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Srinagar č cittā dai
molti bellissimi volti.Aggirarsi per la vecchia cittā, tra le donne
kashmire dai voluminosi abiti sororali, sembra il materializzarsi di
tante vedute d'epoca d'un oltre Europa orientale , nel succedersi e nel
costiparsi, agli incroci, delle case di pietra grigliate di legno,(
con) le innumerevoli finestre allineate alle pareti di vivi, cupi
colori, sotto lo sporgere di ballatoi e di verande lignee, il
sovrastare tra i tetti spioventi di abbaini e di pericolanti, sovraggiunte
casipole. E tra le lamine grigie dei tetti balugina lo splendore di quelli
verdi delle moschee e delle loro torri.
Vi serpeggia il Jalum, ove
in una luce smorzata tra i ponti e le anse, costeggiate dai pioppi, sostano le case
natanti delle imbarcazioni,
sospese nelle acque all' apparenza immote, nella quiete di un'ora morta alla deriva del
tempo.
Nei parchi adiacenti, il verde di
un fulgore perenne, irrorato di luce anche nell'ombra, tra i pioppi
ospita
invece la siesta delle famiglie e il gioco del cricket, prima del Dal Gate
e che le acque del Jalum defluiscano nel lago, dove le case natanti,
fra orti e giardini, si animano della vita di ogni
giorno che intercorre tra le terre emerse, nel viavai con la terraferma.
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Prima che le acque
defluiscano nel lago, dove le case natanti si animano della vita di ogni
giorno che intercorre tra le terre emerse, in orti e giardini, il verde di
un fulgore perenne, irrorato di luce anche nell'ombra,
in una luce senz'ombra, tra i pioppi ospita nei
parchi la siesta e il gioco del cricket.
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