E'
per compiere un atto d'amore che stai andando in India" si è
rivelato alla mia anima nel corso della Messa mattutina di Natale, un atto
d'amore per K., innanzitutto, che a sua volta da Khajuraho, e alla stessa
ora, stava mettendosi in cammino per Delhi, prendendo l'autobus delle 16
diretto a Jhansi; un atto d'amore verso il suo bambino diletto, la sua deliziosa
piccolina, verso i tanti bambini delle scuole di Valentino Giacomin.
"Solo
che superi i controlli, e traboccherò di ogni dono che reco per
loro," mi sono detto, chiudendo gli occhi ricolmi di lacrime.
Così
finalmente stavo mettendomi effettivamente in viaggio, e l'India mi si schiudeva come un
seguito di altre possibilità esaltanti.
...............................
Ma
in Delhi, dove arrivavo da Bombay nel primo pomeriggio del giorno successivo
a quello in cui avrei dovuto pervenirvi, giacchè la nebbia vi aveva
impedito l'atterraggio di notte, da che che io e K. ci siamo felicitati di
ritrovarci all'aeroporto, dopo che per tutta la notte non ero
riuscito a contattarlo, ignorando come potesse aver fronteggiato il mio
arrivo mancato, la mia più viva preoccupazione, a lui
accanto, era
di raggiungere ad ogni costo per mio conto, in rikschaw, la sede dell Archeological
survey in Janpat, lasciando
K. da solo nell'hotel del
Main bazar che mi aveva riservato e in cui mi aveva atteso, con i fiori che
all 'arrivo mi aveva recato in
dono.
A
tutto, al piacere stesso di ritrovarci
insieme nella capitale indiana, vividi del suo splendore invernale, era
per me da anteporre la smania di acquisire delle guide mirabili del prestigioso
Istituto, prima che gli uffici chiudessero di lì a qualche
ora.
Ed
in viaggio con il mio amico per Bubaneshwar, sul treno notturno Purishottam , mi
sarei affannato, prima che per ogni altra cosa, a riservarmi con assillo
rabbioso la
sola cuccetta che in 3Ac ci era assicurata dalla prenotazione che
egli era riuscito ad ottenere,
avanzando la giustificazione delle sofferenze artrosiche della mia gamba destra.
Costringevo
così il mio amico, mentre si dava da fare perché su quei sedili distesi
mi sistemassi con
comodo, a rassicurarmi illusoriamente che comunque avrebbe trovato
il modo di dormire confortevolmente, all' altra estremità del
vagone ove gli era riservato un posto
Quando
mi risvegliavo e mi ravvedevo, intendevo, costernato, quanto mi fossi
già ottenebrato, ma lo cercavo invano nei
giacigli del vagone.
L'indomani
ho compreso, nonostante i suoi dinieghi, dove fosse stato costretto a
rannicchiarsi in cerca invano del sonno: nel corridoio ove era rimasto chiuso
a chiave fuori del vagone, sulla cuccetta senza lenzuola che
fronteggiava le toilette maleodoranti.
E
risorgendo all'amore, a quanto mi dettava, gli lasciavo durante tutto il giorno di
viaggio restante la
mia
cuccetta, mi riservavo un suo angolo soltanto, perchè K. cercasse di
recuperare il sonno perduto.
Ma
avrebbe stentato a dormire, poichè nello scompartimento di fronte delle
donne avrebbero seguitato i mariti, che giocavano a carte, con uno schiamazzo
incessante che raggiungeva i picchi dell'urlo.
E
l ' indomani, in Bhubaneshvar, -dove sopraggiungevamo a notte fonda, cosicché siamo
stati costretti a girovagare a lungo in taxi, e a darci talmente da fare,
di réception in réception, per trovare ospitalità in un albergo
solo sul far del mattino ,
-avremmo quindi sofferto entrambi, allo stesso tempo, la pena sgomenta
della impermanenza del nostro affetto, laddove erano appena giunti perchè
vi si potesse serenamente espandere .
Ci
aggiravamo per il Brahmeshwar mandir discostandoci l 'uno dall'
altro, senza che lo riguardasse la mia passione per la bellezza del tempio
Panchayatana, nel suo immoto specchiarsi armonioso nel bacino rituale,
animato
dalla prominenza dei leogrifi esorcistici, sardhula e vyala, che gli
additavo
o
senza
che il mio intento di coinvolgerlo nella deambulazione dei templi che
reiteravo, per farlo
compartecipe della mia ammirazione della fattura raffinata delle sculture che
li fregiavano,
potesse nemmeno riguardarlo come
hindu.
Solo la puja, che vi si è iniziata a celebrare, aveva ravvivato la
sua apatia remota
E
io lo vedevo distanziarsi, contrariato ed estraneo . senza che il
suo modo di essere e di fare, senza che i suoi problemi che per me
erano stati talmente struggenti, per i quali soltanto lo sentivo ora
al mio seguito, la necessità e l'incapacità di dare un futuro ai suoi
figli, per me potessero significare più niente
"Se
tra noi non tornerà il sentimento d'amore, mi chiedevo sgomento, nel vederlo
aggirarsi in tutta la prevedibilità scontata che per me aveva assunto ogni suo
gesto e parola, come farò, d'ora in poi, a sostenere l'onere di
aiutare lui e la sua misera famiglia per tutta una vita!"
"Non
ti piacciono, K. i templi di Bhubaneshwar? Tu sei hindu..."
A
dire il vero, neanche quelli di Khajuraho. Solo le immagini degli dei lo
interessavano.
Poteva
dirmi che avveniva nel corso della puja? Il perchè, secondo lui,
dell'offerta alle loro statue ?
"
Gli dei non sono di pietra come le loro statue, e i loro templi, gli dei non
mangiano cibo"
"
E 'il dono del cuore, il sacrificio di ciò che di meglio possiamo dare a
loro, l 'importante?"
Si,
era così, annuiva. Non lo sapevo già?
Nemmeno
l'accesso al Raja Rani Mandir, alla sua isolata perfezione in sè
quietamente compiuta, in cui poteva ravvisare sembianze più similari a
quelle dei templi di Khajuraho, nelle sikkara miniate che s'inerpicavano
per i
costoloni della sikkara materna,
o
l'incanto del Mukktshwar e del suo splendido torana,
l'aggirarci per il parco del tempio e degli altri
mandir, intorno al suo bacino lacustre, consentivano che
tornassimo a ravvivarci l uno dell'altro, rendendoci partecipi l uno
l'altro della medesima ammirazione meravigliata.
Non
ho recriminato, non ho preteso nulla, ho lasciato ed accettato che così fosse,
e nel decorrere del giorno, del traffico incessante e del nostro
peregrinare sonnolenti ,
l'amore è rifluito di nuovo, è stato il dio che finalmente tornava
a condurci l' uno
di seguito all'altro, è stato di nuovo la luce e il respiro,
l'apertura del giorno, l 'indomani il suo schiudersi radioso di calda luce mattutina,
tra le pareti rocciose ed il parco delle grotte jaina di Udayagiri e
Khandagyri.
a
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