Nell'Orissa

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Natale 2006

 

E' per compiere un atto d'amore che stai andando in India" si è rivelato alla mia anima nel corso della Messa mattutina di Natale, un atto d'amore per K., innanzitutto, che a sua volta da Khajuraho, e alla stessa ora, stava mettendosi in cammino per Delhi, prendendo l'autobus delle 16 diretto a Jhansi; un atto d'amore verso il suo bambino diletto, la sua deliziosa piccolina, verso i tanti bambini delle scuole di Valentino Giacomin.

"Solo che superi i controlli,  e traboccherò di ogni dono che reco per loro," mi sono detto, chiudendo gli occhi ricolmi di lacrime.

Così finalmente stavo mettendomi effettivamente in viaggio, e l'India mi si schiudeva come un seguito di altre possibilità esaltanti.

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 Ma in  Delhi, dove arrivavo da Bombay nel primo pomeriggio del giorno successivo a quello in cui avrei dovuto  pervenirvi, giacchè la nebbia vi aveva impedito l'atterraggio di notte, da che che io e K. ci siamo felicitati di ritrovarci  all'aeroporto, dopo che per tutta la notte non ero riuscito a contattarlo, ignorando come potesse aver fronteggiato il mio arrivo mancato, la mia più viva preoccupazione, a lui accanto,  era di  raggiungere ad ogni costo per mio conto, in rikschaw,  la sede dell Archeological survey in Janpat,  lasciando K. da solo nell'hotel del Main bazar che mi aveva riservato e in cui mi aveva atteso, con i fiori che all 'arrivo mi aveva recato in dono.  

A tutto, al piacere stesso di ritrovarci insieme nella capitale indiana, vividi del suo splendore invernale, era per me da anteporre la smania di acquisire delle  guide mirabili del prestigioso Istituto, prima che gli uffici chiudessero di lì a qualche ora.

Ed in viaggio con il mio amico  per Bubaneshwar, sul treno notturno Purishottam , mi sarei affannato, prima che per ogni altra cosa,  a riservarmi con assillo rabbioso la sola cuccetta che in 3Ac ci era assicurata dalla  prenotazione che egli era riuscito ad ottenere, avanzando la giustificazione delle  sofferenze artrosiche della mia gamba destra. 

 Costringevo così il mio amico, mentre si dava da fare perché su quei sedili distesi mi sistemassi con comodo,  a rassicurarmi illusoriamente che comunque avrebbe trovato il modo di  dormire  confortevolmente, all' altra estremità del vagone ove gli era riservato un posto

Quando mi risvegliavo e mi ravvedevo,  intendevo, costernato, quanto mi fossi già ottenebrato, ma lo cercavo invano nei giacigli del vagone.

L'indomani ho compreso, nonostante i suoi dinieghi, dove fosse stato costretto a rannicchiarsi in cerca invano del sonno: nel corridoio ove era rimasto chiuso a chiave fuori del vagone,  sulla cuccetta senza lenzuola che fronteggiava le toilette maleodoranti.

E risorgendo all'amore,  a quanto mi dettava, gli lasciavo durante tutto il giorno di viaggio restante la mia cuccetta, mi riservavo un suo angolo soltanto, perchè K. cercasse di recuperare il sonno perduto.

 Ma avrebbe stentato a dormire,  poichè nello scompartimento di fronte delle donne avrebbero seguitato  i mariti, che giocavano a carte, con uno schiamazzo incessante che raggiungeva i picchi dell'urlo. 

E l ' indomani, in Bhubaneshvar, -dove sopraggiungevamo a notte fonda, cosicché siamo stati costretti a girovagare a lungo in taxi, e a darci talmente da fare, di réception in réception, per trovare ospitalità in un albergo solo sul far del mattino , -avremmo quindi sofferto entrambi, allo stesso tempo,  la pena sgomenta della impermanenza del nostro affetto, laddove erano appena giunti perchè vi si potesse serenamente espandere . 

Ci aggiravamo per il Brahmeshwar mandir discostandoci l 'uno dall' altro,  senza che lo riguardasse la mia passione per la bellezza del tempio Panchayatana, nel suo immoto specchiarsi armonioso nel bacino rituale, brahmeswarPC210011.jpg (333759 byte)

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animato dalla prominenza dei leogrifi esorcistici, sardhula e vyala, che gli additavo

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o senza che il mio intento di coinvolgerlo nella deambulazione dei templi che reiteravo, per farlo compartecipe  della mia ammirazione della fattura raffinata delle sculture che li fregiavano,brahmeswarPC210004.jpg (465583 byte)

PC230135.jpg (298477 byte) potesse  nemmeno riguardarlo come hindu.PC210009.jpg (292222 byte) Solo la puja, che vi si è iniziata a celebrare, aveva ravvivato  la sua apatia remota pujaPC210002.jpg (302266 byte)

 

E io lo vedevo  distanziarsi, contrariato ed estraneo . senza che il suo modo di essere e di fare, senza che i suoi problemi  che per me erano stati talmente struggenti,  per i quali soltanto lo sentivo ora al mio seguito, la necessità e l'incapacità di dare un futuro ai suoi figli, per me potessero significare più niente

"Se tra noi non tornerà il sentimento d'amore, mi chiedevo sgomento, nel vederlo aggirarsi in tutta la prevedibilità scontata che per me aveva assunto ogni suo gesto e parola, come farò, d'ora in poi, a sostenere l'onere di aiutare lui e la sua misera famiglia per tutta una vita!"

"Non ti piacciono, K. i templi di Bhubaneshwar?  Tu sei hindu..."

A dire il vero, neanche quelli di Khajuraho. Solo le immagini degli dei lo interessavano. 

Poteva  dirmi che avveniva nel corso della puja? Il perchè, secondo lui,  dell'offerta alle loro statue ?

" Gli dei non sono di pietra come le loro statue, e i loro templi, gli dei  non mangiano cibo"

" E 'il dono del cuore, il sacrificio di ciò che di meglio possiamo dare a loro, l 'importante?"

Si, era così, annuiva. Non lo sapevo già?

Nemmeno  l'accesso al  Raja Rani Mandir, alla sua isolata perfezione in sè quietamente compiuta, in cui poteva ravvisare sembianze più similari a quelle dei templi di Khajuraho, nelle sikkara miniate che s'inerpicavano per i costoloni della sikkara materna, rajaPC210023.jpg (438592 byte)  

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o  l'incanto del Mukktshwar e del suo splendido torana,mukteswarPC210030.jpg (606171 byte)

 PC210028.jpg (609129 byte)l'aggirarci per il parco del tempio e degli altri mandir, intorno al suo  bacino lacustre,  consentivano che tornassimo a ravvivarci l uno dell'altro,  rendendoci partecipi l uno l'altro della medesima ammirazione meravigliata.

Non ho recriminato, non ho preteso nulla, ho lasciato ed accettato che così fosse, e nel decorrere del giorno, del traffico incessante e del nostro peregrinare sonnolenti , l'amore è rifluito di nuovo, è stato il dio  che finalmente tornava a condurci l' uno di seguito all'altro, è stato di nuovo la luce e il respiro, l'apertura del giorno, l 'indomani il suo schiudersi radioso di calda luce mattutina, tra le pareti rocciose ed il parco delle grotte jaina di Udayagiri e Khandagyri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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