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diario spirituale di meditazione, cronache e
commenti di Odorico Bergamaschi
16
ottobre 2007
L'estate sta sopravvivendo a
se stessa, estenuandosi in un incantevole autunno, la cui
serenità, di un azzurro profondissimo, trama
crepitante il fogliame degli alberi, di cui la luce soffonde
le opulenze vegetative, cedendo ogni sua crudità ai
primi nudi profili di rami e di tronchi. E' imminente una
perturbazione che precipiterà, a giorni, la
meravigliosa sospensione estiva in un inverno anticipato, ed
io non intendo che l'animo ne anticipi l'arrivo alterandosi
per le contrarietà che lo inquietano, voglio
piuttosto, in tale grazia luminosa, assaporare i frutti
tardivi delle gioie che mi concedono le circostanze
presenti, le amicizie che vivo, gli impegni
intrapresi. Dalla Cina dopo più di due anni ha
ripreso a scrivermi Appel Wang, di ritorno dal Giappone. Le
chiederò, quando le risponderò di nuovo, come
abbia trascorso il festival di metà autunno, lo
scorso settembre, quando a metà dell'ottavo mese, del
calendario cinese, la luna è al suo massimo
splendore Credo che la stagione sia più inoltrata
nel remoto Oriente, se in Jilin Peter già si lamenta
di quanto faccia freddo. In India, a quanto mi viene
dicendo Kallu, una lieva frescura mitiga la calura, ch'è
ancora infestata di mosquitos, della festa in corso di
Navaratri, le nove notti in cui si celebrano le nove
manifestazioni e parvenze di Durga,
la Dea
Madre ch'è lo Spirito di Sapienza in cui il Verbo si
fa operante nel mondo.
In tre templi, ogni mattina alle
cinque, Kailash ora si reca a
pregare ogni giorno, fino a che sia Dussehra, nel tempio di
Durga ch' è presso l'aeroporto di Khajuraho, nel
vicino tempio di Shiva, nel tempio di Durga ch' è
accanto a casa sua, per assicurarsi il "good kharma"
che ne faccia il degno padre dello small baby oramai
nascituro. E potere raggiungere il Nirvana e trovarvi la
Vacca, anzichè il Cobra, che lo faccia rivivere in
un'esistenza migliore.
"Sto
cambiando tutta la mia vita. Ho bisogno per questo di sempre
più "good Kharma", così Dio mi aiuta
e dà un buon futuro a me ed ai miei bambini, potrò
avere successo e denaro nella vita. Ma ho già "
very good Karma". Il buon Kharma che Dio mi ha dato un
grande amico come te". L'altro ieri, domenica sera,
gli ho comunicato l'evento che ha talmente esaltato la mia
felicità attuale, che nella "jungle" della
boscaglia oltre i laghi della mia città, sia
riapparsa nel fulgore festivo la carissima gatta che credevo
già morta, poichè dallo scorso gennaio ne
avevo perduto ogni traccia. Quando gliene ho parlato,
Kailash mi ha detto del cane randagio che gli fa festa ogni
volta che si reca al villaggio, seguendolo dovunque. "Se
vado al lago mi segue al lago, se vado al fiume è lì
con me, , mi segue fin dentro la toilet. Egli sente se
hai "good kharma. E se gli fai del bene, se gli dai del
cibo, tu ricevi da lui "good kharma", ti può
guidare nelle tenebre quando ti rechi al fiume".
E'
così vivida la luce delle parole del mio amico, c'è
in esse tanta fede e felicità , nonostante tutto, che
voglio credere alla loro forza, riporvi la mia speranza, e
fugarvi il tremito in cui il cielo della mia anima già
si vela, la stagione mite ha la recrudescenza di un brivido,
in un ansito, come nel mutamento che mi annuncia il mio
amico non ravviso uno spirito reale di iniziativa, alcuna
intrapresa di fatto, e non riesco aintravedere che il
conforto, restando in attesa, di potere sempre più
confidare in me, nell' aiuto di chi, come il suo "house's
owner", sia con un cuore pari al suo.
Pubblicato da odorico a 13.41
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martedì 16
ottobre 2007
Qui ancora, tu vivi, gracidano
le voci a cui ritorni
2005
Pubblicato da odorico a 14.46
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Etichette: odorico
domenica 21
ottobre 2007
Mentre
i suoi bambini sono presso i nonni, nel villaggio
natio, per la festa di Dusserha questo pomeriggio K.
si è recato al ponte che supera il fiume che
precede il parco di Panna. Quando me ne ha parlato per
telefono, era ancora eccitato per le celebrazioni ed
il concorso di folla. A causa della secca degli altri
corsi d'acqua nel territorio, i devoti e gli
spettatori erano accorsi da Panna, da Khajuraho, fin
da Chhattarpur, per immergervi le statue di
Durga. Almeno duecento e più, a suo dire, i
simulacri della dea che aveva visto allineati a
riva...
prima
che scomparissero in acqua secondo il rito di cui in
questi giorni mi sono reso partecipe rivedendo le
immagini nella sequenza dell'esordio di "Devi",
il film mirabile di Satyajit Raji
Tutto
il ponte era gremito, mi ha raccontato il mio amico,
ovunque era uno spettacolo, danze, musica, bancarelle,
puja e offerte alla dea... "Many, many
crowd..." Ma oramai tutto aveva volto al
termine, mentre me ne parlava, accanto alla moglie che
gli aveva preparato la cena al suo rientro tardivo, e
la solita quiete notturna era già alta in
Khajuraho. Domani tutto ritornerà come prima, "
quiet, very quiet", prima che tra venti giorni
già si ravvivi in India ogni villaggio e sia
ancora festa, che in ogni casa si accendano le luci
per Diwali, in attesa della venuta di Laksmi anche per
il suo nuovo bambino.
Pubblicato da odorico a 13.57
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martedì 23 ottobre
2007
"My son has born", il io amico indiano mi ha annunciato
al telefono con solennità . E' nato trenta minuti prima che
me lo abbia annunciato, quasi un'ora fa. Domani egli andrà
da un bramino per l' imposizione del nome. In ospedale sono rimasti
con la moglie suo fratello, la madre. Non poteva lasciare da soli
Puti ed Adjet. Intanto è festa grande nelle sue stanze, nel
suo cuore, per Puja ed Arti, le figlie adolescenti del proprietario
della sua casa, che hanno assistito sua moglie durante l' intera
gravidanza. Dall'hotel in cui tra una decina di giorni K. riprenderà
il lavoro, seguitano a giungergli le telefonate di felicitazioni. Il
mio amico si è quindi congedato al telefono prima del solito,
per andare a comperare nuovi dolci da distribuire ai convenuti . Ma
il party più grande per festeggiare il suo bambino intende
riservarlo a me, quando sarò di ritorno in India quest'estate.
Ringraziandolo, l'ho dovuto pregare più volte, al telefono,
di destinare quel denaro al primo gradino che per il suo nuovo
bambino è ora infervorato a scalare, per iniziare finalmente,
passo dopo passo, la sua ascesa sociale e diventare " rich and
successful person" "Oramai ogni problema per me è
finito" ha sospirato. Che lo creda, e ne assapori il
sollievo, il mio caro amico, e sia " happy, happy, very
happy". Congratulazioni K., i miei migliori auguri a te, alla
tua sposa, che finalmente si è sgravata, alla nostra famiglia
che si allarga.
Pubblicato da odorico a 10.00
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giovedì 25 ottobre
2007
"E 'già presso di te, Kailash, il tuo nuovo bambino?
Anche tua moglie è tornata dall'ospedale? E com' è
il tuo bambino, "your small baby"? " " Ha la
stessa bocca di Puti, la mia stessa bocca, la mia stessa faccia, mi
dicono tutti quelli che lo vedono, ma non ha il mio stesso colore,
non è nero come me, e come Adjet, ha il colore chiaro della
pelle di mia moglie. Io sono nero, lui è bianco." E nel
dire questo anche la sua felicità è sembrata farsi più
luminosamente chiara nel suo tono di voce. Mi sono messo a ridere,
ricordandomi di quando il mio amico si stava scrutando allo specchio,
in un hotel nel Sud dell'India, spalmandosi una crema su alcuni
tratti del viso ." Ho qualche punto nero da coprire" mi
aveva detto. " Ma K., gli avevo replicato ridendo, tu sei tutto
nero..." " K. , tu e tuo figlio Adjet siete comunque
belli, siete molto belli, " " Lo so, lo so..."
Pubblicato da odorico a 15.08
giovedì 1 novembre
2007
ultime foglie,
sugli azzuri abissi
tremuli ori
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domenica 4 novembre 2007
CARLO BERGAMASCHI
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lunedì 12 novembre
2007
"
Kailash, my dear friend,
How I ve been
happy, yesterday, calling you by phone. I seemed to be near you,
in the hotel Harmony... But after I ve been very sad, finding
myself so far from you, for how many months, again, until
summer... My dear friend! You know, I ve to stay far from you
to save money for helping you and your dear family, to realize the
first steep of a better life..."
"Kallu, dove sei
ora in hotel?",gli avevo chiesto avviandomi al termine della
nostra telefonata, per gli ultimi auguri di Happy Diwali Avevamo
parlato a lungo della festività, di come si celebri anche in
Italia, come in tutta l'India, accendendo luci in ogni stanza, ad
ogni scalino, perchè Laksmi dia " money" a tutti
quanti. "Sono nel giardino, e non c'è nessuno . I
turisti sono nelle stanze, o fuori. Io sono vicino alla vasca e
intorno ci sono molte luci e lampade. Nella vasca, sai, c'è
un piccolo tempio con una statua di Buddha, e intorno i fiori di
loto. " "Che bello..." "Very beautiful...
Odorico, ora ti penso seduto accanto a me, qui in giardino, e sono
felice, e piango perchè sono felice..." Anch'io
piangevo, caro amico adorato, mentre cadevano le mie ulteriori
domande, con le tue, all' urgere dell'assillo per i costi delle
telefonata , nella gioia di lasciarti seguitare a ridere e a
scherzare, di me, dei miei "eh?' " What? What ? What?"
di cui ti ricordavi ancora la frequenza in Ellora, senza
volerti altrimenti che come sei, senza più sentirmi salire
alla gola lo sconforto, di un differente nodo di pianto, quando ti
sento illudermi di credere ancora di potere salire quel primo
scalino, che ti faccia diventare l' uomo di una vita piena di
successo, capace con la sua iniziativa di dare un futuro ai suoi tre
bambini. Con la stessa mia persistenza, nelle tenebre d'autunno,
nella marcita del mio spreco senza alcun senso evidente nell'
insegnamento , in virtù della quale seguito a scrivere pagine
che non saranno mai impresse da alcuna stampa, che non avranno mai un
lettore. Nel fallimento, mio amico infinito, ch' è il
vincolo d'amore delle nostre esistenze distanti .
Dio! di
speranza, di fede, di carità!
Pubblicato da odorico a 13.51
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domenica 9 dicembre 2007
Ho
appena telefonato a K. per dirgli quanto mi sia difficile vivere
questo Natale lontano da lui, dal calore luminoso dell' inverno
indiano, quanto patisca di dovere attendere fino a quest'estate per
ritrovarci insieme.
Ieri rivedevo, come gli sono venuto
dicendo, le nostre foto in Rameswaram, in Kanniyakumari, l'immagine
di lui che mi precede del suo caro passo fidente , o che mi attende,
nella visita dei templi hindu del Tamil , ed uno struggimento dolente
ha ravvivato la mia nostalgia dei giorni trascorsi insieme.
Anche
quand'ero triste, sotto la pioggia monsonica che cadeva sulle mie
frustrazioni per quanto avrei solo intravisto, o non sarei riuscito a
vedere, in Kancheepuram,o in Mamallapuram, sui miei indugi che mi
attardavano in ciò che sapevo disinteressarlo, su contrarietà
e incomprensioni, sui contrattempi sfinenti, era là, insieme
con lui, che la mia vita maturava il frutto della sua felicità,
del suo compimento, la ragione per cui la mia esistenza non sta
dileguando, irrimediabilmente, solo come la resa dei conti del mio
fallimento. Gli ho dunque telefonato, già stamattina, per
vincere la tentazione di fare il visto per l'India ed il biglietto
aereo negli ultimi giorni utili. Gli ho ricordato,
ineludibilmente, ch' è per ragioni economiche che rinuncio. Lo
sapeva benissimo, che se non torno in India è perchè
non riesco a risparmiare di più, perchè altrimenti i
miei accrediti in banca seguiterebbero a diminuire inarrestabilmente,
anche se allo staff dell Hotel in cui lavora, e dal quale ero atteso,
ha detto che è perchè ho tanto da fare, "I'm
busy", che questo Natale non farò ritorno in India. Gli
ho ricordato che devo risparmiare soprattutto per salvaguardare la
possibilità di aiutarlo per sempre, per consentirgli di dare,
egli , a se stesso ed alla sua famiglia un futuro, fintanto che non
sia possibile, come sogniamo insieme, vivere nel suo villaggio in una
casa in comune, una volta che io abbia potuto lasciare
l'insegnamento. " With me and my family", ha detto
felice di gratitudine, ripetendo il ritornello del sogno conclusivo
della mia esistenza. " Living, you, six months in Italy, six
months in India" Ma è bene, che per arrivare a tanto,
egli pensi ad un nuovo lavoro con il mio concorso, più che a
farsi con il mio aiuto la casa della nostra esistenza comune. "
Una casa è solo un costo, con un altro lavoro tu guadagni di
più..." " Ed io potrò aiutarti,- quando
sarò ricco e tu avrai bisogno di me... Ne parlerò con
mia moglie, quando sarò di ritorno a casa." Anche se
lei è più la madre dei suoi figli, che la persona che
ama , e per quanto la consideri primitiva nel suo analfabetismo, il
mio amico con lei discute e confronta ogni scelta, lascia a lei
decidere quanto deve tenere, o lasciarle, dei soldi che amministrano
insieme " I fellow you, my friend, I fellow you" Anche
tra noi due, gli ho ribadito che ogni decisione deve essere
condivisa. " O., You are like my Money God..." "No,
Kallu, my friend,- l' ho supplicato,- sono vecchio, prima o poi dovrò
lasciarti in questa vita per un'altra, io ti devo aiutare a fare a
meno di me... " Lo so, lo so, capisco che cosa mi vuoi
dire". "Pensaci, ma non preoccuparti K, be happy and
peacefull, don't worry, my friend, be quiet in your mind". Era
giunto intanto Adjet, il nostro comune bambino. Voleva che daddy
gli acquistasse una palla per giocare a cricket. Disdegnava di
parlare con me, per quanto lo ami. Sono riuscito a scambiare con
lui solo uno stentato namaste, più che altro per l' insistenza
di K.. Il piccolo era già uscito con i soldi per la palla
del cricket, quando ho chiesto a K. se Adjet poteva dirmi qualcosa in
inglese. "Stasera puoi telefonarmi di nuovo in casa, e ci
sarà Puti. Lei ha la mente aperta, " She has open mind, "
e con lei potrai parlare di più , anche se è più
piccola . Puti parla, parla parla, hindi, english, " also
italian"... quando ti dice ciao al telefono...I love papa, mi
ripete già, I love papa... Puti già dice molte parole ,
sempre lei parla, ride, piange, mentre Adjet non dice mai niente, lo
sai, ...Adjet ha la mente chiusa , ma lo stesso capisce tutto, non
preoccuparti." Intanto, nel pomeriggio, in attesa di parlare
di nuovo al mio amico, si fa ancora più duro restare,
rinunciare ad ritrovarci entrambi in Mombay, a Goa, pur essendo
entrambi liberi, ancora in salute... Chissà, se sarò
ancora vivo, e se sarò capace comunque di andare , quando
potrei cessare di lavorare, che cosa potrà essere successo nel
frattempo, ripercorrendo ancora anno dopo anno il calvario
interminabile dell' insegnamento . Ma anche cosi, gli dirò
fra poco, anche se non arriveremo a vivere insieme, io e te con la
tua famiglia, se morirò nell'attesa che questo si compia ,
soffrendo quanto soffro, ogni giorno, sprecandomi nella sofferenza
vana dell' insegnamento, e vi avrò perso ogni talento e
possibilità di valere e di affermarmi, ricchezza e successo,
ciò che avremo vissuto volendoci così bene, di lontano,
ritrovandoci e lasciandoci a distanze di tempo sempre più
interminabili, sarà stato comunque bellissimo, no? my
dear!... Sapessi, anche così, quanto tu hai dato al tuo
Money God! Prima di te ero senza felicità nel mio respiro,
in ogni cosa che facevo. Qui solo, in casa, dove prima e poi
squillerà la tua chiamata, quanto calore, e gioia, ora è
invece nel freddo, della grotta, che vi patisco per risparmiare per
entrambi.
Pubblicato da
odorico a 09.44
Pubblicato da odorico a 09.44
lunedì 24 dicembre
2007
"
Vorrei morire, my
friend- ha esordito al telefono Kallu, prima di uno scoppio
irrefrenabile di pianto. Potevo sentirlo soffiarsi il naso,
trattenere a stento i singhiozzi. "Kallu,
mio caro, perchè piangi?"gli ho chiesto sollecito,
stupefatto di sentirlo in lacrime per la prima volta, da anni che
siamo intimi amici. Quando altre volte ero stato io a erompere nel
pianto, egli,
contraendo il volto in una espressione dura, mi aveva sempre pregato
di smettere, di non avere lacrime per lui. Sapevo
che non poteva esserci motivo che piangesse per i suoi bambini, per
la sua famiglia, mi aveva appena detto che stanno tutti quanti
benissimo. Anche Puti era assorta nel sonno, nella sua casa in cui
lui soltanto era ancora desto. "
I cry, piango, perchè tu non sei qui a Natale, Oggi era il
secondo giorno di danze in Khajuraho, tutto era cosi bello, le
musiche, le danzatrici, c'erano i turisti che scattavano le foto, e
tu mancavi, come sempre, quando in inverno ci sono i festival di
danze e musica, tu mancavi, ora che è Natale, mentre l'anno
scorso eravamo insieme e felici in Orissa, l'anno prima a Bopal..." "
No more, K., no more" mai più avrei mancato di essere il
sogno della sua felicità, di negarci la nostra felicità
in comune, gli ho mormorato dolcemente come se glielo sussurrassi
guancia a guancia, sentendo risalire nelle mie parole il suo stesso
pianto, l' imposizione sofferta farsi un dolore che mi dilaniava a
cuore aperto. Gli
ripetevo, per consolarlo, le ragioni economiche, che lui conosce
benissimo, che mi hanno trattenuto dal raggiungerlo in India, -con il
cuore spezzato, mentre le sentivo crollare miserabilmente, per avere
peccato talmente tanto contro lo Spirito, la felicità più
santa, sotto il velame della doverosa rinuncia per salvaguardare
l'aiuto presente e futuro. Che potevo farmene di tutto il denaro
messo da parte, nell'ora che l'incidente intercorso, la calamità
imprevista, il corso mutato dello spirare degli eventi, avessero
vanificato ogni ragiovevole risparmio! Certo,
ora io e il mio amico ci muoviamo nella ristrettezza, ma il nostro
cuore è ancora libero e puro per poter anteporre a tutto ciò
che vale più di tutto, per andare e partire, solo che ci
raggiungiamo e ci ritroviamo ancora insieme! E
quanto sia vero che per lui, che non ha niente di niente ,"
money is nothing, that friendship is most important than money",
quelle sue lacrime me lo sinceravano per sempre, avessi ancora potuto
dubitarne. " I know, I know, " mi ripeteva, asciugandosi
il pianto, soffiandosi il naso, lo sapeva che un giorno potremo
vivere insieme in India, in una casa in comune, quando potrò
dividere con lui la mia esistenza terminale, ma intanto, fino ad
allora? E nel frattempo, - era la pena che gli tacevo, che potrà
succedere di noi, nei nostri cuorii? Ma nel frattempo, non è
la pienezza della nostra amicizia che cosi si compie fra noi, dentro
di noi? Non è forse la sua intensità più alta
cheora tocchiamo, solo che sappiamo viverla come il dono di questo
Natale distanti, come la presenza già del tempo più
pieno tra di noi, anzichè come l'attesa sofferta di ciò
che debba così tanto tardare a venire, per fatalmente poi
deluderci per quanto lunga ne è stata l'attesa? La nostra
amicizia non sta forse ora imponendoci la sofferenza della
lontananza, perchè così, soltanto, può a noi
rivelarsi quanto è amore?
"Kallu,
my dear friend, ieri gli ho scritto ,
don't be sad
, if I don't come back at Christmas.
So our
friendship is growing more and more stronger, and I can help better
You and your family.
How I m all
time near You, being as far!
My dear,
moreover You can welcome with your family New Year's Eve part in
hotel Harmony.
Next winter
meeting again, and eating all together in Agra. At the e.mail I ve
attached some photos of our last trip, in Tamil Nadu Now I m
sending you my Christmas gift. In this way besides you can
celebrate better New Year's Eve party with your family, ordering
delicious foods from Agrasen restaurant!
My Dear!
Odorico
Pubblicato da odorico a 06.16
venerdì 28 dicembre
2007
Lettera di Natale
Verrà il giorno, mio caro,
che con i tuoi figli e con la tua
sposa
parlerai delle mie ceneri sparse,
e sedendo accanto al tulsi delle
nostre deità
ricorderai l'amico che tornava ogni
volta da cosi lontano,
a sorvolare con te le nevi eterne
dell' Himalaya,
o a fronteggiare gli oceani ove
finisce l'India,
per condurti ove ti immergesti nel
Sacro Fiume,
e parlerai loro di come,
inavvertitamente,
l'amico dello Sposo sia diminuito a
poco a poco,
sino a farsi solo una voce così
vicina e tanto lontana ,
perchè fossi tu, o mio
diletto,
a crescere in loro come marito e
padre ,
nell'attesa di un tempo futuro, poi,
che fino alla fine dei miei giorni ci
ritrovasse uniti
al calore terminale per la mia vita
del vostro stesso tetto.
Verrà quel giorno ed io vi
vedrò seduti senza di me,
voi intorno ai resti del mio ricordo,
io intorno a voi,
in voi sino alla fine del vostro
tempo,
nell'attesa che anche voi, cari,
ad uno ad uno usciate dai vostri
giorni,
per ritrovarci, infine da sempre,
nella casa davvero di tutta la vita.
Pubblicato da odorico a 02.33
lunedì 31 dicembre
2007
"
Sumit sta dormendo con la mamma e Puti, mentre Adjet è a casa
di mio fratello Manoj , presso la nonna" Sua madre era
arrivata per assistere la nuora che era stata sterilizzata in
settimana. Kallu, in merito, mi aveva appena dato la felice
notizia che almeno per un anno sarà differito tale intervento
su sua moglie. Altrimenti lei perderebbe il latte che deve dare a
Sumit e che lo fa così forte. Il mio amico aveva
discacciato tale eventualità come una fastidiosa contrarietà
che non turbava più la serenità del suo quadro
familiare. Ed io ero risollevato che non dovessi impormi di
obbligarlo a non farlo, a che desistesse da quanto avrebbe stroncato
per sempre la facoltà di lui e di sua moglie di dare alla luce
del mondo così meravigliosi bambini, dal confidare nelle
risorse delle scienza più che nella propria fede di hindu in
Hanuman, od in Lord Shiva.- Ma perchè Sumit dormiva nel
lettone grande, insieme con la mamma e la sorellina Puti? "
Non ha Sumit il suo lettino? Non glielo hai acquistato? "
Yees! Ma serve per il giorno, di notte ha bisogno di stare accanto
alla mamma, del suo calore" Come potevo ignorarlo? "E
tu, Kallu?"' " I sleep down..." ossia giù,
per terra. " Kallu, my dear friend! Dopo che hai lavorato
tutto il giorno in hotel!" Fatto sta, che tra una settimana,
compererà un letto pieghevole per sè, a Chattarpur, e
che ha già avuto modo di ringraziare più volte me e mia
mamma della sollecitazione in tal senso In attesa del Capodanno
ora dovrebbe essere al ristorante Agraseen con Puti ed Adjet, i suoi
bambini, tra danze e musica, nutrendosi di prelibato Kajukari Ne
porterà a casa delle ulteriori razioni, per consumarle ancora
con loro, e con la moglie che non ha voluto saperne di alcun
ristorante, dell'allettamento di musiche e danze, nonostante le
insistenze a che vi andasse della stessa madre di Kallu. Così,
dopo i due meravigliosi Capodanni che ho trascorso con Kallu in
Bhopal e in Bhubaneshwar, almeno potrò dirmi felice che la mia
assenza abbia propiziato che quest'anno egli possa trascorrerne la
fine di nuovo insieme alla moglie e ai suoi bambini, accresciuti del
sopraggiunto Sumit. Io invece dovrò confrontarmi , cenando
di nuovo a casa di mia madre, con la sua impossibilità di
chiudere il conto insieme che con il lascito, e gli strascichi
dell'anno che finisce, con il suo passato remoto e con i morti di cui
seguita ad essere succube. Di dare perdono e di trovare requie Stando
così le cose, il prossimo Capodanno, a suggello di un felice
decorso dell'anno che viene, auspico di poterlo trascorrere di nuovo
in India, con il mio amico ed i figli Adjet e Puti in Agra o Jaipur,
se la moglie ricusa, e preferisce restarsene in Khajuraho ad accudire
Sumit, o ritrovandoci di nuovo io e lui insieme da soli , invece a
Goa. Ma il tempo incalza, in India è già sera
inoltrata, mentre nella mia città è ancora pomeriggio,
Kallu deve essere già al ristorante con Adjet e Puti, dove
voglio felicitarlo ora al telefono, e dovrò ricontattare
nuovamente il mio amico non appena sarò arrivato a casa di mia
madre , prima che in Khajuraho scocchi la mezzanotte, quando al mio
orologio non saranno ancora le 19, 30.
Pubblicato da odorico a 06.39
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