|
Avrei potuto
ritenere che del nostro ultimo giorno in Bhubaneshwar K. sia stato solo il comprimario paziente e passivo, cui essere grato
che ogni volta che terminavamo una prima ricognizione
dei templi incantevoli che abbiamo visitato,
restasse in attesa che finissi di ammirarne la
profusione statuaria, per un tempo che si protraeva interminabile.
La verità è che il mio
adorato amico soggiaceva a ogni mio rapimento estatico perchè voleva e
vuole comunque restare insieme con me, egli vuole l'amore che è la
nostra amicizia, è devoto alla mia passione per l'arte della
sua religione come al mistero inesplicabile del suo Servo e Signore
che non vuole più perdere
Aveva
comunque modo di parlare e di intrattenersi con i custodi,
mentr'io ripercorrevo le trame e i rilievi scultorei di cui il
Parashurameshvara, il più antico dei tempi in Bhubaneshvar,
era rivestito
a sublimazione mirabile della sua umiltà architettonica, che fu risolta solo in
una doppia copertura a spiovere sul jaghmohana, ancora ignara dei fasti
culminanti delle stratificazioni piramidali dei templi successivi
Trafori e perlinature
impreziosivano le volute e le inflessioni dei portali traboccanti di
viluppi vegetali,
trabeati di cortei di divinità e officianti, degli sporti pentupli
dei ratha processionali pietrificati,
affinavano nei loro fastigi gli
oculi dei khuda e gli affacci al loro interno di volti ignoti, di
divinità e mostri, gli affronti e l'attergarsi di demoni e bestie,
gli
svoli di vyalas , le voluttuosità di apsarars e sarsundari, il
prostrarsi di devoti e l' intrattenersi effusivo di mitjuna di amanti. E
tra le figure eminenti, atterriva Chamunda, al
termine della successione delle septamatrikas,
di fronte al
lingam germinante di vita in mille alti mini-lingam,
suscitava
rigore edificante l'immagine di Lakulishka, l'avatar terminale, il
ventottesimo, di Shiva,
infondeva
immedesimazione devozionale l' immagine di Parvati che alfine, sfamando il
dio, perdona il rientro a mani vuote di Shiva, che avanti
aveva inviato a mendicare nudo, per avere dimenticato di arrecarle
il cibo domestico,
erano
alfine un invito alla venerazione
espressa dalla danza e dal suono, sulla parete d'ingresso, le immagini di suonatori di flauti
e cembali e mridanga, di danzatori ritmicamente calibrati in una
frenesia sospesa nelle movenze di un' incantevole grazia.
Nel farsi afoso del
giorno, costeggiavamo il bacino radiante di luce del Bindu Sagar, tra la corona dei
templi sulle sue rive, ove K. non mostrava di dubitare che fossero
raccolte le acque di ogni corso sacro dell'India, raggiungevamo il Vital
deul, un khakhara deul con la tipica copertura cucurbitacea.
I giovani custodi e
pujari, discinti, che erano gli eredi dei tremendi officianti dei culti
tantrici che vi
erano resi a Khali-Durga, accorrevano al sentore di bakshesh, la
riscuotevano per inoltrarci nel sacrario di una terrorifica
Chamumda , si
distoglievano per profanarne i muri e il silenzio a colpi di
pallone.
Giocavano nello spiazzo
antistante una delle più splendide Mahishasuramardini indiane,
la
rappresentazione di Durga che
uccide il demone bufalo Mahisha senza alcuna, tensione o sforzo, nella pienezza
della linfa vitale divina che ne irrorava le braccia, tra le altre
mulinanti spade, corti pugnali, che volgevano il collo del bufalo
demone al colpo del tridente letale.
Ai
lati, tra due coppie di cavalieri attergati su dei shardula, i
cornuti leoni rampanti che rutilavano flussi vitali di luminarie file di
perle,
emegevano dei mascheroni di kirtimuka, i volti di gloria della emisssione
e della voracità, riassorbente, del divino shivaita creatore
E
soggiacevano mithuna,
che
trovavano un seguito erotico, lungo le pareti dell'abside, nelle opulenze mirabili di turgide apsaras,
voluttuosamente tracimanti le capienze architettoniche , in esse
adombrate invitanti
Potevo solo intravedere
come la terra promessa del compimento monumentale dell' architettura
religiosa di Bubananeshwar, interdetto Lingaraj, ove a K. soltanto era
riservato il privilegio di accedere, con la compitezza con cui sempre si
accinge al dovere sacro,per officiarvi, per i suoi cari, per
entrambi noi due, la puja della sua devozione schiva.
a
inizio pagina |
|