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Situato
nel centro Nord dell’India, lo Stato del Madhya
Pradesh, insieme con le propaggini in esso insinuantesi ed i territori
limitrofi dell’Uttar Pradesh, può ritenersi a tutti gli effetti il cuore dell’
India, in senso evidentemente geografico, ma ancor più archeologico- artistico,
lungo le sue grandi arterie di raccordo materiale e spirituale passate e
presenti.. In esso sono reperibili tanto i più importanti siti preistorici
dell’intero subcontinente indiano, quanto alcune tra le più insigni
testimonianze architettoniche della diffusione delle grandi religioni sorte in
India, il buddhismo, l’induismo ed il jainismo.
Inoltre si resero e permasero in esso a lungo indipendenti
sultanati la cui eredità è il lascito dei maggiori reperti monumentali e
urbanistici dell’arte turco-afghana di matrice islamica in India, e l’islam vi
preservò e vi ispirò i più bei palazzi hindu od indoislamici.
A tale retaggio nell’ambito dell’architettura contemporanea
risalgono le grandi opere architettoniche di Carles Correa nella capitale di
Bhopal, che permane ancora con i suoi grandi musei il grande centro espositivo
del pulsare tribale delle sue origini ancestrali nella regione di grande
fascino di Bastar, benché sia ora localizzata nel Chattisgarh, che del Madhya
Pradesh era parte, resasi indipendente nel 2000...
Di tale immensa eredità storico artistica sono rinomate e
inserite nei main streams turistici le sole località, patrimonio mondiale dell’
Unisco, di Khajuraho , di Sanchi e di Bimbetka, lungo le direttrici ferroviarie
e stradali, e del flusso turistico che da Delhi, Agra, Jaipur, vi raggiungono
Gwalior, Bhopal, o risalgono verso Varanasi. Alquanto trascurata è tuttora
Gwalior, mentre maggior fortuna arride alle cittadine hindu edslamiche, nel loro
retaggio, di Orchha, Mandu, Omkareshwar o Maheshwar.
Ciò che per lo più si ignora o si trascura sono le varie
altre città similari che vi sorgono di non minor pregio, e, quali e quante
siano nel Madhya Pradesh le fascinose testimonianze e gli splendidi esempi di un
passato buddista che non vi trovò più seguito, e dell’originarsi
successivo e del conseguimento del suo massimo splendore dell’arte templare
hindu, in quelle che sono le massime varianti dello stile nagara del nord, nelle
sue declinazioni tantriche, sotto le dinastie Gupta, Pratihara, Chandella,
Kacchapagata, Paramara, o Kalachuri,. per la loro dispersione nei più remoti e
minuscoli villaggi, alla cui sorte decaddero, come nel resto dell’India, quelli
che erano gli antichi grandi centri del passato.
Sono reperti e siti che dalla loro ubicazione un tempo
remota, o già decaduta, fra grandi foreste ed al riparo dei fiumi, ha
salvaguardato dalla furia islamica sovraggiunta, e che se si è disponibili ad
adattarsi ai disagi che comporta il dissesto stradale del Madhya Pradesh, li
compensano ampiamente con la fruizione contemplativa della loro fulgida
bellezza spirituale in condizioni di meravigliosa quiete e di isolamento, o di
affluenza solo religiosa e devozionale, occasionando la frequentazione di
un’India rurale e locale che non è stata minimamente o gran che adulterata o
contaminata dal turismo commerciale e dalle sue corruttele
E’ così possibile per il tramite delle arti visive un
accesso regale alla spiritualità indiana .o l’ approfondimento della conoscenza
e dell’interiorizzazione del suo splendore originario, dentro il percorrimento
del suo irradiarsi in tutta l India e al suo esterno..
E’ per consentirne la condivisione della visita agli happy
fews del futuro prossimo, che ho tradotto in report gli itinerari che vi ho
ideato e sperimentato, scrivendone e illustrandoli di un apparato fotografico
puntuale, come già a suo tempo in altre forme e con altri intenti ed esiti fece
il grandissimo Alexander Cunningham.
E’ mio auspicio che quanto più, anche grazie a tale mio
contributo, saranno i visitatori di tali siti e reperti, tanto più possa
esserne infervorata l opera di tutela e di salvaguardia, di restauro, o di
reintegrazione ed anastilosi, e possano essere sventati il degrado o l’incuria,
la fatiscenza, o il trafugamento, di opere inestimabili ad altissimo rischio di
scomparsa.
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