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Con la rottura dei cristalli liquidi della mia fotocamera è parso infrangersi il sogno stesso di felicità che veniva incantando le nostre anime, via via che io e Kallu procedevamo nella valle di Mandu, verso il palazzo di Barabudur e il padiglione della sua amata Rupati sulla sommità, entro una miniatura stupefacente degli aspetti d'altura: tra i declivi collinari che orlavano l'altipiano c'eravamo inoltrati sempre più trepidanti di felicità, in una successione magnifica di coltivi smeraldini e di piante grandiose a cavalcapoggio( che cavalcavano i dossi e poggi), di polle d'acqua e specchi lacustri un cui s'immergevano animali ed uomini, che scaturivano tra il verde che ammantava il sopraelevarsi delle ondulazioni , le asperità dei dirupi e l'aprirsi delle voragini in cui precipitavano cascate e cascatelle,
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al capitolo seguente:
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