La gatta
Mi ha stupefatto che lungo il sentiero rivierasco che saliva verso il forte in rovina,
ove lasciavo i pioppeti per gli avvallamenti in cui il fieno era in rigoglio,
quel gatto non si scostasse in fuga al sopraggiungere della mia bici. e quando mi fermavo, un poco più avanti, mi raggiungesse e si fermasse accanto alla mia bici , non scostasse il capo quando accennavo a carezzarglielo, finanche si mettesse al seguito dei miei passi e incrociasse il mio cammino, come iniziavo a procedere a piedi, seguitando ad avvertirmi come una presenza in cui poteva confidare, anche quando ha dovuto levare un miagolio atroce al cielo poiché le avevo pèstato i piedini felpati.
Ho capito, domenica scorsa, allorché mi sono disteso nell' erba a lei d'accanto,che cosa mi chiedeva colei che ora è la mia cara gatta, quando dai piedini felpati appuntando ai miei calzoni gli artigli, voleva inerpicarsi. e risalire il mio corpo: fino a strusciare sinuosa contro il mio capo, per poi sedersi sul mio petto, ergendovisi in vista tutto attorno.
Con altri gatti vive al riparo delle mura residue delle antiche fortificazioni, ove le accudiva fino a qualche giorno prima un uomo che ora è ricoverato all' ospedale , spaziandovi nella ripida discesa fino a un rivo d'acqua, lungo le siepi a ridosso dei sentieri,
nei dossi dei coltivi che nel frattempo sono stati sfalciati Ieri sera, quando l'ho scorta, come al mio grido mi ha avvistato, mi ha raggiunto di corsa tra le stoppie e le balle di fieno, benché altrimenti proceda a rilento e a brevi corse dietro i miei passi., essendo lei già attempata, e in quanto la calura già in questi splendidi giorni che concludono il maggio è diventata afosa,
Aveva già consumato i bocconcini che le avevo riservato, e sorbito un poco dell' acqua che le avevo recato, in luogo di quella putrida che n alcune pozze era quanto sopravanzava idi un recente piovasco, quando si è scostata e si irrigidita ostile, verso una presenza che si annunziava in arrivo: era un altro dei gatti con i quali condivide o spartisce il territorio, e che può ringraziare solo l'incombere della mia presenza dissuasiva, se la gatta ha sopportato che si avvicinasse per saziarsi dei restanti bocconcini.