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Il tempio Ramesvara di Amrol, a 2 km a nord-ovest del villaggio situato ad una trentina di chilometri a sud di Gwalior, è di pianta rettangolare ed è costituito dal santuario garbha-griha e dal vestibolo di un antarala. Il suo adhishthana comporta solo kura, kumbha, kalasa e kapotika con rilievi chaitya . Il jangha non presenta che tre proiezioni rilevanti quella del bhadra e quelle dei karnas d'angolo, ognuna delle quali al pari della kapili dell'antarala nella sua faccia laterale, protende un'edicola con due pilastri laterali dotati di mensole vistose, e di difforme ornamentazione sovrastante, che ci rimanda ai primordi sperimentali dell'arte architettonica dell'epoca Pratihara La comune gronda è preceduta nei soli bhadras da un tula pitha di testate-similari a quelli di travetti -differentemente profilate, a teste di leone, di leoni e di elefanti, in forme geometriche, ed il difforme ludgama che ne è a coronamento si eleva fino ad intercidere la ghanta mala in cui si risolve ogni ornamentazione parietale.
Nei badhra sono disposti a sud Ganesha,
a ovest Kartikkeya, a nord Parvati in pancha- agni tapas. I decani reggenti solo nel caso di Agni, Yama e Isana sono già presenti all'appello e collocati nelle posizioni che si fisseranno come per essi canoniche, con i loro veicoli animali effigiati con grande vivezza naturalistica, al pari di Ganesha, del pavone di Kartikkeya e del seguito selvatico di Parvati, mentre nella altre cinque postazioni cardinali sono allocati Shiva ganas. Già in tali sue più ridotte fattezze, nel tempio Ramesvara aleggia il grande Teli ka mandir, come in un suo precorrimento provinciale, per la sua uguale conformazione oblunga, costituita solo da un garbha-griha e da un vestibolo antarala elevato per quasi tutta l'altezza della cella e della sovrastruzione del sikhara.
Ma l'evocazione si fa ineludibile nel varandika, che ha un'identica serialità di modanature, kapotika, pattika con fiori di loto incisi nella parte sottostante, una pattika piana, una tula pitha nelle fogge di testate di travetti floreale, e un'altra kapotika oltre la quale ha inizio il sikhara, rinvenibile anche nei templi 20 e 23 di Naresar, cui riconduceva anche il repertorio degli udgama difformi. Ugualmente che nel Teli ka mandir, lungo il lato più corto, nella prima scaturigine della madhya lata centrale del sikhara troviamo due amalakas compresse a coronamento della bhumi primaria, prima del propaginarsi di archi-chaityas, che si ripropone mirabilmente rarefatto nelle balapanjara ausiliarie. Tra di esse e i karnas il recesso dei salilantaras è occupato da nicchie con un frontone ad udgama, mentre i karnas sono scanditi da bhumi-amalakas ed ogni bhumi è separata dall'altra da un kapota. Chissà se i frammenti di un grande amalaka a nord del tempio escludono categoricamente che il tempio culminasse a valabhi. Il portale d'accesso rovinosamente devastato nei gruppi delle dee fluviali Ganga e Yamuna affiancate da attendenti e dvarapala shivaiti per la loro acconciatura jata-bhara, ha stipiti composti di 4 sakhas, patra-saka, naga. sakha di cordoni di serpenti a guisa di ghirlanda, disviluppati al centro della trabeazione da Garuda, rupa-sakha di coppie amorose , bahya saka di volute rampicanti., allargantesi per recepire i frontoni della sovratrabeazione. Ugualmente che nelle madhya latas laterali e retrostanti - due amalakas compresse sopra archi-chaitya, di due serie e due mini-r ipiani, ne racchiudono uno più macroscopico e ugualmente ancora che nel Teli-ka-mandir, lungo il lato più corto,la loro reiterazione ripropositiva oltre la varandika prelude al duplice schiudersi lobato del sukanasika isoforme.
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Il tempio Danebaba di Amrol |
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Per quanto sia più in rovina che l'altro tempio locale, il
Ramesvara, il tempio Danebaba , situato un chilometro ad est del
villaggio di Amrol, conserva comunque abbastanza vestigia per
rivelarsi di sicuro posteriore al tempio Ramesvara , del tardo
secolo VIII dell'era cristiana, in quanto è l'esito di più certe
procedure canoniche. Perduti il portale, vestibolo, karna di sud est e sikhara, eccettuata in parte una sua porzione sovrastante il karna parietale di nord ovest, si presenta più triratha che pancharata in quanto le presunte prati-rathas sono piuttosto estensioni sussidiarie del badhra centrale, e solo tra tali proiezioni ed il karna interviene un recesso, che scandisce anche l'adhishthana. Il tempio era ed è tuttora shivaita, come attestano inequivocabilmente, per il presente il linga nel suo garba-griha a cielo aperto quale una grotta della Nativita, con Nandi in strenua adorazione, per il passato l insediamento di Ganesha, Kartikkeya e Parvati in pancha-agni- tapa nei tre bhadras felicemente superstiti con le loro immagini
. Nei karnas inoltre i dikpalas sopravvissuti sono pressoché tutti di stanza regolarmentare, con due arti soltanto che ne attesterebbero un'iconografia primigenia, così identificabili nell'ordine in cui appaiono nel pradakshina in senso orario, Varuna, Vayu con il mantello rigonfiato dalla propria ventosità, Kubera con tanto di saccoccia tesaurizzatrice ( una nidhi-patras), ma Surya con Danda e Pingada in luogo di Isana, e quindi Indra e Agni,
non essendo del novero Yama e Nurriti, per la loro perdita insieme con quella del Karna in cui erano effigiati. Peculiarità architettoniche sono rinvenibili più in quel che rimane del sikhara che nei resti più cospicui di basamenti e muri, l' adhishtana essendo regolarmente composta di kura, kumba, kalasa e kapotika- ed i janghas parietali articolandosi solo in bhadra e karnas- queste ultime tripartite- che presentano edicole semplicemente costituite di pilastri con vistosi capitelli, gronda, tula pithas di teste leonine nei soli bhadhras, i capi laterali volte verso quello centrale, ed udgamas particolarmente allungati quale frontone. Un gantha mala è il fregio ornamentale superiore delle pareti, prima di un varandika che nelle sue componenti, kapota, pattika con petali di loto, tula pitha floreale, è quasi del tutto identica , se si eccettua il rivolgimento inverso dei petali di loto, alla sola sezione inferiore di quello del tempio Ramesvara, del Teli ka mandir o dei templi numero 20 e 23 di Naresar. Il sikhara appare composto di due balapanjaras sussidiarie a fianco del madhya lata centrale, ornato di archi-chatya che i balapanjaras riproducono in una sorta di ingrandimento frazionato, e il recesso inframmezzato fra i balapanjaras e i karnas, scanditi da bhumi-amalakas, è ricettivo di una successione di nicchie in verticale.
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In Dang | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||