12
agosto 2002
L'altro ieri avevo già ritardato la partenza verso Persepoli per addentrarmi nella vastità del cortile e della incantevole selva di colonne dell' ivan-mihrab della Masjed-é-Vakil, la Moschea del reggente,
cosi ieri mattina, prima di recarmi a Naqsh-i-Bustan, sono ritornato alla tomba di Sa'di, per onorarlo devotamente. E' piccolo ed incantevole il giardino circostante, i cipressi svettanti tra le palme. Quanto, e come di minima estensione, è il giardino fiorito della poesia di Sa'di.
Shiraz, tomba del poeta Sa'adi |
Uomini, donne, conoscitori o
ignari che fossero dei suoi versi, sopraggiungevano e ne toccavano il
sarcofago, per trarne un'ispirazione santificante, oppure si
ristoravano nell' ombra del giardino, o ve li vedevo immersi nella lettura.
Allo spirito di Sadi ho chiesto di farmi bruciare ancora del Lume Santo della sua poesia, semplice e grande, di bramare ancor più che il verso che ne è riverbera, il fuoco di cui è scintilla la parola poetica.
Uno scrivano e una signora iraniana per la quale scrive una lettera all' angolo di un marciapiede di una via di Shiraz |
Naqsh-i-Rustam, poi, di una bellezza abbacinante, all' apparizione delle tombe regali sovrastanti nella roccia rupestre.
Naqsh-i-Rustam |
Naqsh-i-Rustam, tombe Achemenidi e rilievi sassanidi |
Naqsh-i-Rustam, tombe Achemenidi e rilievi sassanidi |
Naqsh-i-Rustam, tomba Achemenide di Serse I ( 486-465) |
Naqsh-i-Rustam, , tombe Achemenidi e rilievi sassanidi |
Naqsh-i-Rustam, tomba di Dario I ( 521-485 a.C) |
Naqsh-i-Rustam, tomba Achemenide |
Vi si
stagliavano, nella direzione opposta, in
un contrappunto petroso con Persepoli, quali
le dimore eternedel lascito delle spoglie degli Achemenidi, rispetto al
tramando imperituro palaziale della loro potenza terrena, che si profilava
ancora visibile, là in lontananza, se ti volgevi oltre la grande valle
intermedia
di coltivi e polvere.
Soggiaceva alle tombe il suggello memoriale impressovi dai Sasanidi, a compimento dell' intento stesso di raccoglierne l'eredità, di emularne e superarne finanche il lascito, con il ripristino della purità iranica alfine vittoriosa, sui Parti spuri, sui Romani vinti, riuscita incontaminata da ogni ellenismo occidentale.
Naqsh-i-Rustam, rilievo Sassanide del Trionfo di Shapur I su Valeriano e Filippo l'Arabo. |
Naqsh-i-Rustam rilievo Sassanide del Trionfo di Shapur I su Valeriano e Filippo l'Arabo. |
Naqsh-i-Rustam, combattimento equestre di Shapur II |
E' innegabile la grevità di certe sembianze di sovrani e dignitari, sovraornamentate di particolari araldici, di quanto nella tipicizzazione doveva pur servire ad un riconoscimento, al pari che su di una faccia di una moneta,
Naqsh-i-Rustam, rilievo Sassanide di re Bahram II e la sua corte |
Naqsh-i-Rustam, oltre il rilievo Sassanide, sulla sinistra ,di Ardashir che riceve il diadema regale dal dio Ahura Madza, il rilievo di Bahram II e della sua corte |
Naqsh-i-Rustam, rilievo Sassanide della investitura regale di Narseh da parte della dea Anahita. |
e
come non avvertire lo squilibrio rudimentale nelle
fattezze, ma di che bellezza stupefacente sono l'investitura divina di Ardashir, il trionfo di Sapore primo, la vittoria equestre di Hamodz Primo...
Nell' investitura di Ardashir siano pure troppo ribassati i cavalli, troppo linearmente inerti le vestizioni di Ahura Madza e di Ardadhir,
Naqsh-i-Rustam, il re Sassanide Ardashir I riceve il diadema regale dal dio Ahura Madza. |
ma più che la realisticità, ciò che costituisce l' intenzionalità conseguita dall'opera è la perentorietà di quanto afferma la sua potenza espressiva, l'iconicità monumentale che nella pietra vi è stata standardizzata, come e quanto nello stesso affrontarsi e nel riconoscersi reciproco dei cavalli speculari del Dio e del re, traduca l'investitura divina di Ardashir e la sua consustanziazione con Ahura Madza, da cui il re sassanide è elevato identicamente a dio, come nel corrispondersi degli arti posteriori dei cavalli si impone sotto la zoccolo la genuflessione della identica sconfitta, senza scampo, di Arimane il male e di Artabano V, ultimo dinasta dei Parti sconfitti.
Naqsh-i-Rustam, rilevo Sassanide del trionfo di Shapur I sugli imperatori Romani Valeriano 1 e Filippo l'Arabo. |
Così nel rilievo trionfale di Sapore primo è tutt'uno, con la forza espressiva del gesto scolpito, l' invincibilità irresistibile della sua potenza magnanima, nella presa per le mani del nemico vinto Valeriano, nella sua flessibilità che si ritrae dall' infierire sul Filippo l' Arabo, che si inginocchia a farsi suo tributario.
( Forse è per avvalorare tale
magnanimità di Sapore primo, che non riappare
l'immagine del nemico romano soggiacente morto in Bishapur).
E per schematica che ne sia la realizzazione, anche la rappresentazione della vittoria equestre di Hamodz primo ha una sua sintetica forza plastica,
Naqsh-i-Rustam, rilevo Sassanide della vittoria di Hamodz I ( o II) |
talmente la salda posizione in sella del re sassanide e il suo cavallo slanciato nel più dilungato galoppo volante, - hanno un riscontro fulmineo e fulminante nelle figure del nemico e del suo cavallo, catapultati al suolo con un istantaneo arrovesciamento per sempre atterrente.
Poi
ho fatto ritorno a Shiraz
con dei giovani europei, -un francese ed una francese ed un ragazzo danese-,
insieme con i quali sono montato sul cassone di un furgoncino che ci ha dato un
passaggio all' uscita del sito di Persepoli, quando al suo conducente è stato
chiesto pur di eludere con essi il taglieggiamento
dei tassisti rimasti.
Egli
d'intesa
con una sua combriccola, a sfida d' un altro conducente, quindi lanciato a
velocità folle lungo le corsie di sorpasso,- nel cielo luminoso e puro una luna di
Zaffiro.
Alle soglie di
Shiraz, nel verde
dell' erba ai margini delle strade, negli spartitraffico, una sequela
ininterrotta di famiglie che vi stavano distese, con tovaglie e coperte, per
cenarvi e godervi la sera inoltrata.
http://www-oi.uchicago.edu/OI/MUS/PA/IRAN/PAAI/PAAI_Rock_Reliefs.html
12
agosto 2002, sera
Ed
oggi,12 agosto,
benché sia rimasto nella Città dei poeti e della cultura fino a sera,
per vederne finalmente le moschee ed i giardini prima di prendere l'autobus per Isphahan, mi è stato
possibile accedere al solo paradiso in
cui sono custodite le spoglie di Hafes.
Oggi
era infatti l'anniversario del martirio di Hussein, il terzo imam degli Sciti, ed all’ in fuori della tomba del
re della lampada ho trovato chiusa ogni altra moschea, il Giardino stesso del
Paradiso, il Bagh-e-Eram.
Per
le vie del centro di Shiraz mi è capitato invece di cominciare a vedere
sfilare, a mattino inoltrato, cortei di uomini vestiti di nero che si
flagellavano, preceduti e seguiti da imam, da impianti di megafoni che su dei
carretti ne amplificavano i richiami ed il canto.
Ai
loro si sarebbero uniti dei cortei di donne implacabilmente in nero, che
recavano il simulacro di un catafalco.
Da
questo, quel passante, avrei appreso che era oggi il giorno in cui si
commemorava la morte di Fatima.
Altro, poco di più, in un primo tempo avrei appreso da un giovane avvenente che già aveva smesso i suoi atti devozionali sulla tomba della lampada per tentare di intraprendere con me un discorso ch'era finito nel niente, allorché l'ho riavvicinato nell' affollarsi, che si faceva sempre più pressante, di uomini e uomini, in nero quasi tutti quanti, presso un palco dove degli imam predicavano alla moltitudine.
Scena della commemorazione dell' imam Hosein Hussein |
Scene antecedenti della commemorazione dell' imam Hosein Hossein |
Si
trattava forse della commemorazione di qualche valoroso capo pasdaran? gli ho chiesto per iscritto,
impedito dal farlo a viva voce dal gridore sempre più clamoroso e più
impressionante della folla, levantesi
come una protesta ancora vibrante, immaginavo, per la morte proditoria di un valoroso martire
della rivoluzione iranica.
Si,
mi ha risposto, anch'egli per iscritto, forse non capendo appieno a che cosa mi
riferissi con il temine pasdaran.
Si
trattava dell' imam Hosein Hossein, mi ha precisato
Solo ora capivo che si celebrava ta' ziyeh, la stessa tragedia della passione sciita, come il numero ordinale che aveva trascritto, 1420, mi riportasse indietro nel tempo sino al 680 dopo Cristo, a Kerbala, quando al termine della battaglia l'assassinio del nipote del Profeta , decapitato, era stato il sacrificio di fondazione della religione sciita.
Ma
nella calca sempre più fitta, ciò che intanto mi importava più di tutto, era che il mio interesse nei
confronti del giovane fosse anche il suo nei miei riguardi.
E'
studente universitario in Informatica , mi ha detto, come il fratello che si è
unito ad entrambi, lungo le vie di Shiraz in cui l'animazione si diradava nel
primo pomeriggio.
Costeggiavamo l'Università, le facoltà dove studiano, ci addentravamo in un giardino oltre il Bagh-e-Eram, che abbiamo trovato chiuso, sostavamo nel suo verde ombroso, cibandoci a un chiosco, prima di raggiungere l'Aramgah-e-Hafes.
Via
via nei nostri discorsi in inglese si è diradata la cortina del devozionalismo islamico,
nel loro allineamento con il regime iranico tralignava il consenso compiaciuto per ogni raid degli americani che si abbattesse sul diktator
Saddam , trapelava la loro vita di
ristrettezze e di affetti frustrati.
Il
primo dei due inseguiva ovunque, ridendone,
il miraggio di gazzelle-ragazze.
Ai
chioschi e alle rivendite, nel verde dei parchi e dei giardini
Più
ancora dell' hejab, l'impossibilità di mantenere una moglie ed una futura famiglia gli precludeva gli approcci con le
ragazze.
E stato una sosta di inebriamento amichevole, propiziato dal narghilè, quanto abbiamo lungamente trascorso nella casa del te presso la tomba di Hafes.
La mia felicità, al loro divertito riso, appagandosi della felicità che recavo a loro.
Tomba di Hafis, immagine web |
Prima
del congedo per la lunga strada che mi avrebbe condotto all' hotel,
destinazione Isphahan.