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Da
Gwalior l'autobus mi ha condotto fino a Chatttarpur, dove sono arrivato
a sera inoltrata, e poco è mancato ch'io non sia venuto alle mani
con dei giovani che mi si sono messi al seguito senza nemmeno
consentirmi di muovermi liberamente sotto il peso dello zaino,
mentre cercavo di disseminarli nel buio che si addensava dietro le
biglietterie, cui cercavo di accedere per un accesso che non fosse
ostacolato da sbarre e tornelli, mentre sotto i piedi il terreno
fradicio di pioggia smottava nel fango. U n giovane studente sciancato
mi è allora venuto in soccorso, per procacciarmi l'hotel in cui ho
pernottato confortevolmente, prima di ripartire l indomani per Khajuraho.
La giornata seguente, che vi ho destinato alla visita dei templi occidentali, non avrei mai supposto che si concludesse come si è risolta, allorchè si è inaugurata alla rilettura delle pagine, del vangelo di Matteo, sugli eunuchi a cui è destinato il regno dei cieli Non supponevo certo che come nei rilievi dei templi la grazia del cielo riservasse le surasundari più invitanti ai santi samnyasin che si erano già votati per sempre ad una castità tanto sofferta, quanto appariva di un'arroganza insostenibile per gli stessi celesti.
Ho visitato il sito dei templi in tale spirito santificato, e vi ho gioito esteticamente l'espansione architettonica e scultorea della pienezza vitale tramite le rappresentazioni di squisito piacere in cui le surasundari si concedono voluttuosamente a chi assecondi la guna del rajas,
sempre che non ne sia inibito lo slancio ascensionale in cui lo spirito si sopraeleva all'uno,
mediante la guna del sattva che rampica per le finestre di luce che occhieggiano, , i gavakhsa,- da cui le pareti ascendenti del sikkhara sono variegate come da tanti rilievi ed anfratti dai quali promana la luce interna del dio,- tra le innumerevoli angasikkkara che si apprendono alla sikkara maggiore come le balze ascendenti del monte Meru in cui il mondo ha il suo asse, radiante le sue energie spirituali nelle orbitazioni solari dei tanti amalaka che lo cingono e serrano nel suo culmine celeste.
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