Ritratto di artista
Versione
in veste di favola comica.
Ora che
"single"
L |
'
eletto di cui qui si racconta, al secolo un professore di cui non importano
nome e cognome, la materia non che l’ Istituto di Stato di cui sia un
insegnante,- poi che insipienza di padre, e sciupio di lor figli, ne hanno
condotto al fallimento l'economia parentale, della propria signoria ha
affrancato definitivamente il caro servaggio materno e si è fatto singolo,
nel dire in ciò addio alla vita di provincia, al natio paese in cui è
immalinconito ed emerse a poeta.
Egli
pertanto, per la rovina incombente che ne ha rivoltate le sorti, oramai da
mesi vive da solo in città, nel ritiro del bilocale in cui gli è riuscito di
insediarsi. Ma se una volta resosi "single", credeva in compenso di
poter almeno diventare più libero, da allora invece, in un continuo tormento,
deve farsi il maggiordomo e la indefessa serva di se stesso, l'economo
factotum al proprio incessante servizio; ogni volta che egli si accinge agli
studi, od all'esercizio di scrivere, le sue voci domestiche, inservienti,
importunandolo immancabili con il loro querulo richiamo a questo o a quello da
lui non ancora fatto oppure disfatto; quel bilocale in affitto ove la sua
spiritualità si è ristretta, le loro insinuazioni così rovinandoglielo in
un insostenibile assetto di polverosi mobili, e scompigliate coltri, di
incrostature e sporco di posate e piatti o di lenzuola.
E
la sera, alfine, allorché spossato tenta di concedersi almeno lo scampo della
lettura prima del sonno, è l'interno contabile, ineludibile, che per
rassicurarlo nel dipendere da se stesso soltanto, si fa avanti sulla soglia
del conscio per il suo rendiconto finale, richiamandogli quanto ancora resti
di incalcolato nel budget.
Così
l'opera di narrativa, o di poesia, è presto abbandonata per il suo
minicalcolatore elettronico, o l'agenda dei conti, finché raccolti dalle
tasche tutti gli scontrini del giorno, detratti gli importi percentuali di
affitto e luce e gas, le spese quotidiane in pane e latte e verdure ed
inscatolamenti e carni, al netto che avanza sempre più a stento, , sempre più
rari gli risultano gli acquisti possibili di libri e dischi, ora che non
dispone per vivere che del suo stipendio di insegnante, che vale al più
quanto può oramai in generale valere il sapere, e gli si viene risicando ogni
margine di speranza superstite, per ancora dei viaggi o i raffinati consumi.
L'amarezza,
allora, è l'ancella che lo sconforta a reclinare il capo sul libro, e quindi
nel sonno; nel mentre ritorna ai macellai che gli incartano ogni più sottile
affettatura di carne, od ai panettieri che nel suo sacchetto rimettono lo
scornotto appena caduto e già sottobanco da essi raccolto; a quanti, per
strada, gli ostentano il lusso della loro volgarità arricchita di ignoranti
senza fisime o scrupoli, alle miserabilità delle voci benestanti asservite
sui media; ed il dolore sempre di più si serra sulla sua fame di insegnante
senza allievi reali, sulla assoluta insignificanza della sua arte nel mondo;
quando, se solo riuscisse a venir meno a se stesso si dice… Reinghiotte,
riacceso il video, nel mentre arretra nello sguardo distante, di canale in
canale, infine dispento osservatore di tutto
Appunti
di lavoro:
Storia
di ordinaria follia di un artista svanito.
Come
essere artisti virtuali e folli reali.
Come
un artista virtuale svanisce in un matto reale, di fatto.
Come
un artista virtuale è un folle reale.
Artista
virtuale, matto di fatto.
G |
ià
di primo mattino, senza più alcuno al suo seguito, ogni giorno non può più
eludere il riassetto con il corpo or anche del letto,- dopo le rasature, e la
prevenzione dentaria, al riaffannarsi in piegamenti e ripiegamenti di coltri,
in una profilatura che di nuovo è difettosa delle incurvature del taglio,-
intanto che è messo a bollire il latte sul fuoco per il cappuccino,
incalzandolo il cont down, di camera in camera, di quanto ancora manchi al
passaggio dell'ultimo tram per giungere a scuola puntuale, nel mentre infila
libri e indumenti di sfuggita, o risintonizza sulla radio le frequenze d'onda
disturbate, nemmeno si è accorto di avere intanto già fatto colazione,
ridisponendo accanto al lavabo ciotole e posate, ohh! le solite inconcludenti
polemiche e proteste al giornale radio, nello spegnere, quando è intento già
a uscire, solo allora ricordandosi che occorre che provveda anche ai fiori, al
taglio dei gambi insieme con il cambio dell'acqua nel vaso,- ma or eccolo
finalmente pronto, ah, maledizione! all'atto di uscire la chiave invano
cercata sul tavolo, dovendo così ricostruire frenetico, nel tempo pochissimo,
tutti i più vari mutamenti degli indumenti del giorno avanti, innanzi,
ansimante, di ritrovarla proprio nel paio di pantaloni smessi in fondo
all'armadio; finalmente la chiave infilata, ancora un minuto, due al massimo
prima del tram, ahi, noo! lungo le scale ora imprecando esiziale al risalire
di corsa, sia quel che sia, pur di ricontrollare che le manopole del gas siano
allineate tutte al puntolino, e di radio e stereo e luci il tasto sull'off. E
i rubinetti, che non gocciolino...
I
giorni che passano
E |
i
giorni per lui passano nel rovinio continuo di lavare piatti e correggere
compiti, di levare uno sporco ed errori ch'eppure riavanzano. Prometeo
incatenato, nella miseria dei tempi, alla montagna più aspra delle
vane pile dei piatti e di compiti, roso nel fegato, sgrassato ogni
unto, dalla mortificazione di quale sia la loro indifferenza superiore, a
quanto non sia affare di tecnica e calcolo... Vana Danaide egli così nel
versare, e riversare, ciò che eleva l'Anima nel loro beffarsene ... Eppure ad
uno ad uno, sull'umido della tavola prosciugata, ora di nuovo ne contrassegna
ogni luogo comune, allo stesso tempo fornisce le motivazioni di ogni rilievo,
rivaluta ogni svolgimento in rapporto ad ogni altro; pur sapendo che per i più
sarà solo il voto numerico che importerà domani, quando ugualmente inutile
fatica, al successivo riscontro, risulterà la delucidazione ulteriore dei
fraintendimenti, inesorabilmente gli stessi dall'inizio dell'anno; ridicendosi
invano, senza consolarsene affatto, che non può essere che così, quando ciò
che è inestimabile non ha il valore di
due pedalini griffati.
La
partita doppia di tempo e denaro.
A |
ppena
ad ogni fine mese si riforma il suo reddito, così come accade che le nubi
oltre le finestre riscaturiscano al varco, ecco che in lui già dalla secca
dell'inaridita vena vitale, il riafflusso ripullula a compiersi dei progetti
di acquisti. E l'ennesimo utensile gli risulta istantaneamente indifferibile,
se nelle vagheggiate sembianze in cui ha preso corpo, la risorta mancanza
l'ossessiona come il vuoto del pleroma...
E
nell'infingimento reiterato a se stesso, a pungolarlo, più che ogni altro
stimolo , è l'illudersi, l'ennesima volta, che l' ulteriore acquisto sia
la quiescenza di una serie infinita...
Quasi
che già non si profilasse, acquistata la piastra, l'urgenza delle apposite
prese per il grill...e che nel guardaroba o nella biancheria domestica, se li
ripassa in rassegna, il plenum non venisse a mancare, sempre di nuovo, di un
altro capo indispensabile, quanto mai indifferibile...
In
un computo, lo ha ben capito, che non è già di soli contanti, ma la partita
doppia di quanto sia il tempo perduto in mestieri per salvare denaro, e di
quanto il denaro occorrente per acquisire gli utensili stessi per salvare il
suo tempo.
E frattanto, discordato, egli si dibatte fra le alterne lusinghe, di pari vigore, di ciò che è più urgente e di ciò che è più seducente; come allorché si sottopone, già a fine inverno, agli stenti più duri per il suo primo blazer estivo che sia un doppiopetto, mentre al contempo si esaspera che ad occorrergli siano piuttosto dei nuovi pantaloni in luogo di quelli già frusti e lisi, ed almeno un paio di scarpe di rincalzo, sempre che riesca a salvaguardare il necessario per l'acquisto dello zaino da trekking per le vacanze estive, intanto che seguiterà, per questo, a non avere nemmeno una bicicletta quale suo mezzo di locomozione, e che per salvaguardare la somma d'acquisto di nuovi capi, gli mancheranno ancora i soldi per il lavaggio in lavanderia dei pantaloni e delle giacche che già possiede; così come l'acquisto regolare delle dispense del nuovo corso di lingue straniere, pregiudica la rilegatura e la raccolta in volume di quello appena ultimato...
M |
a
può forse ancora illudersi che la sua indigenza sia una questione di denaro,
più che di tempo, e che la tragicommedia non abbia a ripetersi, ogni giorno,
nella sua grama esistenza di singolo e di artista virtuale, ogni volta che
lotta a darsi una vita interiore e a
riprendere a scrivere?
Internato
nel microcosmo affidato solo alla sua cura di quei vani ed arredi, può forse
egli ora tentare la lettura di un'opera, e di goderne i versi o le trame, se
attorno regna il disordine di sparsi libri e non riposti utensili? Ed anelare
a una pagina da scrivere, se persistono ammonticellati scodelle e tondi nel
lavabo? O se nei catini di plastica giacciono dei panni da lavare e
risciacquare? Solo che un filo di luce, filtrando, disveli polvere e sporco su
mobili e mattonelle non già perlustrati? No, gli è impossibile ora del
tutto.
E
tutto va preliminarmente ripulito e risistemato, nel farsi egli servo di se
stesso, e solo allorquando regni sovrano l'ordine nitente, allora soltanto,
nella lettura, egli potrà inoltrarsi assorto in astrazioni od immagini.
Sono
forse le nove, le nove e trenta del mattino di un suo giorno libero,
allorquando se lo dice: ed inizia pertanto a sbrigare le necessità esteriori
delle incombenze domestiche, onde poi assicurarsi la libertà interiore di
lettore intento: innanzitutto il letto è risistemato, dopo di che le scarpe
che ritrova sotto la branda sono evacuate dei loro calzini, e riposte scatola
per scatola nella scarpiera, il che comporta la cernita, fra i calzini, di
quelli già da lavare e di quelli invece da riporre, "as again getting
on", come si ripete di passaggio tra il reparto notte della sua stanzetta
ed il bagno adiacente, nel ripassarvi il suo frasario limitato di inglese; ma
intanto perché già non lavarli, quelli sporchi, con le mutande riposte sui
ripiani della scarpiera, e non risistemare negli stipetti creme e schiume in
tubetti e flaconi, non senza procedere al lavaggio e alla disinfezione rapida
di vasca e lavabo e bidè e water, tirando lo strofinaccio sull'ammattonato
del bagno,- e perché no? anche dell'attigua stanza da letto, intanto che è
all'opera non mancando anticipatamente di spazzarla e di spolverarne i mobili,
l'armadio in particolare, nell'aprire il quale il pensiero si ritorce agli
abiti maldispostivi, subitamente ripiegati uno per uno secondo gli
accostamenti debiti di tipo e colore. Così oramai non c'è più modo di
ultimare in un solo tempo l'operato domestico, perché la sveglia sul
comodino, nel rispolverarla anch'essa, l'avvisa che oramai è quasi
mezzogiorno, e che manca oramai poco alla chiusura del supermarket: si
affretti dunque a uscire, e assai alla svelta, per comperare l'occorrente che
manchi per il pranzo.
Ci
mancherebbe, che restasse addirittura senza fiammiferi! Obbligato a mangiare
solo crudità!
Poi
s'accinge a predisporre il pasto, talmente dilungandosi nella sua preparazione
quanto ne è rapida la consumazione, che più che il piacere gli figlia
l'affanno, insaturo, per la vorace crisi dell'ordine domestico che ha appena
ricostituito e già disperso; cosicché ne
è la laboriosa ricomposizione, rilavata ogni cosa, che gli si impone
anch'essa indifferibile, -egli sorbendosi il meritato caffè, nel finale
d'opera, solo quando da mezz'ora sono già aperti i negozi: adesso necessita,
conseguentemente, che riordini il frigo e le scansie, verificando quanto
occorre ancora acquistare per la cena e la colazione del giorno seguente, e se
nel fare la spesa precedente, sia occorso fatalmente in qualche dimenticanza.
Eppoi un po' di svago, che diamine...
è dall'inizio del giorno, per ore e ore, che al servizio dell'ordine
domestico egli differisce ancora di vivere...
Rientra
giusto alle sei, i viveri acquistati occorre ora disporli in frigorifero, con
il risultato che i vuoti a perdere ulteriori, e i sacchetti e gli involucri di
cellophane e d'alluminio di cui si satura la pattumiera, gliene impongono
un'indifferibile svuotatura. Ma prima di preparare la cena, c'è ancora giusto
il tempo per ritagliare dai giornali del mattino gli articoli da conservare,
infastidendolo ulteriormente quel loro cumularsi cartaceo, nonché per
raccogliere il resto dei fogli e le rimanenti carte e cartacce in un unico
ammasso, così come le bottiglie in un solo cumulo, e scendere quindi a
rigettarli tra loro distinti, e col pattume, negli appositi raccoglitori
distanti.
Poi
è solo ciò che in lui è assuefatto tormento, che inoltra le ulteriori
procedure per la cena, meditando, mentre passa il panno sulle stoviglie, che
se non si fosse trattato di portare fuori i rifiuti, al rientro magari
non avrebbe sostenuto la vista dei panni ancora da stirare accumulati sul
banco...
Ed
anche a tal punto di sfinimento, può restare indifferente a questa macchia o
a quell'incrostatura? Non raccogliere quel suo ennesimo lascito di sporco?
E
così, di affanno in affanno domestico, senza soluzione di continuità, è
solo dopo che delle ultime briciole è ripulita la tavola, tacitato a forza il
televisore, che non gli restano disponibili che gli ultimi avanzi dei suoi
residui diurni, per attendere alfine alle attività dello spirito, e non
seguitare che di qualche pagina le sue letture; l'altezza dei cui autori,
siano Yates o Pessoa o Melville, appena gli discorre, lo fa precipitare nella
disperazione sconsolata e vana della sua dissoluzione in nullità domestiche.
Tanto
più, che domani, sarà di nuovo lo stesso giorno.
P |
er
giorni e giorni, si era venuto ripetendo che i pavimenti non era urgente che
li lavasse, e quand'anche, che non si rendeva necessario in ogni possibile
angolo; e che il ricambio, ancora possibile, gli consentiva di ritardare un
generale rinfresco della biancheria; ma la goccia di quel richiamo ha
seguitato sempre più assillante a stillargli nel cranio, finché, proprio nel
pomeriggio solatio di un giorno di festa, egli ne è fuoriuscito nella
compulsione più indifferibile; e tutti gli intimi angoli e i risvolti e i
bordi ove si annidasse lo sporco, ogni profilarsi è divenuto per lui la mira
di un'ossessione implacata, da lui tutto è stato rivoltato sottosopra, nella
caccia incessante all'insinuarsi dell'ultimo cirro residuo di peli e polvere e
frammenti in quali volute malefiche!
E'
la stessa inesorabile mania, per la quale ogni giorno, si astringe nello stile
di vita a cui la depressione
atteggia la sua solitudine, entro il più rigido bilanciamento dietetico e il
riaccordo continuo degli abiti.
E
se una sera, poiché esausto, si è attentato di cibarsi di sola carne in
scatola o di insipidi sgonfiotti surgelati, o ha rimediato come cena due uova
al tegamino strapazzate, il senso di desolazione celibatario che lo ha poi
sconfortato è stato tale, che a sé ha giurato, fin che vive, di né più mai
commettere di tali ripieghi sordidi, e la volta seguente ha riconsultato i più
vari ricettari, per il ripristino riparatore degli ingredienti naturali di
ricercate pietanze, pur se così sempre più lo soffoca lo stento, e sempre di
più gli scarseggia anche il respiro all'aperto; nel succedersi del cicorino
all'erba pasqualina, o delle fresie alle astroemerie nei vasi, a lui
residuandosi i segni superstiti delle stagioni nel tempo. Ed i frutti di mare
surgelati sono tutto ciò, che di reale, gli sopravvive dei flutti salmastri
dell'estate.
Poi
quando valica alfine le implorate
soglie di qualche pagina, ecco che allora la mente domestica, ipervigile, gli
traslittera il rigo o il verso, ed in un assillo od in un vagheggiamento di
spese od acquisti, gli vaneggia anche i versi più spirituali di Donne, o le
pagine a lui più intime di Pessoa; nell'intermittenza, il deliquio
inducendolo al richiamo del sonno, sin che egli non capitola per il letto lì
accanto; nel mancamento perpetrato fino in fondo, infine irridendosi,
disfatto, di non essere più null'altro che lo schiavo dell'infimo.
S |
i
è fatta per lui la vita alimentare un viluppo così irresolubile, che tende a
soffocargli l' esistenza di ogni giorno.
Se
fa provviste al supermarket per un'intera settimana, è fatale un suo errore
in eccesso.
Deve
comunque, per rimediare all'ansia, accumulare scorte di ogni sorta di cibo che
ne prevengano l'esaurimento.
E
pertanto, poi per smaltirle, non può più ricorrere che di rado a una tavola
calda, ad un panino o snack ancora più sbrigativo.
Come
se ciò non bastasse è oramai tale, quanto più si mortifica, la sua
incapacità di leggere e scrivere in un qualsiasi disordine del suo entourage
domestico, che al cospetto delle cibarie di cui accumula l’utilizzo e che
deperiscono in frigo, deve studiare il modo di organizzare una sequenza
preordinata dei cibi futuri, che gli consenta di smaltire gli avanzi via via
che si allineano in cella.
Tanto
per esemplificare dalla cronaca odierna, ha ora in conto che gli sopravanzano
da mesi delle noci, così come delle barbabietole lessate, per muffite che
siano.
Ha
dunque preordinato che le noci l'indomani, con il burro e la panna, debbano
servire a condire le sfogliate per pranzo.
Oggi
a pranzo per un filetto alla crema che la richiedeva, si è concesso pertanto
l'apertura della confezione di panna, sapendo di poterla in tal modo finire
domani, e a cena, questa sera, si è servito il piatto di fettuccine, niente
male, in cui la panna addolciva le acciughe in salsa di pomodoro.
Poi
una volta che avrà sventato anche il lavorio dei vermi in qualche noce, con
le barbabietole potrà utilizzare le uova non più fresche, in una insalata
con il tonno e la lattuga, o combinare barbabietole e uova con la lattuga e i
cetriolini.
Peccato,
che così risolvendosi per il suo futuro prossimo nutrizionale, debba comunque
ritornare nel supermarket per rifornirsi ancora di fettuccine,- ne ha due nidi
soltanto di paglia e fieno,- oltre che per fare scorta di burro e funghi
porcini, che sono finiti, giacchè li ha già utilizzati a condimento del riso
con lo scalogno.
Di
rimanenze, con suo gran sollievo, gli resta solo il brodo sopravanzato al
risotto coi funghi.
Ma
non ci sono per questo problemi: dopodomani potrà servirsene per un ulteriore
risotto al pompelmo rosato.
In
un soprassalto di inventiva, e di creatività, solo allora ricordandosi che le
tagliatelle con le noci potrebbe pur farle alla trevigiana, utilizzando il
radicchio che già appassisce.
Mentre
già vagheggia, impenitente, pomodori e aglio e capperi e olive nere e un
ciuffo di prezzemolo, con le vongole, nei più goduriosi tagliolini alla
partenopea.
Infischiandosene
assai se dovrà, anche per questo, non solo scendere al supermarket a
riacquistare il vasetto delle vongole, ma passare poi dall'ortolano per la
melanzana che è indispensabile per i vermicelli alla siciliana, e recarsi
anche nella bottega di gastronomia, per il mascarpone e la ricotta
freschissima, che con il latte e il grana grattugiato sono indispensabili,
assolutissimamente, per le più goduriose trenette scolate al dente...
Servono.
E |
dunque
serve , eccome se gli serve, una scatola di fagioli cannellini di riserva,
eccome, anche se deve per questo scendere
al supermarket di nuovo, e per questo interrompere di leggere Quevedo, in bike
ci andrà un altro giorno nel Parco naturale, assolutamente gliene serve un
barattolo di scorta per un' emergenza, in luogo di quello che deve aprire per
l' insalata con il tonno e la rucola, la insalata deliziosa
e solita, con i tocchettini di buccia di limone, che dovrà comunque
saziarlo per cena anche domani sera, a esaurimento dell' intera scatola dei
fagioli che ha aperto.
Nella
cena ulteriore riserverà la razione di tonno che ancora sopravanza, come
viene programmando, ad una insalata che non gli è particolarmente gradita,
ma che serve anch'essa, e come se serve, giacché insieme con la lattuga
richiede la pera che in frigo sta già divenendo patocca. Tanto più che vi può
ricorrere anche il formaggio emmenthal che si è ultrastagionato nel
frigorifero, il quale a sua volta, eccellentemente, si fa l' ingrediente
insaturo che può mischiare a quelli di un'insalata al radicchio,- oh, è
anche per fornirsene di un cespo ulteriore che deve scendere al supermarket,
assolutamente.
L’insalata
al radicchio, poi per parte sua, ha il pregio di consentirgli di utilizzare e
di eliminare, le sere seguenti, anche le noci che gli sono rimaste dalla
stagione fredda ch' è finita da tempo.
Oh,
sa benissimo che cosa sta così facendo della sua esistenza, solo che non può
farci niente, niente, assolutamente.
Come
una ridicola debuttante che nei balli in società, in favore di ogni importuno
abbia già riempito il suo carnet, così di settimana in settimana,
incredibile ma vero, ogni sera egli è già impegnato talmente con gli
alimenti che acquista e che entrano in scadenza in frigorifero, che non può
neanche consentirsi di uscire una sola sera per mangiare una pizza.
Oh,
e come dimenticare l’ acquisto al supermarket delle cotolette di filetto di
pollo, il suo pranzo obbligato, in casa, sabato e domenica: servono, eccome se
servono, a dargli il contributo proteico che non gli assicura altrimenti la
sola sua dieta di vegetali e formaggi, mentre invece in carboidrati e
lipidi...
E
come
tacitare ancora l’affanno, per il fatto che ogni giorno, inderogabilmente,
prima di recarsi di pomeriggio in centrocittà, a dibattervi immaginari
discorsi lungo i portici, oppure a trascorrervi il tempo leggendo in un
giardinetto o in biblioteca, s'egli vuole preliminarmente disfarsi di ogni
incombenza domestica, egli debba fare tappa obbligata al supermarket, e quindi
al negozio di frutta e verdura, qualora il supermarket non disponga della
rucola, o del songino, se abbisogna di un'erba aromatica da mescere
nell'insalata alla lattuga o alla riccia, senza dimenticarsi di acquistare,
non appena rioccorrono, il nuovo flacone di detersivo o i prodotti della
igiene più intima, nella profumeria ch'è più specializzata: ove, se non si
è di già rotto la testa nello scegliere tra due differenti marche di
indiscernibili vongole al superminimarket, o tra il vasetto di cetriolini di
peso minore ma di prezzo superiore e dunque di presumibile qualità maggiore,
e il vaso più grande di cetriolini di peso maggiore e prezzo inferiore ma di
misconosciuta marca locale, decisamente raccomandabile ma nient'affatto
pubblicizzata, è un rompicapo ora scegliere tra questo o quello di tali
shampoo: se quello di nordicheggiante refrigerio schiumogeno, o quello invece
di artificiosa fragranza parigina, oppure, lì accanto, la suggestione
confezionata in boccette di plastica, similare al legno, delle più svarianti
antiche ricette di erboristeria tra le quali risolversi, indeciso tra il
ginseng per capelli fragili e sfibrati, il tiglio per capelli grassi, o la
camomilla per i capelli fragili più biondi, se non la menta per i più
devitalizzati e secchi, egli che i capelli li ha proprio normali, per
lasciarsi infine vincere e convincere dagli estratti industriali del misterico
ginseng, confortato a ciò dalla assicurazione di capelli lucidi e rinforzati,
quale risultato di una sua
applicazione intensiva ch'è garantito dall'etichetta. E la stessa
indeterminazione, perditempo, si ridetermina poi dinnanzi alle varie
freschezze di tale o tal'altra ultrarapida schiuma da barba, o nel dubbio di
quale principio attivo sia il più efficace agente della forza pulente, nel
debellare lo sporco ed eppure
salvaguardare le fibre e i colori, invilendo egli nella constatazione che di
certo, tra i vari prodotti giammai, giammai, costi quel che costi, ne sceglierà
uno che non sia dei più pubblicizzati, cedendo alfine
alla réclame, polimerica, che gli richiama chissà quale molecolarità
del prodotto rigeneratrice dei tessuti...
E
così procedendo di lozione in lozione, di detersivo in detersivo, di
convenienza in convenienza nelle rasature che gli sono assicurate dalle varie
schiume da barba, non gli rimane che il tempo per recarsi per la frutta anche
dal suo ortolano di fiducia, magari ad acquistarvi due ossutissime pesche
verdeamare, una per cena ed una per il pranzo del dì seguente; ed appena
prima che chiuda, per addentrarsi nel negozio di ferramenta, che gli serve l'
ulteriore utensile domestico, che ne salvaguardi uno antecedente da
deterioramento e usura.
All'uscita,
mentre le luci si spengono, per lui è già tempo di rincasare per prepararsi
la cena nel tinello- soggiorno, volgendo la schiena e le sole orecchie al
solito speaker, intanto che sullo schermo le immagini scorrono appena
intraviste, egli tutt' intento ad assecondare nel contempo, secondo un nuovo
opuscolo di ricette, l'esecuzione puntuale
di un'ennesima frittatina rustica, per poi perdere anche l'audio, delle
telecomunicazioni, se deve avviare la ventola della cappa aspirante a
disperdere gli odori del fritto, e il filo infine del tutto del notiziario,
allorché in ammollo egli ritrova nel bagno i panni lasciativi ad asciugare;
all'acciotolio delle ultime stoviglie, dopo la cena da lui immediatamente
rilavate, susseguendosi lo smontaggio e poi la lavatura e il rimontaggio della
cucuma, per l'estremo conforto di un'ultima tazzina di caffè.
Quando
ingeritone il contenuto amarognolo, anch'essa da lui è messa poi a lavare e
risciacquare, così come il cucchiaino ed il piattino, prima di riporli
insieme con i barattoli dello zucchero e del caffè; nel mentre le briciole
per terra, e sulla tovaglia, lo avvisano che il travaglio domestico anche a
tal punto non è ancora finito...
Ammortati
in larga misura anche i tempi di ogni lavaggio di posate e piatti e tegami e
bicchieri dopo pranzo, da che una
buona vota ha potuto acquistare on il leasing il lavastoviglie, ora egli
intende snidare e polverizzare ulteriori tempi morti, porre rimedio ad ogni
inutile perdita del loro trascorrere.
Così
i distinti portachiavi che ha comperato dovrebbero evitargli di dilungarsi nel
reperimento di ogni singola chiave, la
distribuzione cassetto per cassetto di cedolini e tagliandi, di vaglia e
bollettini e ricevute, abbreviargliene il brigoso ritrovamento.
Ed
anche in cucina, il ciclo integrale del suo alimentarsi è stato sottoposto ad
ulteriore verifica.
Cosicché
l'angustia ora riaccertare, con buona presenza di spirito, le sgradevoli
dilazioni (perdite di tempo) che comporta il suo regime dietetico fattosi più
ricco di carni e più povero di fibre, se all'imbocco del vater si scarica in
imponenti frustoli sempre più lunghi e rigidi.
Ed
ha dunque deciso di riorientarsi verso una dieta più vegetale, onde evitare,
se per lui è più rapido prepararsi il filetto o la fettina che l'insalata
mista, poi di dilungarsi orrendamente con lo sgorgacessi. Quando non voglia
qualche demone alieno, che sia la mano a doversi sommergere per frantumare il
sozzo stronzo...
E
che continui lavaggi e rilavaggi, poi, a purificarsi ogni giro d'unghie da
ogni sospetto di lasciti....
E’
nella media stagione, più che in ogni altra, ch’egli si è fatto sempre più
attento alle previsioni del tempo.
Non
già per accertare se ha modo di uscire all'aperto, per i campi o a visitare
monumenti e città, ma se è previsto infine bel tempo, per sfruttare le più
belle giornate di sole per lavare e stendere il bucato al balcone.
Povero,
povero schiavo ligio, indefesso alla sua dimora in cura! A volte, quando poi
rientra, lo angustia la stessa vista dei panni scompostamente stesi al sole,
particolarmente se le lenzuola ripiegandosi, pendono di sghembo o asimmetriche
in riquadri sbilenchi...
L' |
elettrodomestico
troneggia imponente ora nel bagno. Con la
rateazione in leasing del suo pagamento, la lavatrice
egli l'ha acquistata costosissima, e di marca, nella persuasione che
possa assicurargli più tempo libero con le migliori prestazioni.
Così
ogni volta l'intriga al lavaggio generale di capi e federe e lenzuola, purché
siano stati anche solo minimamente utilizzati.
Deve
fare comunque bene attenzione ai capi delicati, o che possono macchiare gli
altri, già gli è capitato che la coperta arrosasse canottiere e mutande
rovinandole, o che i calzini di lana si restringessero inossidandosi, e dunque
non può che seguitarne a parte il lavaggio a mano, se vuole sottoporre i capi
più sporchi e resistenti al debito programma.
Se
poi attiva anche l'asciugatura, deve discriminare i capi ulteriormente, poiché
solo alla temperatura più elevata, in almeno due ore, è in grado di seccare
i capi più resistenti senza restringerli.
E
non c'è verso di lavarli, senza dover togliere preliminarmente qualsiasi
vecchia macchia, con acqua e sapone e alcool o benzina.
Le
prime volte, quando la lavatrice risciacquava o centrifugava con scarico,
nelle sue segnalazioni luminose, o nei suoi sussulti vibratori, lo esaltava
come una minicentrale elettrica installata nel bagno, quasi che vi convivere
con un insediamento industriale in casa.
Sarà
imbecille, egli si diceva, ma mi sento meno solo quando Lei è in funzione, e
ne sento l'impeto dello sballottio nella centrifugazione, il ruglio e l'ansimo
della fase finale...
Poi,
di già, si è semplicemente assuefatto ai suoi costi e ai suoi tempi.
Sicché
deve mettere in conto un'usura crescente dei calzini, insieme con il ricambio
delle magliette accorciatesi, oltre che il consumo notevolmente aumentato di
energia, particolarmente per l'inefficacia dell'asciugatura anche dopo
centoventi minuti di attivazione.
E
deve ritmare i suoi giorni con quelli del lavaggio, per l'occasione generale
scegliendo le più belle giornate di sole, quelle che senza dubbio di
precipitazioni si offrono alla stesura dei panni, particolarmente se sono le
uniche della cattiva stagione, uscendo in libertà vigilata se il lavaggio è
in corso.
E
se anche oggi che è giorno d'estate non ha potuto recarsi in piscina, è
perché ha dovuto raccogliere in più tempi i panni stesi ad asciugare, al
seguito del lavaggio a mano e in lavatrice, e poi del rilavaggio successivo,
visto e considerato lo sporco residuo del girocollo e della t-shirt, del
sottopiede e dei calzini, così, appunto, come sono usciti dalla più rinomata
delle
lavatrici.
F |
osse
un romantico idealista, infurierebbe al cielo contro la più miserabile
piccolezza piccolo borghese, alle ripetute sollecitazioni snervanti, del suo
padrone di casa, a che non aggravi il solaio del peso di libri ulteriori.
O
a che al riascolto di Bach, il volume dello stereo non elevi anche la protesta
dei coinquilini; mentre se si tratta della stazza di un elettrodomestico, o
dei decibel della discomusic, tutt'altri sono l'indice e la soglia della
tolleranza.
Poteva
forse altrimenti, il suo locatario, individuare un punto di persecuzione più
nevralgico della sua personalità? Ma egli, ne è consapevole, é l'anormalità
dell'uomo solitario e dei suoi piaceri sottili, la singolare eccezione
dell'Unico che fa imbestialire la regola, la diversità provocante ogni
recrudescenza del volgo, l'altezza d'animo e d'ingegno che invilisce la gente
comune, l'anomalia che infine recede alla forza ragionevole del mondo
normale...
Così
la manopola del volume è abbassata tra l'uno e lo zero, e di ogni libro, in
acquisto, con il contenuto egli parimenti considera il peso, dei volumi
redistribuisce lungo le pareti la massa di scarico; ad ogni minima
screpolatura che righi l'intonaco, chiedendosi se non sia già il sintomo
preoccupante di sollecitazioni eccessive...
Eppure,
quelle raccomandazioni non mancano di farsi tuttora sentire, con i segnali di
disturbo ai soli suoi passi, se deambula nei soli avanzi notturni di tempi di
studio...
O
quando la televisione inoltra, alle tre di notte, la visione di "L'
Argent" di Bresson.
Eh,
l'audio dello stereo....E quei libri, quei benedetti libri...
E' |
bastato
che il suo proprietario gli abbia anche solo ventilato l'ipotesi di un
trasloco, fra qualche anno, perché la sua ansia abbia posto tutto il suo
essere in fibrillazione:
E
se al figlio del locatore, che dovrà subentrargli, malauguratamente si
rompesse anzitempo il preservativo ?
Meglio
non pensarci, neanche per ischerzo, hanno provveduto già loro, i proprietari,
a farvi con lui dello spirito pecoreccio, egli deve piuttosto provvedere, e
subito, e risolutamente.
Senza
mezzi propri di trasporto e dei propri mobili, che non siano le scansie e gli
elettrodomestici, che fare intanto ogni giorno, anche per saturare l'
angoscia, che si è scatenata pronta, se non mettere intanto da parte i soldi
per un agenzia di trasloco e ridurne i costi alleviando il carico? E' talmente
miserevole la paga del suo insegnamento, che la prima impresa gli è più
disperata che la seconda.
Scartabellando
in tutte quante le casse, ce ne sono articoli e articoli da giornale che può
già scartare, scartoffie scolastiche che può far riclicare come rifiuti....
Ed
è quanto viene facendo come passatempo, non appena ha del tempo disponibile.
E'
impressionante accorgersi, anche così, quanto e quanto inutile dire e
scrivere abbia raccolto, da bravo prete scolastico, su ogni forma di
cattiveria giovanile che sia sorta e riapparsa nel tempo...
Poi,
quello che può fare, e che viene intanto facendo, è di trovare ed acquistare
mobili che siano tali di nome, se non di fatto, quali sostituti assai più
leggeri, e meno costosi, di quelli che fanno sì che il suo appartamento sia
ammobiliato in affitto: e pertanto si è acquistata una branda, in luogo del
letto a due piazze dove ancora dorme da solo, e tre custodie armadio, ancora
da montare, in plastica o tela e strutture di acciaio, in suppplenza, ancora
virtuale, di quello in legno che campeggia nella sua camera da letto.
E
giù, in garage, ha riposto e viene sverniciando, un poco ogni giorno, un
armadio da cucina per brutto che sia, anche se i pomoli si sono disfatti al
solvente nel loro impasto.
Lo
ha ritrovato presso il cassonetto del suo condominio, e potrà in futuro
servirgli, per la sua nuova sede, almeno in luogo di quello che è tuttora
stipato dei suoi piatti e bicchieri e delle sue posate e tazzine.
Ancora
due tavoli, due più quattro, almeno sei sedie, un mobiletto almeno per il
televisore ed il videoregistratore, non importano poltrone, tanto non ha mai
ospiti di sorta- ed il gioco sarà fatto: nel frattempo, così come in
dispensa, nel frigo, e nel suo bagno, non v'è ingrediente o alimento o
prodotto per l'igiene personale che non figuri in duplice esemplare,
ugualmente in appartamento non vi
sarà più mobile hard che non abbia il suo sostituto soft, l'uno destinato a
restare, stanziale, l'altro a traslocare prima o poi con lui, nomade ad egli
equivalente, del suo vivere fra quattro pareti come fossero tende.
E
tale è già il dispendio, ingenerato dall' ansia, che può revocarla solo per
riproporgliela ogni giorno di più nel sangue, più asfissiante, più ancora
letale-, in cui egli è incorso per crearsi, pronta all' uso,
una dimora mobile dentro quella che deve lasciare, che per assicurarsi
così il trasloco non ha più soldi e tempo e spirito per alcuna vacanza, che
per lui più non esiste mobilità reale.
Ah,
che disgusto suicidario durante il
trasloco, a quel trasporto stremante di libri e di dischi in scatole e
scatole, ove sono finiti impilati in un disordine caotico di titoli alla
rinfusa, in cui non erano più rilevanti che quantitativamente e di peso, in
un tutt’uno con lo scompiglio di abiti e di utensili e ninnoli domestici,
trascinati per le strade inscatolati o a braccia.
Gli
sono stati d’aiuto i vecchi genitori zelanti, alla cui fatica da bestie in
lui è insorto in un senso disgustato di colpa, il suo moto di furore
stomacato contro cosi tanta sua insensatezza di vita, allo scoperto, talmente
si è mortificato negli anni ad accumulare il sapere e l'arte in tanti suoi
libri pesantissimi e vani, senza nemmeno il tempo, i più di leggerli, nel
solo intercorrere del loro continuo rispolvero tra un loro faticosissimo
dislocamento e l'altro,
…tanto
più da che si è del tutto perduto, oltre la vita scolastica, nelle cure
domestiche di quel suo fiorito asil, dal quale il proprietario ora lo ha
costretto a dislocarsi in un altro suo appartamento, più ampio e spazioso,
per il timore appunto che crollasse sotto il peso di così tanti volumi...
Un'ossessione
che lo tarlava incessante, se svegliandosi nel forte di un temporale, aveva
temuto che il fragore del tuono fosse il crollo dell'appartamento del
professore,a lui adiacente...
E
poi, quei libri, che nel risistemarli a pile e in scatole gli erano divenuti,
dopo che indifferenti, degli odiosi ricettacoli della sua follia maniacale,
per giorni ha dovuto ancora riordinarli e
spolverarli, una volta che ha terminato il montaggio intrepido dei
nuovi scaffali che si disarticolavano in tanti spezzoni, poiché il tirante
alla fine dell'opera di ore e ore non
si avvitava ancora..,
Ma
ora è finito l'incubo incredibile, l'ordine domestico si è ricomposto tra le
nuove mura, il suo asilo è stato alfine ricostituito volume per volume.
Può
ora a suo comando, nel tempo ritrovato, sfogliare romanzi od azionare
immagini, la sua depressione cercarvi il conforto della musica di Purcell o
dei film di Bergman. E ricominciare ella a struggersi che comincino giorni con
più tempo superstite, che inizi l'alba di giornate di maggior respiro.
Tra
le nuove sale, più confortevoli e ampie, intenta a riedificare con più agio
la morte.
D |
alla
camera da letto del suo nuovo appartamento, giù nel cortile egli ritorna con
lo sguardo alla sua bicicletta all'aperto, rimuginando l'indisponibilità
del suo locatario, anche solo a intercederne un riparo in qualche
garage del condominio, eppure dopo avergli appena espunto l'aumento della
cauzione senza alcun preavviso.
Se
gliela rubano, non ha più alcun mezzo proprio per spostarsi. E dire che è
così bella, screziata di giallo, vertebrata
nei suoi tubi e nella sua sella come una lucertola al sole...
Nemmeno
colui lo aveva avvisato, anticipatamente, della mancanza di ripostigli e di
garage... certo che egli, il professore, non avrebbe opposto alcuna lamentela,
poi fieramente, concluso il contratto, seguitando a parlarsi come due uomini
entrambi d'opposizione al
sistema...
Quando
poi lo compassionava per la sovrattassa, in quanto non residente, che deve
pagare ogni mese per l'energia elettrica od il telefono, sembrava che la cosa
non dipendesse, affatto, dal suo
rifiuto a riaffittargli l'appartamento se solo fosse venuto a sapere che
l’avesse poi assunta, la residenza ...
Perché
dunque mai, ieri, e con la più viva simpatia, quando puntuale e corretto il
proprietario è ritornato per levigare le porte, gli ha offerto un bicchierino
di liquore (di erba luisa) per remissività ulteriore?
Si
dice, a consolazione ingannevole, che quant'è più un idiota tanto più sente
lenirsi il suo dolore sociale, e che solo se istupidisce e si fa gentilissimo
può tollerare l' affronto..[1]
Nell'umidore
novembrino, tra i rumori condominiali e del traffico che risalgono dalla
finestra, ora che non gli è più pensabile che di poter avanzare tra le morse
di questo sistema, si conforta che almeno, se non è più ribelle, non ergerà
più la voce in una vana protesta, senza più il vittimismo di chi sente in
diritto.
Frattanto,
per più sicurezza, ha comperato una catena per legare la bicicletta alle
sbarre del deposito.
E
medita, già domani, di acquistarne un'altra per legarla anche al traliccio
della rete metallica.
Piccola
divinità benevola
Ogni
volta che gliene sovviene l'Idea, negli affanni domestici perpetui anche della
sua nuova casa, Ella ritorna come una piccola divinità benevola nel suo
sembiante.
Certo
è assillante il suo riproporsi, ma sembra ogni volta così piccolo il
sacrificio richiesto, nella sua sollecitudine è così gradevole il lenimento
che prefigura, che immancabilmente ne asseconda i voti.
E
poi, al termine, sarà libero di spaziare nell'alto o nel vuoto dei cieli...
Che gli costa dunque mai, svuotare la nuova casa di quell'ulteriore oggetto
inestetico, disfarsi dopo il deodorante anche della lavanda di cattiva marca?
Che gli è servito, a completare l'opera, dotarsi anche del servizio di te
cinese, se non lo correda di un vassoio in stile?
Ancora
uno sforzo, una piccola serie ancora di piccoli acquisti, si dice, il ricambio
di quei piatti dozzinali che reclamizzano il pastificio, basta che
l'ingiunzione infine sia da lui accolta, di sostituire anche il tegame che ha
perduto troppo della sua metallizzazione, e con sua pace e appagamentol'ordine
benefico sarà finalmente composto, in un suo interno dotato di ogni
indispensabile confort, di soli oggetti utili e curati nel design.
All’
Idea della Domesticità, sembra ogni volta una piacevole leggerezza darLe
udienza, quasi fosse una voce insignificante che si può comunque tacitare
subito, eppoi è così lieve e stimolante l'affanno che subentra, è così
piacevole il senso di benessere che si insinua all'appagamento della sua
richiesta, per lo più associata ad un acquisto o ad un lavoro domestico di
non grave entità, che accondiscenderle è un obbligo quasi dovuto.
“Pensa
di quale conforto, si dice allora, ti sarà di qui a poco rientrare o
permanere in tanto bell'ordine domestico, dal quale ogni oggetto fuori uso, od
inestetico, per sempre sia stato
bandito, dopo che anche i portasaponette, in bell'accostamento, siano stati
riscattati per la marmorizzazione plastificata che li abbellisce, quando non
vi sussista più alcun prodotto che non risulti di qualità, od ortaggio o
verdura o carne che non siano freschissimi, stipati nel frigorifero per i menù
di una intera serie di pietanze secondo la nuova cucina, mentre nell'armadio,
a confortarti, non v'è oramai più
giacca che non abbia camicie e maglioni
e soprabiti e cappotti con cui intonarsi; e qualora (etichetta, o firma o
reclame, non garantiscano di ogni cosa la qualità seriale,
quando sia la sua certa matrice artigianale, Made in Cina od in Hong
Kong, che assicura la coesistenza umile e pacifica del prodotto in vimini, o
giunchi, con il mobile high tech laminato in Svezia.
Allorché
la serenità domestica così infine gli appare raggiunta, soffonde, a momenti,
di un'aura incantata i volumi tra i ripiani metallici.
Lo
fa palpitare allora il sogno, tra i libri ritrovati, di permanere ora e sempre
in un fervore di libri e di opere, tra lo sfogliato candore di pagine di versi
sublimi o di immagini d'arte;in un febbricitante ardore di ispirato dolore,
compulsandovi l'esaltazione immaginifica di Yeats, o come si impreziosisce la
parola di Roberto Longhi a traslare un affresco od un dipinto, tra i
manierismi d'accenti di un sonetto o di una canzone per liuto elisabettiani, o
visionando ancora un ciclo dei
mesi o le Stagioni miniate.
Ma
intanto si assilla ancora nel Limbo, c'è come un' inquietudine, sottesa, in
cerca di un ulteriore immancabile ammanco, la quale perlustra i vani e gli
stipi, s'innervosisce alle etichette ancora da togliere di prezzi
incollaticci, ripercorre inquieta i promemoria delle ordinazioni sull'agenda,
quanto permanga di inevaso di urgenze remote.
Finché
l'erratico riandare, per gli stessi metri quadri, trova l'insostenibile che
cerca, nel guatare la tovaglia del tavolo in soggiorno: benché sia di un
grande magazzino, come può ancora tollerarla, a quanto di angusto ne ha
scoperto: la sua ristrettezza non
basta a ricoprire la sottovaglia che ne occhiegghia, in tutta la sua
plasticata casalinghitudine .
Ed
in uno spasimo autentico, si affanna a uscire in cerca di un altro telo che la
sostituisca, procrastinando la fine della rilettura di "Albertine
disparue".
C |
ome
ogni ordine ad imporsi, anche la conclusione dell'intimità domestica richiede
sue vittime.
Potevano
forse ancora annidarsi impunemente negli angoli, tramandone polverose filagne
pendule ad ogni cantone? Non un istante di più, si dice un dato giorno,
contrariato del tutto; e con la scopa dà inizio immediato al repulisti.
Finora
egli li ha lasciati indisturbati; ma il vivere e il lasciar vivere si è
rivelato di nuovo un inevitabile equivoco, e la più bella indifferenza si è
acuita nell'antagonismo reale, cosicché è precipitata nella più insanabile
contraddizione ogni coesistenza reciproca, secondo l'acqua stessa con il
bambino sporca della più benedetta dialettica, come ora egli scherza con le
rovine filosofiche del suo pensiero d'un tempo; argomentando che il fattore
demografico si è rivelato di nuovo il principio di tutto, nell' abuso
prolifico dei ragni che ne rende oramai improcrastinabile il decremento
immediato.
Monta
sulla sedia dicendosi che si limiterà comunque a stracciarne le tele,
qualcuno sì, magari uccidendolo, ma di quelli che siano posti in una
posizione strategica, l'importante è in ogni caso spezzarne la rete dei
collegamenti. E sia quel che sia, anche se egli deve fare i conti,
purtuttavia, con i pregiudizi sensibili che sussistono ancora della sua anima
buona.
Inizia
dunque a stracciarne le tele con circospezione cauta, battendo un colpo a
vuoto preliminare per spaventarli, onde volgerli altrove e così non abbattere
il ragno e la tela.
Ma
è all'angolo della parete divisoria tra il tinello e la stanza da letto, che
già l'esaspera tra quei filamenti ritrovarne ben quattro annidati.
Un
colpo, che per errore o per prova anziché la tela ne annienta l'artefice, è
allora il caso che origina lo sfrenamento improvviso, sicché la sua frenesia
micidiale, repentinamente, schiaccia
tre ragnucoli lasciando superstite solo il maggiore.
Ne
prova un'improvvisa vergogna di se stesso, e vergogna al cuore di tale
vergogna, si accusa che pur essendo egli schiacciante, è soggiaciuto al
calcolo di eliminare comunque i meno minacciosi dei soccombenti, salvandone
solo, chi già più forte, è divenuto ora impotente senza più il gruppo; e
al torto recato agli infimi pone subitaneo rimedio livellatore, sfracellando
in un grumo l'articolazione intimorente del ragno maggiore.
Così
è estinta forse un'intera discendenza, si dice a commento, se quello era il
ragno padre e i ragnucoli la prole e la femmina.
E'
la volta quindi del bagno; e i ragni vi sono tutti enormi e in ogni cantone.
Troppi,
perché la pulsione non lo induca ad uno sterminio totale. Un principio
d'ordine, che sia tale davvero, non richiede pur sempre che lo si attui sino
all'estremo?
Così
nello schiacciarli ad uno ad uno, più che delle loro retrattili movenze
invano sfuggenti, per un istante è di se stesso
che ha avuto sgomento: avendo vissuto quanto minimo sia lo scarto, o la
variazione d'impulso, perché una misura che si presumeva solo limitativa, o
di controllo, di semplice prevenzione cautelativa, possa degenerare
nell'immondo sfracello di esistenze senza più scampo, pur sotto gli occhi
lucidi della coscienza che esegue; poiché quella stessa coscienza che vigila
attonita, è lo stesso mandante che non si placa fino alla soluzione totale...
Ecco
intanto l'ultimo ragno, scappato a un suo colpo, che si raccoglie più
indifeso più in alto. Egli lo umana rappreso in un moto estremo di difesa e
terrore, mentre il rapporto di forze infinitamente sfavorevole al ragno, che
gli arma ora la mano ad abbattere il colpo, lo vede come lo appercepisce ogni
inesorabile forte, rivedendosi in classe di fronte all'allievo che ieri
interrogava di nuovo, su quanto non sarà mai in grado comunque di
apprendere...
Ma
l'immagine ora gli si annera del ragno superstite, ecco lo vede, intento di
notte, che sul suo volto trama vendette malefiche... ed il colpo cala e riduce
il ragno a una chiazza sul muro, la striscia di una semplice traccia, ma che
nessuna tinteggiatura gli può cancellare...
Così
tutto è ultimato, si dice, e non è il caso di certo di sensibilizzarsi: quel
ragno stesso chissà quanti esserini, su quelle stesse pareti, senza ubbie di
sorta già ha irretito e disfatto, e non altrimenti che perché il più forte;
fosse stato a sua volta di lui mille volte più grande, gli avrebbe riservato
di certo la stessa fine cadavere.
Eh,
quasi avesse compiuto la notte di San Bartolomeo, o fosse un Erode Antipa
sanguinario di fresco...
Ma
non v'è facezia che valga, ora a cancellargli di mente, la sensazione gelida
che il suo abitato adesso sia infinitamente più vuoto:
E
tutto quanto, si dice, è accaduto or appena per mano sua: forse soltanto nel
timore d'un occhio perscrutante del locatario, in un pronunciarsi di un suo
giudizio d'incuria, che è un'eventualità che esiste nella sua immaginazione
soltanto.
Ma
il dominio dell'uomo in natura, nelle sue ineludibili leggi, in lui persiste
come l'orrore in cui di nuovo immedesimarsi ed all'istante: ed aperto il
frigorifero, con rucola cipolla e grana padano, in limone e olio e sale, è
una squisita carne al carpaccio che si riserva a pranzo.
vedi
la revisione ultima del testo in Ritratto di artista virtuale, da cui è da
trasferire in questa suite.
luglio
2000
I
condomini
Q |
uando
nella cassetta della lettera finalmente è riuscito a trovare la bolletta
dell'energia elettrica, poiché finalmente gli avevano lasciato intatta
l'etichetta con il suo nominativo, egli ha esultato di felicità, benché
l'onere da pagare ora sovraccarichi il suo disavanzo.
E
la prima reazione è stata di sorpresa contenta, quando il giorno dopo ha
potuto rinvenirvi anche la lettera dell'amministratore del condominio, che gli
inoltrava la loro civica protesta per i suoi rumori molesti fuori orario.
Loro,
o una sola persona? Con qualche compiacente dirimpettaio al seguito?
Di
lui ne hanno fatto, i suoi nuovi condomini, addirittura un pianista sregolato
che si esercita nel cuor della notte, un essere allora dedito frattanto a
chissà che strane operazioni...
E
con lui non una sola parola…
E
dire che nella sordità fisica e del suo autismo, poichè dal vicinato non gli
proveniva alcun rumore, credeva di non essere di disturbo a nessuno, se
ancora a mezzanotte ascoltava Mozart a medio volume, o si attardava poi
sotto la doccia per placare l'ansia nervosa e propiziare un sonno che
altrimenti non veniva, quando il mattino seguente lo attendevano cinque ore di
scuola.
E
quelli, o colui, dopo neanche una settimana e senza nemmeno parlargli gli
hanno dichiarato guerra...
Come
ne ha avuto contezza ha comperato un paio supplementare di ciabatte per fare
ancora meno rumore, ascolta tutto in cuffia dopo le dieci di sera, ed ha
ugualmente paura, ancora prima, ad ogni incremento di volume della televisione
sui toni più bassi, o se solo fa rumore con le stoviglie, o l'acqua sgorga
fragorosamente dal rubinetto, tanto più se di notte, o sul far dell'alba,
qualche urgenza fisiologica lo costringe al water.
Forse
la goccia che li ha fatti traboccare è stato proprio il fragore della rottura
del vaso ulteriore, sì, proprio quella rottura che ha provocato per essersi
preso troppo cura di loro, quando ha dovuto remigare a ritroso nel buio,
spento il video, cui si era avvicinato più del solito per l'ascolto in cuffia
tramite l'equalizzatore...
Quando
di sotto, dei loro contrasti, benché debole d'udito, gli giunge ben altro che
sussurri e grida...
O
forse, si dice per darsi pace nel suo tormento senza speranza, è meglio così.
Così
ne sono più ancora assottigliato e spiritato, loro mi fanno più ancora un
escluso ed un fantasma, mi
privano più ancora di vita e più ancora mi riducono inesistente. In soli
echi di suoni, sempre più impedito dai vincoli del benestare di loro normali.
Ed
una domenica, senza la luna, mi rendono la cosa più ancora dolce e
irresistibile...
G |
li
è bastato arrischiare un'ulteriore rateazione del pagamento, ed or eccolo già
"suo" il videoregistratore.,
Già
ha in animo, con un analogo sforzo di accedere anche all'universo del compact
disk, il suo stipendio e le necessità di ineludibili spese permettendo.
Intanto,
nella cineteca ideale che viene costituendo, purchè sussista l'alibi della
regia d'autore, viene acquisendo le pellicole a più alta frequenza di riprese
di genitali.
Sono
immagini non più fuggevoli che così lo eccitano, che si fermano e ritornano
negli stessi atti a suo piacimento, in una reiterazione interminabile
di quei giovani corpi integralmente nudi.
Eli
ne alterna la visione con quella di documentari e di film del più puro rigore
formale, con l'intento, nel ritenersi, di esasperare più violentemente la
tensione eccitata.
Allo
stesso tempo viene registrando anche le pellicole più peregrine, per esaltare
l'illusione che tutto sia conservabile e niente vada più perduto,
perpetuamente disponibile a portata di tasto.
Sormontando
il disgusto di certe manipolazioni, egli si chiede frattanto se tutto ciò,
alla fine, nella vita reale potrà provocareà l'energia necessaria alla
perdita del suo ritegno, e se potrà così riacquisire la dissoluzione voluta;
oppure se ancor più si incistiderà, impotente,[2]
in una esistenza ch' è sempre più irreale senza relazioni sessuali, grazie
alle stesse visualizzazioni oscene, che li supppliscono, di una tecnologia che giunta alle soglie dell'"alta
definizione", e grazie ad essa ,le pone a completa disposizione della sua
inettitudine.
Mentre
iniziatane la proiezione, si salvaguarda da ogni indiscrezione o disvelamento,
ricontrollando che siano sbarrate le finestre e impercettibile l'audio.
Ora
che è aumentata la sua retribuzione, e che ricorre con minori remore al
pagamento a rate, si può accingere anche all'acquisto del radioregistratore,
con incorporato il riproduttore di compact disk, intanto che insieme con la
biblioteca, e la sua collezione di dischi, ha iniziato a costituire una prima
videoteca.
Così,
al pari degli spazi del suo appartamento, ove alla voluminosità pesantissima
di long plays e volumi, degli
incartamenti e dei giornali, intende far succedere quello minimale di floppy e
compact disk, di nastri e di bobine, il suo tempo libero, crescente, sempre più
si fa saturo di consumi multimediali.
E
quanto più aumentano le sue possibilità fruitive di immagini e suoni , con
la strumentazione degli apparecchi che le consentono, tanto più si sente, con
angoscia, un corpo di cui incrementa
la vertigine di un moto accelerato sempre più catastrofico , dentro una
pullulazione che espandendosi nel
vuoto sterminato, sempre più è ugualmente coatta, per non disgregarsi, a
inoltrarsi irreversibilmente verso il venir meno di ogni propria energia.
Così
egli, che dall'impulso generale è sempre più agitato e convulso,
sempre più si sente incapace di qualsiasi perdita, di sapersi sempre
di più destinato nel vuoto verso una fine. Sempre di meno sopporta
imperfezioni o mancanze, ogni fallacia o contrattempo, e sempre più cose, ed
esperienze, gli sono divenute
irrinunciabili, in una frenesia che lo possiede sino allo spasimo,- soggetto a
dun richiamo all'ordine esteriore e all'acquisizione di beni, che irretisce il
suo tempo sempre più occludendolo.
Particolarmente
a seguito di un suo ritorno dai disagi e dalle miserie dell'Africa, dopo un
suo viaggio nel Sud dell' Algeria, ora che infuriano venti di
guerra, e s'affila l'odio religioso degli esclusi dalla soglia di sussistenza,
egli aspira ai privilegi materiali della sua esistenza occidentale; in
un'ansia di accaparrarne i beni, ed i conforts, che si acuisce ad ogni
annuncio di una crisi ulteriore dell'ordine mondiale, che ponga a repentaglio
le condizioni materiali e di
ineguaglianza del suo status; dopo ogni acquisto, od accaparramento,
ritraendosene in un abitacolo sempre più saturo.
Ed
anche ora, nel tardo pomeriggio, approfitta del tempo di lettura di un passo
non impegnativo di Proust, per l'ascolto che dovrà di lì a poco interrompere
di un'aria di Purcell, prima di recarsi a vedere l'ultimo dittico del Decalogo
di Kieslowskj, non senza avere attivato, in precedenza, il timer che in sua
assenza registri la trasmissione sportiva che si vedrà domani, a quando ha di
nuovo rinviato, con la stipula del contratto d'acquisto del radioregistratore
insieme con il lavastoviglie, il recupero del tempo ritrovato di una vita
interiore.
Domani,
non più tardi di domani... perché già posdomani dovrà essere in partenza,
già di primo mattino, per recarsi a vedere la mostra diun grande pittore
manierista.
Eppure,
in tanta frenesia estrinseca, quest’ oggi per un attimo ancora
ritroverà se stesso; quando, a un'illuminazione interiore, eppure nel buio
della sala riprenderà a scrivere a matita sul depliant del film.
E'
allorché uno dei due fratelli contagiati dalla filatelia del padre defunto,
nel film di Kieslowskj cede un rene per ottenere il Mercurio rosa austriaco
che manca alla sua collezione.
Ancora
ricordandosi, come per Hegel, di Entausserung si tratta nel suo svuotamento.
Poi
quando ritorna, e ritrova nel silenzio, dell'ordine domestico, a
ridisposizione le sue possibilità multimediali di ascolto e di lettura, non
resiste, nonostante la stanchezza, dal goderne visionando il film di Greenaway
che ieri ha registrato.
Se
ne leva stanco ed assonnato prima del termine, quando, nel buio in cui è
calato l'appartamento dopo che ha spento il video, ne sfiora il profilo nero
dei mobili in radica, compiaciuto che richiamino la nera bellezza, contigua,
dei solidi aeroliti di radio e videoregistratore, del loro comporsi estetico
con le lineature curve ugualmente lucide e nere delle scansie metalliche.
E’così
facendo, che urta il vaso antico e avveniristico che sta su di un ripiano e lo
fa cadere.
Ne
raccoglie a pezzi i frantumi di un granito che si è rivelato gesso, per due
ore cerca di ricomporre i cocci di quelle forme.
Dovevano
significare, nella loro integrità in frantumi, il suo gusto per la purezza
arcaica cui risale il moderno.
E
si rammemora una volta ancora, l'avesse ignorato, come tutto intorno, quanto
quel vaso, eppure se gli appare bello è così fragile e finto.
Soldi,
soldi, soldi
S |
oldi,
soldi, soldi, oh, si, si è deciso, finalmente, a scrivere e a dannarsi
nient'altro che per fare i soldi, un bel mucchio di soldi, tanti soldi da non
patire più stenti e umiliazioni...
Come
di versare così tanti contributi e non avere ugualmente i quattrini per
potersi curare, o di insegnare a dei ragazzi che disdegnano di apprendere il
meglio così gratuitamente, a meno che il genitore già non regali a loro in
cambio una supermoto nipponica; quand'egli, ora soltanto, si è potuto
concedere l'acquisto della sua bicicletta da montagna, acquistandola
bellissima, è vero, nella sua cromatura striata gialloverde, e con il cambio
a più leve installato sul manubrio, ma squinternando per mesi il suo
bilancio, tant'è che la bolletta del gas, in pagamento, lo ricostringe a
nuove e più forzose gramizie, rinserrando i denti per il furore tra le folle
volgari...
Si,
soldi, soldi, soldi, in una scrittura di cose e di fatti quanto più
elementare, tutta coordinazione e scarsa di riflessioni, scrivendo soltanto ciò
che i più intendono sentirgli dire, che in fondo è solo questione di
pensarci di meno e di saperci fare, e che al posto loro chi non farebbe lo
stesso? L'assenza di scrupoli, in fin dei conti, non è che l'utile piacevole
del fottio reciproco, si, va benissimo così, eppure concedendo ancora una
chance, per l'amore e per i migliori sentimenti, purché in intrighi di sesso
e affari e tradimento, quasi che fosse la cosa più importante la vita di
successo, e la realtà nient'altro che uno sporco imbroglio generale, là di
fuori una stessa corruzione che ci immischia tutti, eppure restando pur sempre
una speranza, anche se lo stesso scrittore che vi accenna è fino ai capelli
nella merda, ben intento a profittarne come il suo lettore, la classica
bottiglia accanto ammazzascrupoli...
A
tanto, egli nemmeno deve appallottolarsi e gettarsi nel cestino, gli basta, in
un primo tentativo, così
l'immaginarsi già uno scrittore emergente...
Che
importa se non c'è futuro? Se ogni tradizione che lui tramanda è tradimento,
e già è troppa la memoria dopo alcuni millenni di storia, perché ci sia
ancora anche solo il modo di rimanere registrato in un archivio dati?
Quand’anche ci fosse una
sopravvivenza del genere umano, se la rammemorazione che preserva è sempre più
impossibile?
L'istante
d'eterno della creazione poetica, è un illusione che vale ogni suo tormento
nella dissipazione. E i vincoli della sua prigionia mondana li ama fin troppo
fedelmente: nel suo fiorito asil di stenti, singolo e solo, avvinto alla
medesima segregazione di lavoratori e reietti, come lui perduti in un Tempo
senza più un Avvento
Quel
freddo.
P |
er
giorni, egli si era chiesto che cosa acquistare per ravvivare con il bagno la
stanza da letto.
Si
è detto, persuaso, che il loro aspetto dimesso poteva consistere nell'opacità
di mobili e smalti e dell'ammattonato, come nella pochezza estrema degli
accessori, dei pochi profumi e creme che ostenta il ripiano del lavabo.
Poi
si è convinto che si trattasse della nudità dei pavimenti, dispoglia di
tappeti, e per giorni egli ha vagato per i negozi tra stuoie e spugne. Si è
quindi chiesto se dei manichini rossi, in guise antropoidi, i cosiddetti
valletti, non fossero davvero quanto ancora occorresse nella sua stanza da
letto.
Ma
non è di questo che si tratta, se anche così, pur appendendo i suoi abiti
ovunque come sagome, quel freddo all'interno sempre rimane.
L'altro.
Sempre
più, singolo e solo, la vanità mondana e le forme (ne) regolano anche i suoi
atti più intimi; non solo la rasatura deve irritarne ogni mattina le guance,
e i bastoncini cotonati infiammargli le cavità auricolari, ma le ciabatte
solo innanzi che si vesta e se è in deshabillè gli sono consentite, ed anche
se è solo, il dentifricio dall'alito deve ognora disperdergli ogni sapido
gusto.
Guai,
al suo senso di se medesimo, qualora mai assapori i cibi dal tegame
direttamente, o se si attenta a sorseggiare le bevande direttamente dalla
bottiglia...
A
uno sternutio importuno ogni luccichio di muco va debitamente nettato dal
pavimento, per non dire, poi, dei lasciti di altre faccenduole personali
ancora più intime...
E
se usa un apparecchio elettrico dopo la doccia- rasoio o phone-, più che di
restare folgorato, si preoccupa nell'eventualità che l'abbiano a ritrovare
cadavere con almeno gli slip!
Altresì,
pure se nessuno
valica la soglia del suo appartamento, c'è pur sempre chi da lontano,
e senza alcun preavviso, un giorno egli vi
attende.
Si
è trattato solo di indirizzi trascritti su lembi di carta. Eppure, per Lui,
anche oggi egli è a predisporre di nuovo ogni cosa per un repentino arrivo,
pur se l'accadimento, lo sa per certo, è del tipo ipotetico dell'impossibilità
più categorica: pertanto, da che Lo attende, non uno, ma due ricambi di
lenzuola e di asciugamani devono essere assicurati mediante il lavaggio, e
necessita che ogni prodotto per l'igiene intima risulti sempre presente in
esemplare duplice, mentre nella lista degli acquisti pone anche la più
remota delle occorrenze, qualora anche solo supponga che Lui ne possa
eventualmente avvertire la mancanza spiacevole; così nel bagno deve esserci
un altro accappatoio, ed accanto allo stereo un ulteriore cuffia per
l'ascolto, mentre il repertorio dei dischi deve comprendere ogni più vario
ascolto elevato, e l'apparato dei medicinali assicurargli ogni antidolorifico;
e necessitano ulteriori tovaglie e federe e coperte, a consertirNe, con le
loro stampe e tessiture, il soddisfacimento della più estrosa sensibilità,attestandoGli,
allo stesso tempo, la propria ricercata particolarità di gusti...
Forse
Lui potrebbe desiderare anche un body and hair shampoo, per la doccia...
E
dire- si rimprovera- che non ha pensato che al bagnoschiuma!
Eppoi,
potrebbe gradire il talco che abitualmente egli non usa.
E
volere lo stick di un deodorante suo proprio, meglio di certo se spray
antitraspirante, sottratto al contatto di un altro...
E
quali possono essere, le pietanze che preferisce di una dieta mediterranea? O
gli itinerari della sua città d’arte per lui più affascinanti? Quante
volte se lo è chiesto per strada... E la sua solitudine intanto trascorre a
Lui dedita e intenta... Ed anche così, del tempo e del denaro, con la fuga
dei giorni, è il dispendio non vano per un impossibile Altro.
Note
aggiunte
Il
testo è da espungere dalla suite o da allegare a parte.
Progetto
Storie
della vita urbana di un poeta
Mentre
Una Perdita intendo integrarlo in Altre Storie della Vita di paese di un
poeta, invece , titoli provvisori, Storia di una morte, " In treno",
" Ritratto di artista
virtuale" e "Artista virtuale, matto di fatto", intendo
comprenderli in Storie della vita urbana di un poeta,
[1]
Così
il suo affittuario, egli vanamente rampogna, nemmeno ha avuto il pudore di
attenuare la disproporzione tra l'ammontare denunziato e quello reale
dell'affitto imposto, quasi tre volte tanto; e del mobilio di cui è
arredato l'appartamento ha fornito a garanzia sui danni anche i bassi prezzi
d'acquisto, che nemmeno eguagliano quelli( di due) delle sue giacche, per
non dire
( quelli )degli elettrodomestici che
a sue spese vi ha situato egli steso.
Il contratto, poi, che a termini di
legge è rinnovabile solo di dieci mesi in dieci mesi, cosicché il
proprietario abbia mano libera di sfrattarlo, non appena il figlio maggiore
intenda sposarsi ed occuparlo.
E' ciò che in altri termini gli ha
già ventilato, assicurando comunque che per almeno cinque anni potrà
ancora restarvi.
" Sempre che prima non si rompa
il preservativo al figlio," si ripete caustico... rammemorandosi di che
cosa mai sia in balia il suo diritto di alloggio, nella città dove eppure
lavora da anni...
[2] nella sola pratica dei rapporti con se stesso