In Manali la notte indiana ha la voce dei
fiumi e dei torrenti che scrosciano a valle, dove brillano le ultime luci
ancora accese del villaggio, oltre i pendii che vi discendono ammantati di
foreste, oltre i giardini e i frutteti che vi si inoltrano
(confluiscono), Nel
silenzio riaddenso le memorie del viaggio le cui tracce scritte ho
perduto in Shimla. e nel cielo della notte l 'India,dalle sue
regioni ripercorse, da Khajuraho, a Jhansi, in Orcha, di ritorno
in Delhi, Scrivevo nelle pagine perdute, alla volta di lasciare Khajuraho, esasperato di non avervi che fatto ritorno, di non avervi rivisitato che il tempio Duladeo, che la mia mente doveva ritrovarsi dove stava il mio cuore, che all'India delle visioni, degli esoterismi templari, doveva subentrare l India del tesoro nel mio cuore della famiglia del mio amico, come l' avevo ritrovata all'atto di partire, Sumit assopito nel sonno del primo mattino, Adjay che terminava gli ultimi giochi prima di iniziare finalmente la scuola, Purti che si riaffacciava sulla soglia e ci lasciava per aiutare la madre che accudiva il fratellino. Tutto è così semplice, è così bello... Non è forse per ritrovarmi in questa luce, che nelle mie peregrinazioni indiane devo subire la spogliazione di tutto ciò che d'altro vi ricerco? Nella loro perdita anche di immagini e parole? Sul fare della sera un volo d'uccelli si è spiccato tra nubi e foreste ed è presto scomparso. Tutto è così semplice, è così bello, mi ha mormorato l'anima nella mia felicità ritrovata, come nella notte inoltrata la luna apparsa e di nuovo scomparsa, nelle nuvole che rischiarava.
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