei potuto comprendere, così, perchè a dicembre il suo adorato bambino fosse cosi silenzioso e
intimidito,
quando insieme con noi è venuto in escursione nel parco di Panna.
a
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