Diario
indiano dell'estate 2010
“
He's God, é Dio la nostra amicizia, quante
questa estate siamo stati l'uno contro l'altro, ma dopo pochi minuti
ci ritrovavamo insieme,...”
(
Kailash Sen)
“La
fedeltà è il segno del soprannaturale, poiché
il soprannaturale è eterno” Simone
Weil
28
giugno Bologna Istanbul Delhi
29
giugno Arrivo in Delhi. Nell'ufficio per viaggiatori stranieri della
New Delhi Railvay station faccio il biglietto per Mahoba, dove
Kailash verrà a raggiungermi. In Connaught Place compero i
colori e gli album di immagini da dipingere per Poorti ( Purti)- in
Pahargangi delle icone hindu per la casa di Kallu 8 kailash). Lo
rivedrò già domani, dopo un anno di distacco dovrei
esultarne in cuore, invece mi angustia che per non differire il
nostro rivederci io non possa restare in Delhi ancora un giorno, per
rivisitarla od inoltrarmi al di là di quanto già ne ho
visto e ne conosco. Oggi ho sperimentato il piacere di ridurne a
piedi alcune delle distanze percorse finora in riksciò, quale
quella tra Connaught Place e Pahargangi, familiarizzandomi con la
loro brevità La partenza è alle 21, 30, dalla stazione
di Nizamuddin.
Il
30 giugno arrivo a Mahoba,a lle 7, 30. Alle 9, Kallu e Ajay! Solo
alle 12, 30 è in partenza il locale per Khajuraho. Arrivo a
casa dei miei cari alle 14,30. Chandu mi apparirà in un
secondo tempo nella “television room”, meravigliosamente
addormentato in momentanea solitudine..
Facciamo
un sopralluogo nel negozio di barbiere e ne accerto lo stato, in
internet trovo la lettera di Gotham Gosh, da Kolkata, che mi chiede
un aiuto per il suo centro cinematografico, comunicandomi il lutto
che sta soffrendo, a seguito della morte di sua madre tra le sue
braccia, avvenuta il maggio scorso.
1
luglio In mattinata il taglio dei capelli, che è Kailash che
porta a termine,- nel pomeriggio l'acquisto di una presa, che sia
integra, per il computer ed il caricatore di pile, la spesa
settimanale di verdura e di frutta al mercato del giovedi di
Khajuraho, dove imparo a conoscere la natura ed il nome di alcun
ortaggi che mi erano sconosciuti-il murar,il kata(k)hara,il guja-,
prima del ritiro del quadretto riparato di Hanuman, tra quelli che ho
acquistato in Delhi, e del convertitore di energia elettrica riparato
anch'esso .
Kailash
è in apprensione per il dimagrimento di Chandu, come per
Sumit, quando già in estate accusò disturbi di umore,
inizia ad appigliarsi a qualche sortilegio per farsene una ragione.
E
nella notte già deflagra la mia crisi di adattamento alla
realtà che ho riscontrato nella vita familiare di Kailash e
dei nostri cari :tutto è a pezzi, tutto è disordine,
tutto sembra finito e finire in nulla, …senza che di nulla
Kailash si senta in dovere di rendermi conto, neanche dell'andamento
della vendita delle lenticchie di cui ha condiviso con il
proprietario la coltivazione di due campi, che deve presumere abbia
deluso le sue attese. Ha preferito non parlarmene, od è stato
elusivo quando gliene ho chiesto gli esiti, da che gliene chiesto nei
paraggi della stazione di Mahoba. Il mio sconvolgimento mentale è
stato innescato dalla supposizione che Kailash seguiti a
salvaguardare con ostinazione calcolata quanto non ha speso del
denaro che gli ho già inviato, e che dal mio sopraggiungere
faccia ricorso per ogni nuova spesa a quello che nuovamente metto in
comune. In tale suo modo di persistere che mi preclude una effettiva
condivisione compartecipe dello stato delle cose in comune, mentre a
tutto devo contribuire e sottostare di fatto, mi è stato
ancora più intollerabile che persista retrivo in ciò
che la sventura ha vulnerato, che si possa ancora affidare ad uno
scongiuro, ad un jantar mantar, per contrastare il malocchio che
spiegherebbe i malesseri di Chandu, come già l'estate scorsa
accadde per Sumit, in una rassegnazione fatalistica al peggio anche
per il suo ultimo nato, quasi che sia già succube a che di
Chandu avvenga ciò che è successo di Sumit ( che sia di
lui come è stato per Sumit).
2
luglio. Come il giorno precedente mi risveglio solo alle 10, a
seguito dell'effetto degli psicofarmaci. Kailash dopo la prima
colazione prepara il pic nic del viaggio nel suo villaggio, per un
sopralluogo sui campi dove ha coltivato lenticchie. Gli confermo che
per iniziare ad esercitarci nel fare economie non prenderemo un tuk
tuk, ed arriviamo al villaggio con dei mezzi di trasporto collettivi
fino a Chandranagar, seguitando a piedi io e Kailash, mentre su un
ciclomotore che offre un passaggio salgono Purti ed Ajay e Ashesh,
-il figlio della sorella di Kailash, che sta con la famiglia di
Kailash aiutando Vimala ad accudire Chandu e a svolgere le faccende
domestiche, il che ne solleva dal mantenimento la sua famiglia
poverissima, il padre essendo un barbiere di casta e di fatto, -. Il
picnic è consumato a casa di Kailash, per il sopraggiungere di
una pioggia leggera, sotto la quale, in assenza di Purti e con degli
altri ragazzi del villaggio, raggiungiamo i campi coltivati da Kallu,
il capanno di appostamento del watchman, in prossimità di una
radura ombreggiata da un mango, una pianta di limoni, alberelli di
guava, al cui riparo era stato creato un sito di sosta e di riposo,
attrezzato di un cumulo di pietre per accendervi il fuoco, presso il
pozzo e la pompa che irrigavano i campi.
Prima
del rientro chiedo di visitare la stalla con le due bufale e i loro
bufalini. Un passaggio fino a Bamita ci allevia il ritorno. Ma
Kailash è colto dal vomito. Chandu ha disturbi. Si tocca
troppo il suo cosino.
3
luglio Sveglia mattutina precoce, mi divido tra le cure di Chandu, la
pulizia del corpo e le pagine odierne della Messa che celebra la
santità di Tommaso- Kailash è diviso invece tra la
preparazione del breakfast ed il gioco in cui intrattiene Chandu, con
la mestizia in cuore di chi l'ultimogenito gli rievoca ad ogni
istante nella sua gioiosità, Preparativi e partenza per
Gwalior con Purti ed Ajay. Prendiamo l'autobus che proviene da
Rajnagar, e già a Chhattarpur insorgono le prime difficoltà.
Gli autobus che recano scritto che vanno a Jhansi e a Gwalior sono in
realtà diretti a Delhi senza soste intermedie, stracarichi di
chi è in cerca di lavoro nelle costruzioni dei cantieri della
capitale. A fatica e con una baksish, presumo, Kailash ci assicura un
posto su un autobus diretto a Jhansi dove arriviamo sul tardi. Non
proseguiamo per Gwalior, ma trovare da pernottare in Jhansi si fa
un'impresa, dopo che ci siamo lasciati sfuggire, per il costo che
giudicavamo troppo elevato di 700 rupie, l'unica camera doppia di cui
disponeva il Samrat Hotel: Negli alberghi fervono ovunque feste di
matrimonio.Troviamo dove riparare durante la notte solo nel remoto e
fatiscente hotel Jhansi, quello del primo viaggio comune di me e di
Kailash, nell'inverno fattosi così remoto del 2005,
4
luglio, domenica. Per Gwalior prendiamo l'autobus delle sette e vi
arriviamo abbastanza presto, quando non sono ancora le dieci del
mattino ed ha inizio una nostra odissea di ore e ore, di hotel in
hotel, in cerca di una camera doppia. A Gwalior è stato
indetto un concorso che assicura un impiego in banca a chi lo vinca,
tra miriadi sterminate di concorrenti aspiranti, che con le valigie e
i familiari al seguito stazionano in ogni possibile ricetto,
affacciati al vani di ogni finestra e sporto di lodge od albergo cui
ci dirigiamo in tuk tuk.
Alle
due del pomeriggio poniamo termine alla nostra vana ricerca in
Gwalior, e in autobus andiamo a cercare un alloggio nella città
più vicina, ch'è Morena, dove ugualmente non c'è
albergo, od ostello, che non trabocchi degli studenti di cui è
strapieno. A Kailash, la cui mente non funziona più, come mi
dice, catatonico, dopo essersi visto scuotere davanti la testa di
innumerevoli rèceptionist in segno di diniego, prima ancora
che trovasse voce e parola per inoltrare la sua vana richiesta,
propongo di tentare nella città ulteriore, Dolpur, sulla
strada di Agra, se non nella stessa Agra: Dolpur è fuori del
dipartimento di Gwalior e dello Stato del Madhya Pradesh, nel
Rajasthan, possibile che gli aspiranti bancari anche in Dolphur
abbiano occupato ogni stanza? La mia sacra famigliola vi trova
infatti ospitalità nel confortevole Hotel Jagan, ben
ristrutturato nel suo immacolato assetto antiquato, tutto pavimentato
e rivestito di marmi verdastri, Al di là delle vetrate
d'accesso il ristorante stesso è allettante . E i suoi thali
si rivelano conformi alle aspettative. Che disturba il sollievo, ed
il ristoro, sono moltitudini di grilli, che come si fa sera, invadono
ogni vano e ti si appiglino dovunque tu vada.
5
luglio Oggi la Gwalior inospitale del giorno prima, da Dolphur sembra
farsi irraggiungibile in tempi utili per essere visitata. Si fa
l'errore di scegliere un minibus locale che si avvia solo quando ha
fatto il pieno sino alla costipazione, per morire e rinascere a
Morena chissà quando per giungere a Gwalior, un'ora e mezza
per coprire nemmeno 30 Km.. Cambiamo miniautobus- quando resterebbero
ancora solo 37 km per Gwalior-, ma dobbiamo attendere che si riempia,
a sua volta, solo perché si verifichi una ripartenza mancata-
la microvettura deve fornirsi di carburante ed entrambe le pompe sono
in sciopero, a seguito della mobilitazione del Bjp contro l'aumento
dei prezzi.
Non
ci resta che scendere per un altro minibus – che ci lascia
all'entrata in Gwalior, quando è già l'una,con Ajay e
Porti stremati e delusi, quattro ore dopo la nostra partenza da
Dolphur, ad una sessantina di chilometri appena di distanza.
Come
se non fosse finita, ora i tuk tuk si rifiutano di caricarci per la
qila ed il palazzo di Gwalior- sembra che siano a ciò
refrattari per il timore delle dimostrazioni e dei blocchi in corso-
io inizio a perdere il self control, ma conservo il lume sufficiente
per indirizzarci alla vicina stazione degli autobus, dove solo la
rapacità di due giovani tuk tuk men, per 150 rupie è
disponibile ad attraversare un centro città che ci prefigurano
in agitazione, ma che si rivela più tranquillo e calmo del
solito, a causa della stessa serrata dei negozi e della chiusura al
traffico di alcune arterie- e solo a tal prezzo siamo condotti nella
città vecchia fino all'erta di ingresso alla qila.
6
luglio. Oggi, invece, a farci ritardare fino all'una pomeridiana la
visita dei monumenti sepolcrali di Mohammad Gaus e di Tansen, è
la necessità, come siamo in arrivo da Dolphur-, di depositare
i bagagli alla stazione, dopo avere fatto la coda per un qualsiasi
biglietto per una località qualsiasi perché il
deposito ci sia consentito. Pranziamo nell'Indian Coffe House, dove
già a suo tempo, nel 2005, ero stato servito da camerieri
impennacchiati con le code a ventaglio. La Surasundari del Museo
archeologico, finalmente, è la sola ammirevole vestigia di
Gwalior che non mi sia toccato rivedere. Nuovo tentativo,
fallimentare, di ritrovare un alloggio per la sera, al fine di
poter visitare in escursione, l' indomani, Batheswar e altre località
archeologiche contigue (adiacenti), - Ritiro dei bagagli e ripartenza
per Jhansi, dove alloggiamo modestamente al Samrat hotel.
7
luglio, Rientro in Khajuraho da Jhansi, con l'autobus, proveniente da
Agra, in cui ci imbattiamo in tre insegnanti coreani, con i quali
Kailash entra prontamente in rapporto, Egli confida che siano per lui
una sorgente di profitto, quando all'arrivo in Khajuraho salgono sul
nostro stesso tuk tuk, e così accettano di essere ospitati
all'hotel Harmony. Riordino dei bagagli nel riordino generale del
rientro a casa, fin oltre le ore cinque pomeridiane. Due successivi
attacchi di diarrea ritardano la mia possibilità di gustare il
lunch imbanditomi da Kailash
Uscirò
di casa solo verso le nove di sera, per andare a prendere per
l'indomani quattro uova e le fette di pane, Kailash ne farà
dei toast, prima della cena di patate fritte e non ricordo più
che altro. Quando Kallu vede che come una scimmia addento con la
bocca dei biscotti che mi sono rimasti nello zaino dall'ascesa alla
qila di Gwalior, si chiede che cosa possa cucinarmi ancora per
potermi sfamare.
8
Luglio. Terminato il breakfast,- burro e marmellata ed omelettes-,
con Kailash si va in Khajuraho per far riparare la cerniera dei jeans
e la chiusura posteriore del berretto che l'inverno scorso avevo
lasciato nella sua casa, ci si reca poi al post office per ritirare
il primo dei tre pacchi in arrivo. Contiene i capi di abbigliamento,
per Kailash, ancora odorosi delle fragranze antitarmiche in cui mio
fratello che me li ha ceduti li ha preservati. Alla stazione
adiacente degli autobus incontriamo i sud coreani con i quali Kailash
è entrato in confidenza a iniziare dai parlottii intercorsi
tra loro sull'autobus da Jhansi, e che hanno accondisceso ad
alloggiare nell'hotel Harmony, Non fidandosi del biglietto
elettronico che via internet un addetto dell'hotel aveva loro
assicurato, ne avevano fatto emettere un secondo, cartaceo. Kailash,
nel miraggio di chissà quale vantaggio, si prodiga per
aiutarli ad annullare l'una o l'altra emissione, prima che ritiriamo
il pacco all'ufficio postale. Urge l'acquisto della rete metallica da
applicare al coleer ch'è nella mia stanza, che gli ho
sollecitato per salvaguardare le manine di Chandu dal finirvi
maciullate- come temevo che potesse accadere già per Sumit.
Quando all'hotel Harmony Kailash ha riavvistato i turisti coreani, ha
offerto loro un pranzo all'una. Sono venuti tra l'una e l 'una e
trenta, mentre stavo iniziando la mia “doccia indiana”,
una secchiellata dopo l'altra: ma il prodigarsi in cucina di Kallu,
di Vimala e dei bambini, tutti quanti, per imbandire loro raitha e
riso insaporiti di vegetali e di frutta, contorni e dolce di
vermicelli dolcificati nel latte, nel gran calore della loro cucina,
si è rivelato lo spettacolo, che mi strazia, dell'inutilità
esemplare di ogni loro sforzo volto a un guadagno. Alla partenza dei
tre coreani riprendo la lettura de “Il silenzio tra due onde”
di Corrado Pensa “, e medito il lezionario della Messa del
giorno.
Con
Kailash vado verso sera ad acquistare i bicchieri e le stoviglie di
cui il pranzo servito ai coreani ha rivelato la penuria, mi reco poi
all'internet center dove posso farmi stampare copia della lettera di
Gautam Gosh , e dove ricevo un biglietto di amorosa amicizia di
Farhang, con il quale rientro in colloquio. Egli sa che cosa sono
venuto a compiere in India,che vi devo ricomporre la vita della mia
famiglia indiana dopo la disgrazia ch'è avvenuta, ma ciò
non basta a lenirgli il rimpianto di non potermi rivedere. Kailash,
che io ed Ajay raggiungiamo al mercato nel mela ground, mi ci compera
un attaccapanni invertendo i ruoli di sas e bahu – di suocera e
nuora-che il mio comportamento ha ritagliato per entrambi. Ma le
acque poi non tardano a tornare ad agitarsi, quando scopro nel
portafoglio quante poche rupie ancora mi restano, e Kailash
preferisce fornirmi la lista delle spese del giorno, piuttosto che
indicarmi semplicemente di quante rupie dispongano ancora lui e
Vimala, che ci ha taciuto le spese mensili intercorse per il lattaio.
9
luglio- L'intera giornata trascorre con i turisti coreani, nei
villaggi tra Khajuraho e Chadnagar,a visitarvi le scuole, alle
Pandava Waterfalls . Una meravigliosa esperienza, culminata nelle
danze in cui si sono sfrenati i nostri ospiti con dei giovani e delle
ragazze del villaggio natale di Kailash, al suono della musica della
piccola banda che Kailash ha fatto riunire insieme, chiamando a
raccolta dei suonatori suoi amici. Kallu elargisce, elargisce a mie
spese, senza assicurarsi che i sud coreani saldino i conti... Cento
rupie, per così tanto, è la miseria che gli riservano
in compenso...Avviene l'incontro serale con il piccolo Jaijay,
proprio mentre esco dall'internet center, e mi avvio al negozio di
barbiere di Kailash, per poi acquistare uova e pan carré,
Jayjay è figlio di un sarto, e mi dice di chiamarsi Pietro,
Peter, Pavlov, Pedro, o Pierre, a seconda della lingua che parli il
turista che incontra, ma una giovane bizzarra, mi confida, lo ha
battezzato Chowmein. Quando ci ritroviamo a casa, ed è già
sera fonda, Kailash mi fa presente la richiesta che gli ha inoltrato
Ajay di poter cambiare scuola, al seguito dei suoi compagni di
classe. In quella che frequentava, stamane ha ritrovato solo sei
bambini piccoli. .
10
luglio Si va in cerca di una nuova scuola per Purti ed Ajay, giacchè
quella che hanno frequentato l'anno scorso raccoglie in effetti solo
pochi bambini, oltre alle due solite insegnanti ch'erano ad
attenderci stamane. Prima di poterci muovere per raggiungere la nuova
probabile scuola dei nostri bambini, che è stata edificata
nelle vicinanze dei templi Jaina, sopraggiunge un assicuratore, cui
il barbiere che gestisce il negozio di Kailash, ha lasciato intendere
che io voglia fare un'assicurazione sulla vita- vedo Chandu presso
gli anziani vicini, che lo intrattengono dilettandolo grazie a un
biscotto, con la stesso cura affettuosa che riverserebbero sul
figlioletto che non hanno potuto avere, entro nella casa soffocante,
le mura senza calcinature, in cui Kailash pensava di trasferirsi...Il
proprietario che ci accoglie e che è il caposala del
ristorante dell' hotel Obra, può procacciare a Kallu un
tirocinio gratuito presso le sue cucine. Mi trattengo poi a lungo in
un internet center, per scrivere e-mails a Valentino Giacomin e a
Ghotam Gosh. Al rientro, durante il lungo sonno di Kailash, seguito
le mie letture de “Il silenzio tra due onde”, e
intraprendo quelle di due sutta che vi sono commentate, il
Dvedavittaka e il Baddekaratta cui mi volge il dover accettare
la"inaccettazione occulta " di ogni presente, dello stesso
vivere al presente presso Kailash., insoddisfatto della felicità
che ne provo. Quando il mio amico si risveglia dal sonno in cui nella
stanza del televisore è assopito insieme a Vimala ed ai nostri
piccoli, Kailash, appare disponibile a lavorare gratuitamente per due
mesi come cuoco presso l'Obra hotel. Ma preferisce affrontare più
a fondo con Ajay il discorso della sua scuola futura. Ricorrendo al
volume lasciatoci dal dirigente della scuola in cui il bambino
probabilmente finirà, accertiamo le sue capacità di
ingresso nella classe quarta. Il suo inglese è ancora
lacunoso, non riesce a leggerlo e a pronunciarlo direttamente, mentre
sembra andare bene in Matematica ...E i risultati dei test di fine
anno? E l'attestato della sua promozione alla quarta? Ajay dovrà
ritrovarsi ancora in seconda, mentre ha già dieci anni? Al
bambino spieghiamo tutta l'importanza di apprendere l'inglese, di cui
la sua dislessia gli pregiudica una lettura diretta. Ajay si impegna
strenuamente in ciò che gli è richiesto,
nell'accertamento confortante, tramite le lezioni che trasmisi a
Kailash, delle sue potenzialità di recupero con un metodo di
studio concepito innanzitutto per dislessici. Ma Kailash, al mio
rientro dall'internet center, trae amare considerazioni dal raffronto
del suo figlio maggiore con il nipote Ashesh, e propone di inviare
questi, in luogo di Ajay, presso le scuole di Valentino, in Sarnat,
senza adeguatamente considerare quanto dello stato di Ajay sia dovuto
a lui, all'esteriorità velleitaria dei miei sforzi di
insegnargli l0inglese e di aprirgli la mente..
All'internet
center, dove farò ritorno, troverò la calorosa lettera
di assenso, di Valentino, a che lo raggiunga e dimori presso le sue
scuole, ma prima che esca accade che Chandu, con cui è
sopraggiunta nella stanza in cui alloggio l' intera famiglia Sen,
standosene tra le braccia di Kallu, che volge disattento la schiena
al cooler, avvicini pericolosissimamente le mani alla grata del
mastodonte domestico, e io ne subisco uno shock da cui non mi sono
ancora riavuto. Al mancato incidente insorge in me la collera contro
Kailash, che a tutt'oggi si è dilungato in tutt'altro, anche
questo pomeriggio sprofondandosi nel sonno, anziché provvedere
a sistemare, all'interno del vano schermato del cooler, la jali che
già avevamo comperato per evitare qualsiasi contatto di un
nostro piccolo con le sue pale vorticanti, nonostante anche la stessa
Purti vi abbia rischiato i suoi piedi.
Nel
sonno notturno mi visita il sogno di un papa che muore soffocato vivo
dentro un cubicolo, dall'angoscia delle cui strettoie mi risveglio
per scrivere nel cuore della notte.
Domenica
11 luglio
Finalmente,
con un' attrezzatura rudimentale e raccattata,- una pietra per
martello-, Kailash ha ritagliato ed inserito una rete nella griglia
del cooler ch'è nella mia stanza, ed avverte per davvero l'
esigenza che sia schermato anche quello ch'è nella stanza del
televisore. Ci rechiamo nel centro di Khajuraho per acquistare del
nuovo reticolato, occorre inoltre fare restringere i bermuda che per
posta aerea ho inoltrato a Kailash, e scegliamo il sarto ch'è
il padre del bambino, Jayjay, che si è intrattenuto con me
venerdì sera. In un negozio attiguo acquisto un mio paio di
scarpe sportive, di cui non mi piace gran che la local quality
-dispongo solo di un altro paio- e siamo di ritorno dal badali
abituale per far riparare il poster del negozio di barbiere di
Kailash, Egli è invece restio, quando nel gole Market lo
sollecito a comperarsi le solette che servono a constatare quando
possa calzare le scarpe che gli ho recato dall'Italia calzandole ai
piedi.
E'
festa di Shiva, e dal villaggio natale sono sopraggiunti i genitori
di Kailash, con i quali si pranza insieme. Sussegue un pomeriggio di
ininterrotta pioggia che mi trattiene in casa, dove con scoramento
inizio a riordinare il caos in cui sono finite disperse le sparse e
lacunose carte delle lezioni da me tradotte per l'apprendimento
dell'inglese da parte di Ajay, che dallo scorso settembre avevo
iniziato a trasmettere via internet, finchè non si è
interrotto tutto con la morte di Sumit. Ma l'oscurità che è
sopraggiunta mi impedisce di dargli lezione. Si fa oscurità
anche nella mia mente, infelice del presente che vive, pur se lo vive
stando accanto a Kailash, infelice della realtà
insoddisfacente della sua presenza e dei frutti del nostro
attaccamento, infelice, al tempo stesso, se pensa al futuro, come
subentra il pensiero di doversi distaccare il mese venturo da lui e
da Vimala e dai nostri cari bambini, per finire per ancora chissà
tanto tempo a un'infinita distanza. Seguito a leggere di Pensa, “Il
silenzio tra due onde”, i capitoli “La pace del cuore e
gli altri”, “Tutto brucia” ( trovando conforto
nell'idea buddista di nibbida). Quando la pioggia si dirada, mi reco
al tempio di Shiva per una puja. Vi avviene l'incontro con
l'ombrellaio che tenta invano di vendermi una chatri, e che capisce
dai miei modi, senza chiedermi niente, che viaggio da tempo in India
e che vi ho un amico indiano. Rientro e Kailash esce a sua volta per
comperare carne di gallina, con la quale cucina squisiti somosa in
pastelle di ceci ed un saporito riso al pollo. Come finirà poi
la finale dei mondiali di calcio, che in India sarà trasmessa
verso mezzanotte?
11
luglio 2011
Nel
trascorrere delle prime settimane in Khajuraho, anche in me è
sopravvenuto ciò che è già intervenuto nella
famiglia di Kailash, la riapparizione di Sumit in Chandu, la sua
ricrescita stupefacente nella sempre più incantevole
somiglianza che( sempre più) il fratellino minore manifesta
con le sue dileguate sembianze, nell'aspetto fisico come nei modi di
essere e di fare. Chandu ride e gioca identicamente, identicamente mi
si è aperto e mi da sberle sul volto, come Sumit mi si è
aggrappato al seno quando si è ritrovato tra chi invece lo
spaventava.
Per
quanto possa contristarmi che ciò stia succedendo, come quando
l'altro giorno ricercavo, nel parco di Panna, il luogo dell'ultimo
pic nic che ci aveva ritrovati insieme l'estate scorsa, -tra le tante
scimmie che al nostro procedere si annidavano tra gli alberi,- per
quanto possa dolermi che l unicità di Sumit e la sua perdita
siano state così riassorbite irresistibilmente, che la sua
ritrovata presenza sia l'annientamento che ne è avvenuto in
Chandu, se non ne è avvenuta la prodigiosa rinascita nel
fratellino che gli era sopraggiunto, non posso che contribuirvi io
stesso ogni giorno, sempre di più, con il prendermi cura del
nostro ultimo nato, di nuovo ogni volta, che per sedarne l'
insorgenza del pianto, me lo accosto al volto come il Dio di Osea
portava alle sue guance Israele fanciullo (lezionario della Messa di
giovedì scorso, Osea 11,1-4, 8c-9). Forse Ashesh, lo
straordinario figlio della sorella di Kailash che senza nulla
chiedere, od esigere, accudisce Chandu alleviando le fatiche di
Vimala, l'altro giorno ha espresso la natura stupefacente della
dispersione e del ritrovamento che è avvenuta nei nostri
animi, quando indifferentemente ha chiamato il bambino prima con il
nome di Sumit, e poi di Chandu.
Frattanto,
le notizie che mi ha recato Kallu sull'andamento deludente della
vendita del raccolto di lenticchie, il suo vano prodigarsi con tutta
la famiglia, nel miraggio di un lucro, per imbandire le più
squisite pietanze di cui sia capace agli ospiti recenti sud coreani,
e farli addentrare il giorno seguente nella case e nel mondo in cui è
nato e in cui vive, fino a radunare e far suonare insieme, per loro
che si sono sfrenati nel ballo, una banda di amici nel suo villaggio
natio, pur essendo consapevole che non avrebbe racimolato che una
miseria di rupie, hanno ribadito la vanità di ogni suo darsi
da fare, di ogni nostro sforzo ed intento volto a un guadagno. ,
E la
stessa cattiva riuscita del più facile viaggio che abbiamo mai
concertato, l'escursione in Gwalior con Purti ed Ajay, ( dal cui
pernottarvi la mia sacra famiglia, nel suo nucleo ridotto, è
stata esclusa in così misero modo perché vi erano
alloggiati più aspiranti ad un posto in banca di quanti siano
coloro cui la città può offrire un posto letto), è
stato il presagio di una sorte che nessun Dio sembra più
benedire, nonostante le nostre preghiere e le nostre puje di ogni
giorno.
E
solo la luce della gratitudine con cui Kailash si attiene a ciò
che gli propongo per migliorare lo stato e l' ordine della casa, per
rendervi più sicura la vita dei bimbi dalle insidie che vi
annidano, quali le griglie senza reticolati delle pale dei coleer in
cui avrebbero potuto finire maciullate le mani di Chandu, o la grazia
illuminante che s'accende negli occhi di Ajay quando i metodi di
insegnamento ne schiudono la mente dislessica alla comprensione
dell'inglese, o nelle gentilezze cui Purti finalmente si rivela
sensibile nei miei riguardi , mi risollevano dallo scoramento in cui
cado di fronte al disordine che ritrovo ogni giorno nella nostra casa
comune, e in cui tutto sembra che sia finito o che finisca distrutto
e disperso, rimediano allo sconforto che insorge fin dal loro
risveglio, allorché ad uno ad uno si sollevano dall'intrico in
cui li rivedo stesi a dormire aggrovigliati al suolo, o che mi
attanaglia quando sento di cogliere l'immensità del guasto che
sento di aver recato con il mio aiuto a Kailash ed alla sua famiglia,
snervandoli della forza di privazione della loro povertà di
cui Ashesh, che per tutti noi si sacrifica senza nulla chiedere e
pretendere, forte dello spirito di rinuncia di cui sono divenuti
incapaci Kailash e i suoi cari, nella loro assuefazione a dipendere
così tanto da me, è tra noi la pietra di paragone e di
scandalo.
Lunedi
12 luglio. Tutta la mattinata è trascorsa in casa, Kailash,
dopo la preparazione della colazione di squisite piadine, è
occupato dal disgorgo delle acque reflue del bagno maleodoranti, io
impiego il mio tempo nel tentativo di riordinare i fogli delle
lezioni d'inglese per bimbi dislessici che ho inviato in passato.
Ajay e Purti non si recano a scuola perché durante la notte è
piovuto tanto, e non è venuto nemmeno a prenderli il
conducente del tuk tuk della scuola, cerchiamo inviamo ciò che
Kailash seguita a definire décoration, l'attestato
dell'accesso di Ajay alla classe quarta, senza il quale, e con le
lacune in cui versa in inglese, è difficile che in una diversa
scuola ottenga l'ammissione alla quarta. ,- Nel corso della
mattinata, mentre il tempo permane incerto, la mia mente
progressivamente si eclissa, esasperata dal dovere riprendere ogni
cosa daccapo, in tale e tanto disordine in cui tutto si disperde ed è
finito nuovamente vanificato, lo stesso ritrovare, anche stamattina,
Kailash ed i suoi congiunti immersi nel sonno distesi per terra,
nonostante quanto ho insistito perché trovassero il conforto
dei materassi, mi reca uno scoramento sconfortante, si fa intanto ora
di pranzo- squisito il contorno di loki flower-, e perdo ogni
discernimento e lume di grazia,- disperando di essere in questa
casa, di devolvervi la mia vita per Kailash e i suoi cari , quando
ogni sforzo sembra vano, di fronte alla abitudinarietà
desolante dei loro modi di vita , - non sopporto, lamentandomene,
neanche la televisione tenuta accesa ad un volume assordante, senza
che pregiudichi il sonno di Vimala, Chandu, o Kailash, e a nulla
valgono le sutta che tento di leggere, se non a orientarmi a volgere
il pensiero ad altro, che a tali forme di avversione ed attaccamento,
a voler uscire di casa per distogliermi da tutto questo, sia pure
solo per recarmi di nuovo a un internet center , ad insistere ad
uscire e ad indisporre per questo Kailash, che persiste invece nel
sonno, finchè non si alza lamentandosi che se nonostante
l'alto volume del televisore che venivo deprecando seguitava a
dormire, era perché aveva lavorato tanto.
Faccio
penitenza per tale e tanta mia mancanza di riguardo, restando in casa
ad aiutarlo nei lavori di schermatura del cooler ch'è nella
stanza della televisione, dove abitualmente dormono lui e la moglie
ed i bambini, un lavoro che si rivela più difficile del
previsto, perché il reticolato va sovrapposto, connettendolo
alla griglia interna troppo larga.
Finito
il lavoro, che era proprio quanto ancora pretendevo da Kailash per l
incolumità dei nostri bambini, esco in compagnia di Ajay e di
Asheesh, cui voglio mostrare un'immagine di me che sia più
forte di quella che abitualmente esibisco, per predisporre così
Ajay alla sequela delle lezioni di inglese che fin dalla sera odierna
.intendo impartirgli. Il poster di cui va raddrizzato il supporto è
consegnato al falegname, procediamo sino al negozio di sarto del
padre di Jayjay, che incontriamo e lasciamo per strada, il lavoro che
era stato ordinato, come accade in Italia quando si richiede
un'attività sartoriale, è iniziato al momento stesso in
cui mi presento per le consegne prestabilite, ma anziché
restare ad attendere preferisco volgermi con Ajay e Ashesh al vicino
villaggio della old Khajuraho, dove con i due ragazzi mi reco al
Brahman temple. E' un piacere dello spirito che illumina il volgere
al termine di un simile giorno, vedere le forme sacre del linga e del
chattarmukkas all' interno del tempietto individuare sul portale
Ganga e il coccodrillo, Yamuna e la tartaruga, le icone di Vishnu su
Garuda, di Brahma con le tre teste, di Shiva tra trisula e cobra.
Ritirati i calzoni corti di Kailash dopo che sono stati ristretti,
restano da comperare marmellata, burro e fette di pane per i toast.
Mentre fervono i preparativi di una cena a base di spaghetti ed
acciughe, Kailash sopraggiunge con la notizia che gli insegnanti
della scuola futura di Ajay sono nella casa del vicino lavandaio, al
che ci rechiamo in visita da costoro e ci soffermiamo oltre la
partenza degli ospiti, talmente è piacevole intrattenervisi
con la famiglia del lavandaio nella frescura della sera, al
sopraggiungere di Chandu che trova infine quiete sul letto indiano,
sul quale i più stanno raccolti nel vasto cortile. I tranci di
fish curry che ci ha recati il padrone di casa di Kailash, quando
rientriamo esimono da spaghetti ed anchovy, mentre nel frattempo,
nell'attesa che la cena sia imbandita, svolgo la mia lezione ad Ajay,
che finisce per coinvolgere Ashesh e Purti. E' una meraviglia vedere
come il metodo giusto – il "cambia la lettera alla
lavagna", che Purti ripulisce ogni volta, ' invitare Ajay a
scrivere le frasi di suoni trasparenti che pronuncio e che
puntualmente l'invito a ripetere- schiude la mente di Ajay e lo rende
sempre più sollecito ad apprendere. Ritrovo in questo la mia
grazia illuminante, la felicità di un sonno nella beatitudine,
dopo le reticenze di Kailash, sulla sua mancanza di energy sessuale
ed i suoi screzi con Vimala. Ne riparleremo domani.
Martedi
13 luglio
Ieri,
di cui ricordo soltanto la disperazione mentale conclusiva, è
stato ancora un giorno dopo l'altro, come l'altro, che pur avvicina
il dolore mortale del mio distacco da Kailash, mentre nello stare
accanto a lui, a lui di fronte, nello sfiorarlo o nell'accarezzarne
il corpo, non provo che il dolore della temporaneità del
nostro stare insieme, della esclusione che comporta, il goderne la
vicinanza, di ogni alternativa di vita in India e nel futuro, un
tormento insoddisfatto che si schiude solo alla gentilezza di una
compassione infinita. Di quanto è successo nella prima
mattinata, riaffiora il nostro itinerare dal negozio del badhai, del
falegname per un poster dell'Incredible India raddrizzato, al nostro
negozio di barbiere dove l'abbiamo posto sotto la pressione di un
peso, prima che Kailash si risolvesse a radermi la barba, che egli
oggi aveva ancora incolta, perché ieri era il giorno di
Hanuman e non poteva farsela. Mentre aspettavo di potermi radere,
sono stato all internet center per consultare le mie e-mail senza
ritrovarvi comunicazioni rilevanti, quindi abbiamo acquistato le
solette che potrebbero consentire a Kailash di calzare meglio le
scarpe, a me strette, che calzandole gli ho portato dall'Italia senza
che incidessero sulla franchigia del peso dei bagagli , abbiamo
cercato invano del nastro per rivestire i bordi irregolari della
grata che abbiamo sovrapposto al cooler della stanza del televisore,
ed abbiamo fatto riparare il carica batteria prima del rientro per il
pranzo. Mentre Kailash dormiva ai piedi del letto, mi sono
predisposto a visitare il Gantha temple il pomeriggio, leggendo le
pagine che lo descrivono in una guida dettagliata di Khajuraho, e ho
seguitato a leggere di Corrado Pensa le pagine sui cinque impedimenti
nelle relazioni, e sulla zattera del Dharma, ma senza trarne
giovamento, Inizia a piovere quando con Ajay e Ashesh mi avvio in
bicicletta verso il Gantha mandir. Uno scroscio intenso ci trova al
riparo della galleria dove sto acquistando delle cartelle in cui
Kailash possa raccogliere i suoi documenti vari, che giacciono
disordinatamente sparsi per la casa. Quando entro nell'hotel Harmony
per consumare un gelato con i due piccoli miei accompagnatori,
scateno il rigetto del fratello del big boss l, che indisposto
dal fatto che stazioni a casa di Kailash anziché nell'hotel,
ci accomoda all uscita speditamente, in ragione del fatto che l'hotel
non ne dispone.
Il
gantha mandir non posso vederlo che dall'esterno, perché non
riesco a scavalcarne la recinzione. Doveva essere uno dei templi più
belli di Khajuraho, se sto alla finezza dei suoi pilastri cordonati
dai profluvi di campane dalle bocche di kirtimukka.
Al
rientro Chandu è il centro d'attrazione di tutta la nostra
famiglia, nelle cure che gli sono prestate per contenerne ed
appagarne l' agitazione prensile e motoria.
Kailash
mi cucina spaghetti alle acciughe, gli ingredienti sono gli stessi
della mia ricetta, salvo l'aggiunta di origano e rosmarino, ma il
gusto ne è indiano. Lo stato in cui mi intorpidisco a causa
del mio stomaco, reso indisposto a digerirli dagli sconquassi cui l'
ho sottoposto per intrattenere Chandu e farlo ridere, e il venir meno
della luce, mi impediscono di far lezione ad Ajay. Cado in uno stato
di scontentezza per l' infelicità delle sorti del mio viaggio
in India, che sprofonda ed emerge dal sonno a notte fonda, allorchè
seguito a leggere le pagine buddistiche di intonazione consona alla
spiritualità cristiana, che condannann lo studio intrapreso
alla maniera del serpente preso male, per diventare famosi,
ricercati, brillanti e così via” ( pg. 142), e inizio a
leggere il diario spirituale di Henri Le Saux. Kailash mi raggiunge a
una ripresa della mia lettura, dopo che è avvenuto un mio
ulteriore risveglio. Cerco di fargli comprendere quanto sto male,
avendo perduto il senso della fede nell' ispirazione divina del bene
di quanto vengo facendo ancora per lui e per i suoi cari, del mio
aiuto ulteriore, in quanto mi comporta... Mi chiede di aiutarlo
ancora almeno fino alla prossima estate . Stamane è 14 luglio-
già, il 14 luglio senza avere viaggiato ulteriormente per l
India, _ e l' umore nonostante ciò che gli ho detto è
sereno e tranquillo. Io posso solo ripetermi l'invito del Buddha, nel
Dvedhavitakka suta, a sedare i pensieri che conducono alla mia
afflizione, alla afflizione di altri, all'afflizione mia e di altri.
14
luglio Si ripete lo stesso andamento quotidiano, la mattinata
riservata al breakfast e alla successiva preparazione del pranzo, a
base di varianti dello stesso menù,( quello odierno costituito
da riso e da dhaal, da stufati di guija e pomodori, di pomodori,
patate e ceci,( mentre la colazione era a base di dolci g* e di
squisiti pokora di lenticchie moong, che Kailash ha macinato
impastandole con cipolle, coriandolo, e pepe verde -,) mentre in
precedenza e nell'intervallo medito e prego, leggo e scrivo le mie
pagine di diario per fissare questi monotoni giorni nella mia memoria
affettiva. La variante, nei miei andirivieni dal centro del
villaggio, è che mi ci sono recato due volte, la prima con
Asheesh per entrare in internet e consumare insieme un gelato, la
seconda con Kailash, al suo tardivo risveglio dal sonno pomeridano,
che è l'altra invariante quotidiana, - per fare il biglietto
ferroviario per Varanasi, dove andrò a trovare Valentino
Giacomin nella sua scuola in Sarnat, giusto all'orario di chiusura
dell'ufficio e per rendersi conto, subito dopo, senza potervi fare
niente, che l'indomani occorrerà modificarlo- partendo di
venerdì arriverei a Sarnat solo al termine delle lezioni del
sabato, e dovrei attendere il lunedi per una loro ripresa-, dopo di
che siamo andati a chiedere prima all'Ufficio turistico, e poi presso
il Museo archeologico, dove si trovi Canderi o Chanderi che sia, la
prima delle mete possibili di una escursione a raggio breve nel
Madhya Pradesh. Uno degli uomini dell'ASI, quando del portale
d'ingresso individuo la figura centrale di Shiva Ardanarishvara, dà
soddisfazione alla mia passione figurativa illustrandomi le serie
delle saptamatrika e dei nove pianeti disposte ai lati, e mostrandomi
all interno, in cui mi accompagna, delle realizzazioni maggiori della
loro successione, ai lati di una grande statua di Parvati. A casa
scopro che ho indicato di Chanderi un distretto sbagliato, che è
quello di Sidi, non quello di Satna, e che Chanderi può
rientrare nell' itinerario della visita ulteriore in Nohta, Damoh
district, in Sohagpur, Shadol district ed in Amarkantak, delle
vestigia dei templi dei re Kalachuris. Ma insorge la consapevolezza
che non posso farmi accompagnare da Kailash in alcun itinerario di
viaggio: come sarebbe infatti possibile lasciare affidato Chandu alle
mani di Vimala, in caso di incidente?
Si
fa sempre più acuta e sottile la consapevolezza che sto
vivendo il privilegio di sostare in India per quasi due mesi, dovendo
farvi tesoro della limitazione dei miei giorni alla permanenza presso
Kailash e la sua famiglia, per godervi della loro presenza e
frequentazione quotidiana senza potermi recarmi altrove. Le notizie
che dall Italia mi reca il giornale on line di Repubblica, che ho
fornito a Kailash mentre si faceva radere la barba dal suo partner
nel suo negozio, non lasciano presagire chedei peggioramenti a
oltranza della mia sorte e condizione di insegnante. Chiedo a Kailash
di assicurarmi il conforto di rendermi utile ad Ajay nel fargli
lezione: ed è poi meraviglioso lasciarmi andare i tra i suoi
bambini, al suo fianco, sulle coperte stese sul pavimento in cui
trovano subito sonno, prima di cercare e di trovare il mio
appisolamento in disparte, nella stanza che mi è
riservata.
Stamane
15 luglio, giovedi, devo iniziare i preparativi della mia partenza
anticipata a questo pomeriggio per Sarnat via Satna- Varanasi. A
Kailash quando gli ho chiesto di spiegarmi perché ieri mattina
m'avesse detto di provvedere alla sua famiglia almeno fino all estate
prossima, mi ha risposto” perché devo pensare a te, come
tu pensi a me. Così ho good karma”. Sveglia anticipata
per modificare il biglietto per Varanasi da Khajuraho con partenza
Venerdi notte. Apprensione per i disturbi allo stomaco di Chandu : si
va dal dottore Farmacista che minimizza il malanno.All ufficio
ferroviario mi altero quando constato che il biglietto del rientro di
sabato a Khajuraho, da Varanasi, mi destina ad una cuccetta
altolocata. Non resta, dato il mio umore stizzoso, che la
cancellazione e la riemissione anche di questo biglietto. Esco con
Asheh per accedere a internet e comunicare a Valentino del mio arrivo
a Sarnat l'indomani per soggiornarvi la sera e il sabato seguente, e
Ashesh già mi richiede che il gelato che gli offro sia diverso
da quello di ieri, e sceglie il più costoso, la cassata da 60
rupie, ciò che suo padre non guadagna in un giorno di lavoro.
Preparativi ultimi del bagaglio, prima di raggiungere la stazione
degli autobus compriamo un'altra sim card ed una ricarica, ma Kailash
mi mette fretta quando vorrei accertare in internet la risposta di
Valentino, il mio distacco da Kailash è talmente doloroso che
un turista anziano di Taiwan mi mette la sua mano nella mia per
lenire il dolore,- " Buddista- gli chiedo' anche un po hindu, mi
risponde"- ma già a Bamita avverto un senso di
liberazione che si fa leggerezza, quando attraverso le parole di
Ajahn Chah che leggo nel libro di Pensa, pg.151) intendo che peso sto
lasciando temporaneamente andare, che seguitavo a portare temendo che
se lo abbandonavo non mi restasse più niente. In Satna un
agente di polizia cordialissimo fornisce i chiarimenti indispensabili
a me, ed al distinto signore di Taiwan, sul posto per il quale ero in
waiting list, e sul treno per Patna che il mio compagno di viaggio
deve prendere e che non è ancora stato annunciato. All
internet la sorpresa in risposta di Valentino: Non è più
a Sarnat, ma nella scuola di Bodhgaya che si prepara ad allestire per
gli studenti chakma. perché non faccio un salto fin là?
Piuttosto rientrerei a Khajuraho in nottata.. Parto ugualmente, con
l'intento di restare solo un giorno a Sarnat, e di rientrare a
Khajuraho già la notte seguente, e mi ritrovo a Varanasi alle
cinque del mattino seguente, esco dalla stazione e l'autobus in
partenza per Mughal saray mi fornisce l ispirazione sul da farsi. Lo
prendo e a Mughal Saray faccio un biglietto locale unreserved per
Gaya, da dove su un tuctuc collettivo raggiungo BodhGaya. Vi sosto
per un pranzo, prima di raggiungere Valentino a Barbatta.
L'accoglienza calorosa, la sistemazione in una delle camere lasciate
dalle suore con cui egli era in contatto, che apprendo che hanno
abbandonato la scuola che intendevano acquisire. Fino a che non ci
lasceremo per le sue puje notturne, L'Ego inattaccabile ed
inossidabile di Valentino, in tutta sincerità, ( con la più
assoluta sincerità) mi farà ogni sorta di confidenza e
di sfogo, che sono ora tenuto alla massima secretazione, perché
tanta sincerità mi è stata accordata in virtù
della sua fiducia nella mia condiscendenza più remissiva, cui
egli non concede alternativa che il più brutale distacco.
Valentino
mi ha detto che non ha motivo di credere, come già supponevo,
che Chandu sia il rinpoche di Sumit. E' il nostro rinforzo familiare
di ogni suo atteggiamento che ci rievoca il fare del suo fratellino
perduto, che ce lo fa rassomigliare a lui così tanto. E ha
sorriso quando gli ho confidato che Kailash ha voltato dal lato del
muro l'immagine sacra di Hanumah, perché non vedesse che
in casa sua mangiamo carne e uova, interdette dal Dio.
Sabato
17 luglio 16 luglio Alle 5 del mattino mi sveglio al più
presto per il treno del mio rientro a Varanasi. Mi inquieto e
inquieto il ragazzo che mi accompagna fino a Gaya a prendere il
treno, perché mi trattiene dal salire su quello che è
già in partenza, in quanto richiede una maggiorazione del
biglietto, in attesa che sopraggiunga quello cui sono predestinato,
che io temo che arrivi con l'abituale ritardo di più ore. In
Sarnat constato tutto quanto è riuscito a fare Valentino, da
un anno a questa parte, reagendo alla crisi delle donazioni che ha
investito la sua scuola, con la crisi globale, una rassegna che mi
deprime ancora di più, per quelli che sono i frutti, nella
loro negatività e miseria ( nella pochezza) degli esiti
del mio operato con Kailash ed i suoi cari.- il tempio di Tara,
l'assunzione di quindici monache, la nuova sala di yoga, il campo dei
manghi, ognuno con la targa di un donatore, e il nuovo orto. Visito
il museo archeologico di Sarnat prima di partire per la stazione di
Varanasi. Rishikant mi chiede il numero telefonico di Kailash, e nel
darglielo gli dico della sventura che è successa in famiglia e
di avere riguardo . In Varanasi un ladruncolo si mette sui miei
passi, riesco a distoglierlo a fatica, mentre ad accresciuta
fatica trovo il vagone b1 del Bundelkand Express destinato a
Khajuraho.
Domenica
18 luglio Nemmeno la sua sveglia alle quattro, per essere ad
accogliermi al mio arrivo in stazione, o quanta cura mette nel
servirmi colazione e pranzo, riesce a placare la mia frustrazione di
ritrovarmi con Kailash, per un altro giorno trascorso come ogni
altro, senza che si renda conto che la mia mente sta ponendo termine
a tutto, senza che nulla egli proponga o disponga, o nulla si assuma
di fare.( Sto realizzando con kailash e i suoi cari la pienezza della
mia vita svuotandomi per loro, o la sua distruzione terminale,
insieme alla loro, facendomene schiavo e gulam?. Realizzo la mia
reale libertà o la sua perdizione finale?aggiunta postuma del
5 agosto)
Lunedi
19 luglio. Escogito di consentire ad Ashesh di frequentare la stessa
classe nella stessa scuola di Ajay, in alternativa all onere gravoso
dell'invio di entrambi nelle scuole di Sarnat. Ma Ashesh non vuole
ritrovarsi tra le malegrazie di Vimala, che è indisponibile a
fargli da mangiare e a ritrovarselo in casa, il che scatena la crisi
di disperazione di Kailash, che egli addebita ad un attacco del suo
dio dislocato in Rajnagar. Ricorro alla soluzione di farlo ospitare
dal fratello Manoj, e che stia nella casa di Kailash solo per giocare
e fare i compiti con Poorti ed Ajay. Nuove tensioni e scontri tra
Kailash e Vimala, che si sedano solo quando Vimala recede dalla
villania di maltrattare a parole Ashesh, in sua presenza. Cresce già
patologicamente la mia insopportazione di dividere la mia vita in
India solo tra la casa di Kailash e il mercato di Khajuraho, mentre
sentiti il medico, che riconduce il vomito di Chandu alla cattiva
qualità del latte di Vimala, che si sottopone a troppo lavoro,
Kailash assume la decisione di condurre la moglie con Chandu nel
villaggio presso la madre, ed esplode a tal punto la mia
insopportazione residua, quando Kailash mi chiede altre mille rupie
per il tuctuc e per la degenza della moglie nel villaggio. Nel tuctuc
che sotto la pioggia scrosciante ci conduce al villaggio di Kailash,
mi sento una belva in gabbia che vorrebbe sbranare. La mia furia si
quieta all'arrivo, quando mi placo tenendo tra le braccia Chandu
febbricitante: La mia mente malata, mi dico, seguita a non volere
fare i conti con la realtà delle mie limitazioni economiche,
che mi impongono ciò a cui non riesco a sottostare, imputando
le continue sollecitazioni a spendere solo alla supposizione che
Kailash seguiti a trattenere parte di ciò che gli elargisco,
obbligandomi a continui nuovi prelievi agli atm di altre migliaia di
rupie da versargli. Nella casa di Khajuraho in cui ci ritroviamo
senza Vimala e Chandu, eppure ci rappacifichiamo fraternamente,
raggiungendo la decisione della mia partenza l' indomani, da solo,
per Goa o per Hyderabad, quali mete più probabili.
Martedi
20 luglio Ashesh è condotto alla scuola di Purti ed Ajay. Ne
ottengo una dichiarazione che ne sono il garante, per l'entry visa
quinquennale, e di potermi felicitare della soddisfazione che al
rientro esprime il ragazzo. Alle tre del pomeriggio debbo risvegliare
Kailash dal puntuale sonno pomeridiano, per decidere insieme
come risolvere la mia permanenza nella sua casa. Arrivo a dirgli che
mi ci ritrovo in una prigione se non parto, al che Kailash,
addolorato e offeso, mi esorta a lasciarla quanto prima e a partire
in viaggio se mi ci ritrovo in un "gel". Mi decido per
Hyderabad, e tutto sembra rasserenarsi, quando insieme visitiamo il
Duladeo temple. Mi sembra di avere capito ogni cosa, e che il vero
errore che ho commesso, sia stato di non essermi donato fino in
fondo, precludendo Kailash dal mio viaggio, Kailash che nella visita
del tempio Duladeo mi segue con così vivo interesse, in ogni
scultura e ornamento che rileviamo insieme, e pentitodella mia
decisine di partire senza di lui, pur di recarmi in viaggio, gli
lancio finanche l'invito di raggiungermi in Hyderabad, a giorni. Ma
quando mi propone il prelievo di 10.000 rupie, e di lasciarne 5.000
alla famiglia, e a sua disposizione, per potermi eventualmente
raggiungere, di nuovo la morsa delle limitazioni economiche, rispetto
alle mie velleità, si converte nel sospetto che si rinfocola
nei suoi riguardi, nel dubbio che abbia elevato ad arte la quota che
a suo avviso debbo riservare a lui ed alla sua famiglia, incantandomi
con la lusinga di farsi mio compagno di viaggio, senza alcun reale
intento di raggiungermi in Hyderabad.
Miserie,
miserie, soltanto mie miserie mentali. Kailash, che è in
realtà voglioso di viaggiare con me, come in passato –
il suo miraggio di felicità, sopravvissuto anche alla nostra
sventura-, che è timoroso per la sorte di Chandu
febbricitante, per quello che potrebbe succedergli se lo lascia
affidato a sua moglie, mi rivela che per non sottopormi a stress con
ulteriori richieste, ha fatto ricorso a parte del ricavato del
raccolto di lenticchie per pagare i conti del negozio da cui si
fornisce di generi alimentari (di generi per la casa), che in questi
giorni ha prelevato denaro di Vimala in banca anziché
chiedermelo. Ormai ogni possibilità di ritrovarci insieme a
Hyderabad è svanita, di fronte alla consapevolezza che mi
palesa Kailash, di come la mia mente andrebbe giù di giri, ad
ogni raddoppio dei costi del viaggio che ne significherebbe la sua
condivisione. Che desolazione.
21
luglio 2 agosto viaggio nell'Andra Pradesh
21
luglio data della partenza per Hyderabad, con il treno che muove da
Jhansi con tre ore di ritardo
Risveglio
mattutino doloroso. Ajay, Purti, Ashesh, sembrano avvertire la mia
partenza. Parto con 100 euro da scambiare, e decido di prelevare con
il bancomat 10.000 rupie, delle quali ne lascerò 5.000 a
Kailash e alla sua famiglia: così disporrà anche del
contante per raggiungermi in Hyderabad, se intende farlo.
Disavventure con il bancomat, per il prelievo, nell'imminenza della
partenza dell'autobus per Jhansi, da cui per Hyderabad prenderò
il Gorakpur Express: dobbiamo fare ritorno al bancomat della State
bank che un addetto tarda a rifornire al suo interno della carta
stampabile degli scontrini, perché gli altri atm non accettano
la mia credit card. In Jhansi che tristezza essere avvicinato da
degli autisti, amici di Kailash, che mi riconoscono, e mi chiedono
perché Kailash non sia con me. Passano una,due, tre, più
ore ancora in attesa del treno che tarda, le nuvole addensano pioggia
scrosciante, ed in me incupisce la consapevolezza della brutalità
animale che ho usato con Kailash, sui cui sentimenti ho infierito
crudelmente . Pur di partire quanto prima, di lasciare lui, la sua
famiglia e la sua casa il più in fretta possibile, ho fatto a
pezzi l eventualità che potessimo viaggiare insieme,
attendendo che Chandu si riprenda, ed esasperando le mie difficoltà
economiche gli ho prefigurato come un onere insostenibile, per la sua
coscienza, l'incremento delle spese del viaggio che avrebbe
significato il suo accompagnamento, facendogli presagire che sarebbe
stata una fonte di continui scontri insopportabili. Sfogando i miei
miserabili umori tristi di rivalsa, ho trasformato anche per lui in
un incubo la mia permanenza nella sua casa, che gli ho sfigurato
nella prigione da cui lo pregavo di lasciarmi andare via. Ma Kailash
anche per queste mie bassezze ha trovato parole di comprensione,
anche alla mia partenza vagheggiando con gioia di poterci ritrovare (
che possiamo ritrovarci ) in Hyderabad.
Diarrea,
sul far della notte, diarrea durante tutto il suo corso, da cui sono
costretto a insozzare indecentemente la latrina. Durante le tregue mi
leggo brani del volume “ Nella terra dei moghul bianchi “
di Dalrymple.
22
luglio, l'arrivo ad Hyderabad solo alle ore 18,00, con 4 ore di
ritardo. Mentre il treno è già in Secunderabad, la
giovane proveniente da Kampur, che mi siede di fronte, titolata di un
master prestigioso in economia e commercio, mi è prodiga di
aiuti per l' hotel che cerco nella zona di Abid, presso la stazione
di Nampalli in Hyderabad. Ed io le rivelo che non sono in ansia per
l'alloggio, ma perché non ritrovo il mio amico al cellulare.
Kailash lo ritroverò solo per poco, dalla postazione da cui
gli telefono in Secunderabad, presso un sarto. Cresce in me la
contrarietà che non mi abbia telefonato per tacermi che ha
rinunciato a partire. Mi dice che Chandu ha ritrovato la salute. Il
fatto cheresterebbe a lungo in mani poco affidabili, se si verifica
un'emergenza, è la vera e sola riserva mentale, che per me sia
condivisibile, a che Kailash parta per raggiungermi. Full il primo,
il secondo, il terzo hotel (Non trovo sistemazione nel primo, nel
secondo, nel terzo hotel-, che si ripeta la sequela di Gwalior? Ma
non sarà così, perché trovo alloggio nel Suhail
hotel, una decorosa sistemazione per sole 375 rupie. Ceno al vicino
Tamak hotel, a base di thali dell'India del Sud.
23
luglio Visita al Char minar e al forte di Golconda.
24
luglio Visita alle tombe Qutub Shah, di nuovo sotto la pioggia
25
luglio Via Mahabunagar, arrivo in Alampur. Visita tardiva emozionante
dei Brahma temples. Devo reperire un alloggio in Kornool, dove solo
nell'hotel più costoso è disponibile una camera per
oltre 900 rupie.
Pioggia,
ancora pioggia in mattinata, oltre l'ingresso dell'hotel Suhail. Per
colazione ordino di nuovo uttapam con cipolle,di nuovo al Tamak
hotel, prima di partire per l'autostazione Mahatma Gandhi, e di
prendervi l'autobus per Mahabunagar, da cui ripartirò per
Alampur. E' un express- si fa per dire- per Kornul, sul quale dopo
altre tre ore abbondanti di viaggio pervengo al bivio per il
villaggio. Sotto una pioggia che si fa scrosciante, un maestro di una
scuola residenziale Montessori , - come scoprirò quando scende
alla sua altezza-, dirottandomi tra i vari automezzi che si
predispongono e subentrano l'uno all'altro, mi conduce a prendere
l'autorisciò su cui arrivo ad Alampur quando sono passate già
le cinque del pomeriggio. Un anziano che fa da custode si fa anche l'
ineludibile guida che mi accompagna nella visita dei templi
brahmanici più esterni, che sorgono al termine del villaggio,
oramai in prossimità degli argini del fiume Tungabhadhra: il
Kumara, l'Arka, il Veera, e il Vishva Brahma, mentre la mia mente
cerca di farsi luce tra le loro meraviglie scultoree ed
architettoniche, nel poco tempo del giorno che le resta davanti. L'
incanto sopravviene quando tra il salmodiare dei mantra mi addentro
da solo nel Bala Brahma retrostante, dove ancora si officia e compio
un rito di offerta. Sopravviene anche il tremendo quando per visitare
il Garuda e lo Swarga Brahma, interconnessi da un camminamento, devo
inoltrarmici a piedi nudi nel rivo d'acque che vi scorre,originato
dal monsone odierno, o nell' erba fradicia di pioggia tra i templi e
la recinzione, in cui sopraggiungono e guazzano capre e maiali,
allevati e tenuti allo stato brado . Mi volgo al cielo in un
sentimento di fascinazione e di orrore, per la contaminazione in cui
sono finito immerso e mi ritrovo partecipe della fisicità
dell'India, intanto che tra le impalcature dei restauri in corso
sopraggiungono branchi di scimmie, ad animalizzare ancor più
il mio stato di trance, incandescente dei colori rutilanti del
complesso statuario del gopura di un tempio dravidico, che balena
sullo sfondo piovoso del tramonto sanguineo.
25
luglio, domenica
“ Io non vengo, perché non
posso perdere un'altra persona della mia famiglia”, il
nostro Chandu, dopo Sumit, per l'inaffidabilità delle
mani in cui l'avrebbe lasciato in caso di
pericolo.
Finalmente, senza più infingere a se
stesso di potermi raggiungere a giorni, Kailash è
giunto a dirmi la verità delle cose, la perdita del cui
senso, con la mia perdita del lutto per Sumit, è stata
tutt'uno con la mia perdizione mentale nella sua casa. E
nessun miglioramento dello stato di salute di Chandu, avrebbe
potuto o potrebbe consentirgli di partire con me o di
raggiungermi qui in Hyderabad.
Talmente tutto appare più
precario, e a rischio, della sorte dei nostri bambini, di
Chandu ancora più piccolo ed esposto, dopo la morte di
Sumit,
Finalmente era consapevole delle ragioni per le
quali non era differibile la mia partenza, e che con la
perdita compulsiva di ogni riguardo per la sua persona e per
l'accaduto che sapevo all'origine di tutto, gli aveva fatto
valere la mia brutalità coatta. Le ragioni economiche
non avevano a che vedere, con l' impedimento reale a che
possiamo viaggiare ancora insieme.
Io ero appena reduce
dalla più meticolosa visita, sotto la pioggia, delle
ammirevoli tombe dei Qutab Shah, e nella sua casa c'erano dei
turisti francesi che s'apprestavano a mangiare pietanze
italiane, della loro scarsa disponibilità di mezzi egli
non voleva approfittare, e per essi da Hyderabad non potevo
fare gran che.
La luce era appena mancata nella stanza
dell'hotel, e solo i generatori ne consentivano la residua
illuminazione. Ora compenetrato della desolazione e della
precarietà ch'è nella realtà delle cose,
mi accingo a lasciare Hyderabad per i templi brahmanici di
Alampur, incrementando e protraendo la mia lontananza indiana
da Kailash, al contempo affrettando i tempi del compimento del
mio itinerario, che seguiterà poi in Palampet,
Warangal,- le località monumentali dei Kakatya,- in
Amaravati, in Nagarjunaconda, i siti buddisti di capitale
rilevanza dell'Andra Pradesh, per non separarmi più da
lui in Khajuraho, nella visita solo insieme a lui della sola
meta restante della Luchnow dei nawab, fino alla mia partenza
sconfortante per l' Italia.
Hyderabad, Venerdi 26 luglio
Che
tristezza, ora al mio risveglio nella stanza d'albergo di Hyderabad,
ritrovarmi nella terra dei moghul bianchi con la sola copia accanto
del libro omonimo di Dalrymple, in luogo della presenza fisica di
Kailash, ritrovarmici di nuovo in India senza di lui.
Dopo che si
era tramutato in tempesta il vento che credevo che fosse il solo
frutto del concepimento del mio aiuto per lui ( Isaia, 16-19), al
farsi ombra nella mia mente della luce delle terre dell' India, e che
io ero divenuto nella sua casa il leone ruggente che vi stazionava
cercando di divorarlo ( 1, Pietro, 5,8), se egli insisteva a
trattenermici ancora, impedendomi di avventurarmi nel viaggio, il
fatto che non mi rispondesse più al telefono, si è
aggravato nell'indizio che l'avessi perduto per sempre, e che l'India
fosse divenuto un luogo dove non avesse più senso restare e
tornare, smarritovi per mia imperdonabile colpa il suo tesoro a me
caro.
Tale era stata la mia profanazione del tempio dei nostri
affetti familiari, della memoria vivente di Sumit, che presagivo che
Kailash oramai preferisse tornare alla miserabile vita del suo
villaggio, che permanere con il mio aiuto intollerabile in quella più
confortevole casa.
In attesa dell'autobus per il Charminar, che
gioia esultante, poi, quando ho sentito pulsare il cellulare, e alla
mia felicità che si appigliava alla sua voce, come se al
riudirla avessi ritrovato la ragione della mia intera esistenza, lui
si è rivolto di slancio dicendosi felice di sentirmi così
tanto felice, che la sua mente potesse ritrovare la sua quiete se
l'aveva ritrovata la mia. Nessuna separazione poteva più
renderci infelici, nel permanere in India lui a Khajuraho, io in
Hyderabad, durante i pochi giorni all'anno in cui ci sarebbe stato
possibile altrimenti stare insieme.
In Khajuraho, mi riferiva
Kailash, durante la notte due dimore era state visitate dai ladri,
che vi erano penetrati nel cortile dal terrazzo, dei cior che la
polizia ora schiaffeggiava, e questa vicenda rendeva necessario che
assumesse delle misure cautelari, prima che per raggiungermi in
Hyderabad potesse lasciare Khajuraho, dove la sua casa non poteva
restare affidata custodita solo da donne, al rientro ritardato di
Vimala con Chandu, che sembra stia ora bene. Assumeva così una
giustificazione postuma il fatto che non avessi prorogato la mia
partenza per l 'Andra Pradesh, per consentirgli di accompagnarmici,
tali e tanti sono i vincoli e gli impedimenti insorti nel
trattenerlo.
I contatti telefonici tra me e Kailash, assordati dal
traffico anche sull'autobus che mi conduceva al Charminar, sono stati
la clausola felicemente risoltasi della mia felicità in
Hyderabad,ar, tra i vicoli del bazar che vi è sorto intorno,
dove in una cabina di uno speziale islamico ho potuto chiarirmi
meglio, lungo la via che ho intrapreso a piedi verso il forte di
Golconda.
Tinteggiati di chiaro nella calcinatura, laboratori
artigianali vi si succedevano a officine meccaniche, negozi e scuole
e ambulatori pediatrici, tra le rovine di moschee e di tombe di santi
sciiti, sin oltre il ponte sul Musi.
Le acque, che erano state
fonte della vita rigogliosa della Hyderabad dei nizam, vi stagnavano
nauseolente tra lavatoi e immondezzai rovistati dai porci.
Estenuato
interrompevo a un certo punto il percorso a piedi, per concluderlo in
autorisciò ai piedi del forte. La vista che vi godevo dal
barahadar, era meravigliosa dal lato che volgeva ai serpenteggiamenti
tra i declivi incolti della cinta muraria dei bastioni sottostanti,
prima che ne emergessero dal passato le cupole delle tombe dei Qutub
Shah, le cupole proiettate al futuro di una fantasmatica
Cyberabad.
Era sorprendente come tuttora, quanto nelle memorie di
Philip Meadows, raccolte da Dalrymple, di com'era Hyderabad al tempo
dei nizam, la città giacesse ancora alla vista in una coltre
di verde, pur se è divenuta nel frattempo una megalopoli di
milioni di abitanti, ne emergevano solo alcune agglomerazioni “
di tutte quelle strade cosi affollate di gente e stipate di
abitazioni”, le arterie pulsanti di un traffico immenso di
veicoli ed uomini che la sera rendeva sfolgorante delle luminarie e
insegne di negozi e grandi magazzini e supermarket, , in cui mi sarei
ritrovato immerso in autobus, a piedi, al mio rientro fortunato nel
Troop bazar.
26
luglio Sono di ritorno in Alampur dove resto l' intera giornata,
prima di riavviarmi a Kornool, da cui prendo l autobus per Varangal.
Faccio il ceek in alle ore 6,30 all'hotel Mauryan, per avere tutto il
tempo di vedere al meglio Alampur. Mi ci dilungo nel tempio che è
all' ingresso del villaggio, il Sangameshvara, dove il brahmino mi è
guida paziente e puntuale nella decrittazione di ogni rilievo. Gli
lascio la lauta mancia di 100 rupie, il che indispone l'addetta di
guardia dell'Archeological Survey, che si era ridotta a farsi una
postulante qualunque, quando all'ingresso nell'area del tempio avevo
elargito bakseesh ad alcune mendicanti. Il brahmino mi benedice dopo
l'aarti, l'offerta di un sorso d'acqua nel cavo della mano, cui fa
susseguire la prasad del dio nel vassoio, accanto a fiori e colori
rituali. Rivisito i nove templi shivaiti di Brahman. Il tempo che
volge al sereno ha prosciugato il liquame del giorno avanti intorno
allo Swarga Brahma, in cui guazzavo con maiali e capre. L'accesso al
tempio dalla recinzione rispetto ad esso situata all'opposto del Bala
Brahma, mi consente di conservare le mie scarpe ( calzature) mentre
mi ci aggiro intorno. Ora sulle impalcature stanno i lavoratori
indiani intenti al restauro, che nella pausa pranzo devono vedersela
con le scimmie che si intrufolano tra i ponteggi scompigliando i
secchi.
Rivisitati
tutti i templi Brahma, eccettuati il Bala e il Garuda, cui farò
ritorno più tardi, entro nel museo retrostante. Versa in uno
stato di abbandono fatiscente, ma riserva ammirevoli raffigurazioni
scultoree di Shiva nataraja, di Mahisasuramardini, di sublimi
principi Nagaraja, tra i lungi e i panni stesi ad asciugare dei
custodi.
Risalito
il villaggio, ho l'animo intrepido per accettare, nonostante l'ora
tarda, la proposta del conducente di un calesse trainato da un lento
somaro, che vi salga sopra per andare a visitare i tempietti
Papanasi.
In
Kornool un autobus dopo l'altro si succedono in partenza permanente
per Hyderabad. Ma scelgo l'opportunità più favorevole
dell'autobus in transito per Warangal, oltre le 22, per esservi già
l'indomani mattina a 450 chilometri di distanza.
27
luglio Arrivo in Warangal alle sei del mattino, e dopo avere
ondivagato tra l'hotel Surya e il Vijaia lodge, optoper l' hotel
Asoka, nella twin city di Hanamkonda, in cui mi riordino e mi riposo
finchè, già sul far del mezzogiorno, lo lascio e
raggiungo la vicina autostazione, per recarmi in autobus a Mulugu, da
cui in minibus pervengo a Palampet,. Al suo ingresso, in uno scenario
incantevole di banani e risaie mi appare il magnifico tempio Ramappa
dei Kakatya. Chiari e luminosi sono i villaggi circostanti di
capanne. Benché siano già le 18,30 quando mi ritrovo
fermo ancora al bivio di Palampet, mentre telefono a Kailash
sopraggiunge un autobus che mi riconduce a Mulug, da cui non è
un problema essere di ritorno in Hanamkonda, su uno dopo l'altro
degli autobus che sono in partenza, benchè per essermi
attardato a mangiare una dopo l'altra le banane del cespo che ho
acquistato per venti rupie, mi metta in apprensione averne perso due
di seguito, Fish curry al ristorante adiacente l'Ashoka hotel, non è
disponibile ancora una volta il cicken biryani- il che in Andra
Pradesh è come in Liguria non essere serviti di trenette al
pesto o in Campania di spaghetti allo scoglio..
28luglio
Sosto in Warangal per visitarvi il tempio di Hanamkonda e la Qila con
i suoi hansa torana. Partenza serale per Vijaiawada, dove arrivo
l'indomani mattina, sul far dell'alba.
Mercoledì
28 luglio
Nel raggiungere il tempio di Ramappa dal punto in cui mi
aveva lasciato il microbus che proveniva da Mulug, dove appariva
sullo sfondo di tenui rilievi, in uno scenario incantevole di risaie
e di palme- l'Orissa non è certo distante-, più che
alle sue preziosità scultoree ed architettoniche mi
predisponevo al senso del divino che il tempio Kakkatya potesse
rivelarmi, in unità shivaita di spirito con i templi di
Alampur, che ho lasciato il giorno avanti, oramai a oltre
quattrocento chilometri di distanza.
…........................
I
templi di Alampur li ho visitati una prima volta la domenica scorsa,
nell'oscurità della sera che incombeva dopo il temporale
monsonico che si era scatenato quando mi ritrovavo già in
prossimità del villaggio. sull'autorisciò che vi
conduceva dall incrocio in cui mi aveva lasciato l'autobus diretto a
Kornul. Più che sulla spiritualità degli interni,
rievocativi dei templi primevi di Ahihole, in ragione della
inclusione della cella dentro la spaziosità schermata della
sala del mandapa, che l'involveva come un sacello nel deambulatorio
della pradakshina, mi ero soffermato sulle ornamentazioni fluttuanti
e i rilievi dei pilastri, , sulle saptàmatrikas, i ganeshas e
la mahishasuramardini del più semplice dei templi brahmanici,
il Kumara, sui dikpalas e le figure femminili in intimità con
le proli del Vishva Brahma.
Sotto la pioggia ch'era di nuovo
ripresa, mi sono avviato ai templi di Brahma retrostanti- in realtà
shivaiti anch'essi-, il Bala, il Garuda, lo Svarga., soffermandomi
nel primo ancora aperto al culto per un'offerta rituale. Vi ero
incantato dalla profusione di ori e colori, dalla salmodia
dell'invocazione reiterata del nome del dio, dallo spettacolo nella
sera corrusca dei sikkara che curvavano nel cielo le loro dorsali
pietrose, desunta dai templi nagara del nord, sullo sfondo delle
bianche torri gremite di statue variopinte dei gopura di un tempio
dravidico.
Se volevo procedere oltre, dovevo levarmi le calzature
e procedere a piedi nudi nei camminamenti del recinto dei templi,
dove il percorso obbligato tra i templi antichi e quelli più
recenti era stato mutato dal monsone in un fangoso decorrere
d'acque.
Mi ci avventuravo in prossimità del Garuda Brahma,
dello Svarga Brahma che appariva intralicciato tra i ponteggi e le
impalcature del restauro, e già mi cimentavo , sotto la
pioggia a dirotto, a fotografarne i dvarapalas, che sopraggiungevano
tra l'erba maiali allo stato brado, che s'inoltravano nell'acqua che
rifkluiva ai miei piedi, seguitati da branchi di capre. Il mio
spirito ammirativo non defletteva tra i maiali che mi stavano
intorno, più forte che l'angoscia della contaminazione in cui
erano immersi i miei piedi, esaltato e tremante che la mia vitalità
presente si fosse fatta tutt'una, nell'avventarmi nel rischio, con la
realtà dell India nella sua paurosa natura animale, che
sopraggiungeva ad adocchiarmi dal portico del tempio percolante di
pioggia,nel branco di scimmie ch'era sopraggiunto...
Giungevo
invece nella solarità di Palampet alle soglie recintate del
tempio kakatya, ma di nuovo l'accesso al dio, intenebrato nell
oscurità più profonda, era il ritrarsi dalla luce viva
del giorno, per addentrarsi nella penombra crescente di portali e
mandapa, fino al cospetto del linga o dell'icona sacra, differito dal
vestibolo più ancora in ombra. Nella numinosità degli
interni shivaiti, l'immancabile Nandi era l'eterno devoto in
adorazione fedele, di fronte a Che si stagliava oltre gli stipiti
della cella che lo prospettavano, emergendo invincibile, dal buio
alla luce, come l'eterna origine prima, l' ingerminante unità
di ogni vivente, nel suo fulgere vibrante anche nel grembo più
notturno," shining more in the darkness, shining in the deepest
darkness above all," come avrei tentato di dire, l'indomani, a
quel banchiere locale nel tempio dei mille pilastri di
Hanamkonda
emergendo invincibile dal buio alla luce come l'eterna
origine prima , ingerminante unità di ogni vivente, nel suo
fulgere vibrante, anche nel grembo più notturno, shining more
in the darkness, shining in the deepest darkness above all, come l
indomani avrei tentato di dire a quel banchiere locale nel tempio dei
mille pilastri di Hanamkonda
29
kuglio A Vijaiavada, alla stazione di arrivo, quando sono ancora le 7
del mattino salgo sul primo autobus in partenza per Amaravati, dove
si rivela vano il mio arrivo anzitempo, perché vengo fuorviato
fino al fiume Krishna, e nella direzione opposta fino al museo
buddistico di sole repliche, prima di pervenire alla stupa e al museo
archeologico che mi interessano. Splendidi i reperti delle formelle
di storie jataka, dove i corpi longilinei svariano in moti divaganti
o si assecondano l'un l'altro, intorno alla stasi del Buddha che
tutto muove e riconduce ad ordine ed armonia. Anziché restare,
benchè all' uscita del museo siano oramai le sei di sera, opto
per raggiungere quand'è già notte Macherla, con due
autobus successivi, da tale città mi sarà facile l'
indomani pervenire a Nagarjunaconda, l'altro antico grande centro
buddista dell'Andra Pradesh.
30
luglio Sul lago Nagarjuna , fino all'isola dov'è situato l
immenso museo. Di ritorno in Macherla ne riparto alle 22 con
l'autobus per Hyderabad. Arrivo nel cuore della notte, e solo alle
4,30 trovo da dormire, nell'alveolare Shiva hotel
31
luglio Faccio il biglietto per Jhansi, mi reco quindi al museo
pletorico Salar Jung.-vi è anche un Hayez-, che devo
abbandonare poco oltre le quindici, per raggiungere il Char minar e
da esso, al volo, il forte Golconda, che intendo rivisitare meglio.
Sons and lights.L'autobus 66g mi riconduce quando è già
notte al Char minar dove finalmente, perdendomi nella folla notturna,
ho il piacere di gustare prima degli squisiti lassi, e alla fin fine
un eccellente muttom biryani all'hotel Nayyab
1
agosto Hyderabad-Jhansi.
2
agosto Arrivo puntuale alle 2 di notte in Jhansi. Mi scontro con le
truppe dei conducenti di autoriscio fin dal mio tentativo di
raggiungere dal binario l'ingresso principale, anziché
l'uscita laterale in cui mi ritrovo smarrito, e dove stanno appostati
ad attendermi al varco. Il treno per Khajuraho, che avrebbe dovuto
essere già partito, è in ritardo di due ore, che
possono aumentare ancora. Ho tutto il tempo, in attesa, di fare per
Khajuraho un biglietto locale. Una folla staziona ai binari, nelle
sale d'ingresso e d'attesa, bivacca al suolo, dorme sulle panchine o
vi è seduta. Il solito spettacolo di miseria e sporcizia che
mi deprime, nella visceralità della mia passione per l'India.
Cerco sollievo nella salsa d'attesa dell upper class, dove mi attende
la vista di un topo grande più di una mano che si pasce dei
rifiuti lasciativi. Il ritardo aumenta ancora, sino a rendere più
conveniente il primo autobus per Khajuraho, che parte alla stessa ora
a cui è preannunciato l'arrivo del treno che vi reca. I
conducenti di autoriscio mi attendono implacabili come lascio
l'uscita della sala d'ingresso, li affronto a muso duro scartando
ognuno di loro che mi venga incontro e mi taglia la strada per
sollecitarmi a salire sul suo mezzo, e opto per il primo che devo
essere io a chiamare. Quaranta rupie il drop, più altre dieci
nel tentativo di raggiungere il primo autobus per Chattarpur che è
già partito. Nella sonnolenza affronto per l'ennesima volta la
tratta Jhansi-Khajuraho, in cui mi è di conforto la vista del
paesaggio ammirevole, insieme con il contatto telefonico che ho
tenuto con Kailash durante tutta la notte. Come nel Madhya Pradesh ,
prima e oltre Nagpur, i campi e i coltivi, smaglianti di luce
smeraldina, si stendono fin dove la vista li vede perdersi tra la
boscaglia delle piante che s'infittiscono in lontananza, sino ai
margini dei rilievi all'orizzonte, ove compaiono tempietti hindu
sommitali, senza altra delimitazione di tenute, e confini, che non
siano dei filari di sterpaglie o dei solchi in cui si apre la terra,
o (senza)che insediamenti o casolari frammentino l'ammanto
vegetativo. E mandrie soltanto popolano quiete la distesa delle
radure di verde, e rivi, bordati di palme, schiudono la vista delle
loro anse placide oltre il ponticello del transito. In Chattarpur la
sorpresa del cambio di automezzo, devo lasciare l'autobus per una
jeep, perché, mi dicono, l'autobus non è in grado di
procedere oltre, in realtà, mi svela al telefono l
intelligenza esperta di Kailash, perché la popolazione locale
non prende quell'autobus da Jhansi fino a Khajuraho, disponendo del
treno più economico che ricorre in giornata , e per un solo
passeggero i conducenti hanno pensato bene di interrompere la corsa.
Ciò mi rende esasperante il ricorso alla jeep, cui sono stato
obbligato, i corsi e ricorsi per Chhattarpur in girotondo, come in un
ritornello, per caricare il massimo di passeggeri possibile. Perdo la
calma, inveisco, sbatto la bottiglia d'acqua contro il bordo di un
sedile, ho ceduto nel mio intento di mantenere l'autocontrollo, come
è avvenuto già in Machera, nei confronti del venditore
di bibite dell'autostazione che me ne rincarava sistematicamente il
prezzo, alla reception dell hotel di Hyderabad, in cui un indiano dal
volto di demone mi ha affrettato a lasciarla quanto prima, nel cuore
della notte, ma ho ottenuto che la jeep partisse senza fare il pieno
di più di venti persone, con le quali è pervenuta in
Khajuraho, L'autentica gioia con la quale Kailash è felice di
accogliermi di nuovo, nonostante tutto... Riordino dei bagagli,
evacuazione dei panni sporchi, il sopraggiungere dei bambini dalla
scuola, il pranzo, il felice pomeriggio di cui ho già perduto
il ricordo, se non che ho parlato con Kailash del mio viaggio e del
paesaggio indiano nella sua bellezza. Kailash, quando gliene ho
illustrato le differenze rispetto al paesaggio agrario italiano, ove,
nel Nord, non c'è tenuta agricola a cui non corrisponda un
insediamento abitativo, raccordato agli altri dalle strade che sono
derivate dal loro ricongiungimento , ha colto l'analoga differenza
rispetto a quello nepalese, -”one field one house”, -
prima che si esca in Khajuraho, con Ajay, per i primi interventi
ulteriori sullo stato delle cose nella casa, sostituendo il cestello
mal ridotto della bicicletta. Provvederemo l'indomani a che sia
funzionante il ventilatore, ch'è in riparazione, nella stanza
più grande che fa da cucina. In serata Kailash mi chiarirà
a quanti compromessi è giunto con il suo proprietario, sulle
condizioni d'uso in cui versa la sua casa, che ritenevo in India un
assetto normale, pur di pagare solo l'affitto e non l'energia che
usa, al proprietario cui la cosa conviene anche perché
lavorando in un azienda elettrica, sa come eludere la registrazione
dei consumi sospendendo il funzionamento del contatore: difficilmente
vi si potrebbe insediare un altro al suo posto, accettando che la
stanza più grande sia inabitabile d'estate, per il calore che
vi addensa l'assenza di finestre, che il materiale della costruzione
scadente del terrazzo lasci filtrare l'acqua che ora soltanto scopro
inumidire la parete della stanza che mi alloggia, che il pavimento
del cortile trattenga a lungo la pioggia dei monsoni prima che questa
scoli e decoli, che siccome non funziona la pompa che è
interrata nel cortile, non vi sono rubinetti annessi a lavabo, o
docce, che mediante pipe lines eroghino l'acqua di una cisterna
sistemata sul terrazzo, che raccolga l'acqua fornita dal pompaggio,
al punto che l'acqua, ogni volta che se ne deve fare uso per lavarsi,
o pulire le stoviglie, occorre prelevarla dal pozzetto in cui una
canna la fa pervenire dalla casa del proprietario, e riversarla in
taniche e secchi, prima di poterla usare per indumenti e posate, o
rovesciarsela addosso nel fare la doccia, e il gabinetto non ha una
discarica d'acqua che ne pulisca il vaso a pavimento alla turca, al
punto che ogni volta che l'usano Poorti ed Ajay per fare la cacca,
Kailash deve provvedere a pulirlo con secchi d'acqua. Ma c'è
chi sta ancora peggio di lui, mi dice oggi, quando gliene riparlo,
vivesse nel villaggio, dovrebbe andare al talab o alla piscina per
lavarsi e fare la doccia, o fin nella giungla per fare tatti outside.
Ogni persona ha i suoi problemi, anche Obama, sentenzia Kailash, solo
i sadu che non hanno niente non hanno problemi. Ed io guardo Chandu
addormentato, e penso a chi come lui, al suo posto, giaceva
incantevole nel sonno nello stesso punto e non è più
tra di noi. La stanchezza del viaggio mi concilia il sonno appena
dopo la cena, a base di squisiti pokora di panir e spinaci( di “poi
“per la precisione), di riso fritto, sempre con spinaci, aglio
e cipolla.
3
agosto Poorti forse esaspera il male che le fa il rigonfiamento a un
piede per ottenere di non andare a scuola. Non ho la presenza mentale
per avvertire Kailash che forse sarebbe meglio andare in centro e
vedere se è già aperto un negozio di scarpe, per
comprarle dei sandali con l' infradito che non premano dove il piede
le duole, al fine di non favorire certi atteggiamenti capricciosi di
Poorti, talmente mi preme confrontarmi con Kailash sul nostro futuro.
Ancora non capisce la differenza tra un aiuto che gli assicuri di
incrementare ciò che guadagna, e un aiuto che solo lo sollevi
dai costi della sua esistenza, come l' acquisto di una casa o del suo
terreno edificabile, senza che aumentino i suoi redditi. Le nuove
idee interessanti, che gli sono venute in mente, sono di aprire con
il padre un negozio di ortaggi in Chadnagar, dove quello che sussiste
è miserevole, o uno spaccio domestico di granaglie. Per il
pomeriggio mi prefigura di recarci nel suo villaggio in bicicletta,
per predisporre il terreno della nonna alla coltura delle sementi che
gli ho recato dall Italia, ma per questo occorre attendere l' uscita
di scuola di Ajay, se intendiamo recarci al villaggio con lui ed
Ashesh, conviene inoltre anticipare il pranzo al loro rientro.
E
stato poi meraviglioso, tra i campi e le mandrie al pascolo,
raggiungere in bicicletta il villaggio e la casa della nonna di
Kailash, mettere a coltura nel terreno di casa pomodori, prezzemolo,
misticanza, melanzane. Uno dei pomeriggi più belli delle mie
vacanze, in cui ho visto Kailash davvero felice, nonostante quello
che ha impiombato nel cuore.
4
agosto finalmente in mattinata, dopo che ho accompagnato Poorti, Ajay
e Ashesh, alla fermata dell'auto riscio che li conduce a scuola,
sopraggiunge il tecnico che ripara e risistema il ventilatore nella
cucina di Kailash. Trascorro l'intera mattinata restante a riordinare
le mie cose nella mia stanza. Il pomeriggio, tutti quanti si fa
ritorno nella casa della nonna di Kailash per seminare altre colture,
rucola, angurie, zucchine, rosmarino, salvia. Sono colto da un
attacco di diarrea al rientro, è un'infezione intestinale che
mi mette fuori causa per il resto della serata e nel corso della
notte.
5
Agosto Entro in crisi di nuovo, nella sequela della mia permanenza
presso Kailash. Devo trovare un ordine ai miei giorni che non sia
l'assecondamento passivo delle attività domestiche che reitera
Kailash. Si fanno progetti- andare l indomani a Jatasankar, a
Chitrakoot e Kalingiuar, a Lucknow? Ma è più importante
dare un ordine attivo ai miei giorni, trovare come rendermi utile nel
tempo che mi resta da trascorrere in India. Kailash permane elusivo,
lascia che il tempo passi senza che nulla sia fatto di quanto solo in
India per me è possibile effettuare, sia anche un semplice
sopralluogo, in Chandragar, per verificare la possibilità di
aprirvi un negozio di verdure- Kailash non pone questioni o propone,
la mia mente non sa accettarlo anche così, per quanto egli si
attenga a tutto ciò che debbo imporre nel proporre e disporre-
e si renda ugualmente servizievole, e disponibile, a quanto devo
essere io a rilevare – ad esempio, Chandu è infestato
nel sonno da mosche, deve venire in mente a me soltanto di acquistare
una zanzariera?- in famiglia Kailash mi rivela che debbono cucinare e
mangiare a terra perché non dispongono o non c'è spazio
per tavoli, possibile che debba essere una mia escogitazione
personale, altrimenti impensabile, l'idea di acquistare tavoli
pieghevoli, e un tavolo in cucina, su cui disporre la lastra di marmo
per il chappati? - Sono innanzitutto dei suoi bambini Ajay, Poorti,
Chandu, è lui che deve pensare per primo al loro futuro... Per
dare un ordine ai miei giorni che sia reiterabile e che mi renda
vivibile la mia permanenza futura in Khajuraho, riprendo le mie
letture, saggiandone la compatibilità con le attività
domestiche e la cura di Chandu e degli altri bambini, a reiniziare
dalla KataUpanishad, e torno a dedicare più attenzione in
internet alle mie e-mail, a quel che pubblicano on line i giornali
italiani.
Succede
poi, quando mi ritrovo nella Jain temple road e vado ad accertare che
cosa succeda nel negozio di barbiere di Kailash, che credo di avere
scoperto che il barbiere con cui egli coopera abbia lasciato
incustodito il suo negozio, è invece un suo nipote, cui l'ha
affidato, l'uomo che vi ho sorpreso a rifilarsi i baffi, del che
ritengo responsabile Kailash per l'incuria del negozio in cui
persevera- quindi gli propongo di recarci a Rajnagar, per accertare
come è documentabile legalmente che assisto la sua famiglia,
al fine di ottenere un entry visa per cinque anni, voglio inoltre
verificate se lungo la strada, che vi reca, vi è la Comunità
cristiana di cui mi si è parlato. E' cosi, in effetti, - come
constatiamo quando io e Kailash possiamo finalmente andarvici con
Poorti, solo dopo che il mio amico, solo alle quattro del pomeriggio,
è uscito di nuovo dal sonno. Mi esaspero, puntualmente, senza
che la mia furia mentale giunga ad attaccarlo. In autoriscò
abbiamo modo di accertare che nella kaloni vi è una chiesa
cattolica annessa a una scuola e alla residenza di alcune monache,
presso la quale ogni giorno potrò partecipare alla Messa,
anche se richiede una sveglia mattutina alle cinque e trenta quella
daily weeks, e per le sei quella domenicale della 7,30, qualora
intenda prima confessarmi. Negli uffici dei wakil che sovrintendono a
compravendite e licenze, apprendiamo che dobbiamo recarci a
Chattarpur, presso avvocati di maggior grado, per ottenere la
certificazione che serve per l' entry visa. Quindi ci rechiamo al
mercato settimanale di frutta e verdura, all'emporio, dove
acquistiamo l'olio d'oliva per condire l'insalata squisita che mi
cucinerà Kallu. Ma prima, il ricordo di Sumit rievocato dalla
sua proposta di recarci con tutta la sua famiglia a Jatar Shankar,
dove era stato oltre dieci anni fa per propiziare la fertilità
di Vimala, prima ancora che nascesse Ajay, a sewguito di una prima
gravidanza non era giunta termine, suscita la sua tremenda
disperazione, cui posso soltanto remissivamente assistere, pregando,
nella mia stanza che era finita nel buio dopo che è mancata la
luce, . Quando esce dallo sconvolgimento, gli dico di non essere
troppo duro con sé stessao in simili circostanze, che il suo
dolore non è un errore o una caduta (precipitazione) mentale.
Arrivo solo in tale circostanza allora a confidargli che finchè
ero in Italia era una sofferenza continua il pensiero di ciò
che è successo, che la mia mente non riusciva ad accettarlo in
alcun modo, ma che da quando ho visto Chandu ho finito di soffrire
realmente, mentre vorrei poter soffrire come prima. “ “Anch'io
– mi confida Kallu-, soffro di meno, di meno, less, less, da
quando è cresciuto Chandu ed ha cominciato a fare, a fare e a
giocare come Sumit”
RESTA
DA CORREGGERE IL SEGUITO
6
agosto. In mattinata invece dell'autoriscio, più costoso, io e
Kallu noleggiamo una bici per recarci allo sportello atm per il
cambio, poi allo spaccio dove dopo l'olio d'oliva che vi abbiamo
comperato ieri, ci è stato possibile acquistare anchovy sauce,
tuna fish, mushrooms, pasta a forma di nido, e processed chease,
quindi andiamo alla scuola dei nostri bambini per terminare di pagare
le spese d'iscrizione, al suo shoop e all'internet center.
Nel
pomeriggio, dopo che alle quattro Kailash si è risvegliato,
deve intercorrere ancora un'ora e mezza prima che sia possibile
uscire di nuovo, per andare al mulino poco distante, dove non è
ancora pronta la farina per il chappati, e tornare a vedere ancora il
tempio Javari, il suo torana d'ingresso e quelli in cui sono inseriti
i dikpalas, e studiare le varie figure di contorno alla statua
mutilata di Vishnu ch'è nella cella. Per le 18, 30 avremmo
dovuto essere nel tempio di Shiva per la puja , ma Kailash si ritrova
impuro, al pari di me, non abbiamo fatto la doccia preliminare, ed
egli ha defecato in giornata, rinviamo i riti all'indomani, quando ci
recheremo a Jata Shankar. In serata, ritirata la farina per il
chappati, cuciniamo insieme una tuna salad e poi spaghetti con
besciamella e funghi, tra un'interruzione e l'altra della luce.
7
agosto Le avvisaglie di diarrea che si erano fatte inquietanti in
Chattarpur, -dove avrei dovuto, se fossi stato benintenzionato,
rinviare la partenza a destinazione, per acquistare i farmaci che
inibissero la defecazione diarroica-, diventano un attacco quando in
Jata Shankar mi accingo alla puja. Ma debbo trattenere tra gli
spasimi i conati intestinali, rinviare a dopo il rito la defecazione,
se voglio poter accedere puro alla puja, in cui raccolgo le acque di
una cascatella che beneficano la fecondità delle donne che vi
si immergono, per riversarle su uno yoni linga, prima delle preci
rituali al dio, che rivolgo anche al' immagine adiacente di Hanuman.
Così inquino mentalmente la puja del povero Kailash, che non
può non essere preoccupato dei miei destini intestinali. Anche
dopo che ho evacuato in una toilette che insozzo, egli resta deluso
dello scarso interesse che mostro per Jata Shankar, l'itinerario che
lui mi ha appositamente prescelto, - il primo da che viaggiamo
insieme-.Laddove il mio amico cercava di propiziare la mia salute
mentale e la propria fortuna familiare, manifesto un disinteresse
misto a disgusto per la ristrutturazione cementizio-marmorea della
strozzatura del sito in una cavita montana-, che non riesco a
celargli anche quando si sale al tempio di Rada Krisna, si visitano
dei sadu in un tugurio vicino. Cerco di rimediare la cosa dicendogli
quanto trovi bello il paesaggio tra i rilievi che vi conduce da
Bujaswar*, ma oramai ha fatto il suo corso la mia distruzione della
sua proposta per alleviarmi la pena di trascorrere sempre più
infelicemente i miei giorni in Khajuraho. La prostrazione fisica mi
trascina stanco ed afflitto fin sul letto di casa, dove finalmente
almeno il mio corpo trova requie. Prima di lasciarci, Kailash
affronta la difficoltà della nostra situazione. Chiederà
il mio aiuto fin che sarò attivo al lavoro, si ripromette,
mentre cesserà di chiedermelo quando dovrò vivere con
una pensione decurtata del 20, 30 % sul mio stipendio.
8
agosto Messa domenicale in Khajuraho,ma neanche la confessione e la
comunione mi conciliano con me stesso e con Kailash, quando accede
alla mia stanza per un confronto che gli ho richiesto, e lo elude, su
che cosa posso fare ancora di utile alla famiglia, in ragione della
mia permanenza in India, nei pochi giorni che ancora ci restano, su
che fare perché queste mie vacanze non siano il sacrificio
sterile delle mie residue prospettive di viaggio. Prima e dopo che io
lasci la lettura della Isoupanisad, lo ritrovo già immerso nel
sonno. Insceno o medito la mia partenza, Vimala e Ajay allarmati
svegliano Kailash che finalmente si riscuote, e si ripromette il
pomeriggio stesso di recarci a Chandragar, per verificare se è
possibile aprire un negozio di frutta e verdure, l'indomani di andare
dai Vakil a Chhattarpur per il suo passaporto. Andiamo a Chandragar
con i nostri bambini ed Asheesh, e scopriamo che è fattibile
la cosa, ci sono più vani affittabili per aprirvi un negozio,
dopo un sopraluogo in una nuova e nella vecchia dhaba, a seguito del
quale rinviamo ad un futuro ancora remoto la nostra intenzione di
aprire una locanda. Rientriamo attraverso il suo villaggio e la casa
di sua nonna, dove a mio conforto le sementi hanno già
iniziato a crescere, visitiamo i campi di famiglia, dove il tilli è
in rigoglio in quelli della nonna che coltiva Kailash, ci soffermiamo
ancora una volta nel Chatarbuja sulla via del ritorno.
9
agosto In Chattarpur dai vakil, dopo avere dovuto sostenere le bizze
e il pianto a dirotto di Poorti, che di nuovo non vuole andare a
scuola per potere giocare con la cuginetta, che un' infezione anche
oggi trattiene a casa .Andiamo dai Vakil di Chhattarpur per sapere
a)se possono certificare che aiuto la famiglia di Kailash, al fine di
ottenere un entry visa, e b) perché egli non ottenga il
rilascio del passaporto,. Precede la nostra partenza la visita
domestica del mio compagno di viaggio taiwanese, la volta che sono
andato a Bodhgaya-Sarnat, da Valentino Giacomin e scopro che è
un monaco buddista, e che mi ama.
Quando
gli dico che a mia volta amo Kailash perché anche lui ha la
mia natura di perdente, si schermisce, sorridendo” Winner?
Loser? Io sono nessuno”
In
Chhattarpur finalmente accerto che le cose stanno come supponevo, da
un vakil di cui veniamo a sapere che assiste lo zio di Kailash nella
stessa causa che aveva coinvolto Kailash, con suo padre, e suo
fratello,e che sa pertanto le ragioni e la data fino alla quale a
Kailash è negato l'espatrio: l'ottobre 2010. Quanto a me,
occorre che fornisca i riscontri che aiuto assiduamente la famiglia
di Kailash, ad esempio le ricevute dei miei versamenti Western Union.
Quindi nel Jatashankar restaurant per un kaju curry e un chilli
paneer, nel bazar semichiuso, essendo giorno di lunedì, dove
tra le tante opzioni possibili in cui riemergono tutte le necessità
ed i bisogni materiali della casa di Kailash, che sono stati
focalizzati durante il mese che vi ho soggiornato , ci risolviamo a
comperare un girello per Chandu, due zanzariere , un depuratore
dell'acqua. Peccato che l'ora già avanzata, l' impossibilità
di fare ricorso ad autobus diretti a Khajuraho, non consenta il
carico e l'acquisto di un tavolo da sistemare in cucina, dove mi
solleverebbe di parecchio, Kailash e Vimala, non vederli più
chini a cucinare al suolo. Ma risollerebbe anche loro, non solo
fisicamente?
10
agosto-13 agosto a Locknow con Kailash
10
agosto Khajuraho-Mahoba, Kanpur-Lucknow
11
agosto Facciamogià il biglietto per assicurarci il rientro via
Satna, dato lo stato della strada percorsa tra Mahoba e Kanpur.
Pranzo al Mothi Mahal . Visita del Bara imambara, Chotta Imambhara,
cena, in Aminabad, nel ristorante ch'è celebrato sulla guida,
dove ci nutriamo di squisiti kebab.
12
agosto Mia ovvia esasperazione mattutina perché ritardiamo la
sequenza delle visite, data la necessità di prelevare presso
l'atm e di fare colazione. Visitiamo magnificamente la Residency, le
tombe ottocentesche, poco distanti, di Nawab Saadat Ali Khan e di sua
moglie Begum Khurshidzadi, di pregevole fattura indo-coloniale,
ritorniamo nel sito del Bara Imambara per vedere meglio la Rumi
Darwaza, la torre dell'orologio e la Torre di sette piani,- quattro
in effetti,- la Jama masjd, e concludiamo in serata cenando al Nawab,
da autentici nababbi.
13
agosto A Lamartinière, dove un attacco di diarrea mi costringe
a fare ricorso ai cessi della nobile istituzione. Quindi al Sikandar
bagh, - deliziosa la torre rimasta, nel suo stile
indo-occidentalizzante,- e presso il vicino Shah Najaf Imambara. Da
un ristorante adiacente ci inoltriamo nel Sahara Ganj, uno degli
shopping center più grandi dell'India, un paese delle
meraviglie in cui inoltro Kailash per i pochi minuti che ci è
possibile trascorrervi , rinunciando a qualsiasi sopralluogo alla
Residency, pur di non correre anche il minimo rischio di perdere il
treno delle 17, 35 per Satna.
14
agosto Siamo di rientro in Khajuraho alle 10, 30. Ci accoglie Purti,
che non è andata a scuola, per l' ennesima infezione. Porti
ambisce al giocattolo di Chandu, che vorrei che finisse tra le sue
mani nei soli pezzi da montare che non può ingoiare. Ed è
il motivo che di nuovo, al rientro a casa, fa esplodere le mie
frustrazioni, per la mia vita e l'ingegno della mente che vi perdo
per Kailash e i suoi cari, per le risorse e le alternative di vita
che sento di sprecarvi, mentre è così poco e forse
niente quello che posso ottenere dal mio sforzo per loro, e che sono
davvero capace ed in grado o volenteroso di fare, si intensifica
nella mia aggressività la mia avversione latente per Kailash,
a causa della sofferenza immensa e della perdita di libertà
del mio attaccamento per lui, ma quando reagisco nei suoi riguardi
con un attacco brutale, solo perché ha lasciato che Poorti
aprisse la scatola del gioco riservato a Chandu e ne montasse i
blocchi, - dei quali certuni sono troppo piccoli perché un
bambino sotto i tre anni non rischi di restarne soffocato se li mette
in bocca, e che dunque andavano preliminarmente sottratti alle sue
possibilità di impiego-, la sua disperazione per come io sia
irrimediabilmente angry , adirato con lui, per il fondo a lui ostile
e nemico del mio amore, mentre lui non mi manifesta che riguardo
delicato privo di alcuna animosità - e già era
amareggiato per la freddezza con cui lo ha accolto Vimala, senza
toccargli il piede per riceverne la benedizione, mentre nel giorno
del cobra era intenta a effigiarne l immagine ai lati dell ingresso
di casa,- Kailash esplode con furia, nel danno irreparabile che reca
al girello di Chandu. Egli è l unico dei bambini, essendo
addormentato, ad essere presente e a non assistere alla scena in cui
il padre urla quanto la vita è per lui difficile, come nessuno
di quanti gli sono intorno se ne renda conto(), ricordando quando
viveva di un somosa per colazione e per pasto all' hotel Harmony, e
grida che solo il duro lavoro,l'hard work assicura good karma. Ma del
duro lavoro Kailash ha perso l'attitudine con il mio aiuto, gli
taccio tenendolo tra le braccia , mentre non possono che
confermargli, sconsolato, quanto sia vero che ricambio ogni sua
cordialità e gentilezza con la astiosità che muove da
diffidenza e discredito, dal sentirmi al suo cospetto, nei miei
sforzi, solo e impotente come egli si sente rispetto a Vimala, nei
suoi intenti di dare un'educazione ed una vita superiore ai suoi
bambini. Il pranzo che mi ha preparato è dunque consumato a
freddo, e la riconciliazione che subentra ci avvia a una compresenza
insonne, nel tentativo vano di prendere sonno, dopo il viaggio nel
dormiveglia da Lucknow a Satna.
Chiedo
a Kailash quali ragioni possano ancora giustificare il mio sacrificio
e il mio aiuto, Kailash mi elenca la scuola e il good food per i suoi
bambini, le medicine e le cure che può assicurare a loro, ma a
me sembrano non bastare di fronte al fatto che ha perduto la forza di
quand'era più povero, e che la moglie e i figli vivono senza
il senso della loro realtà, o possono credere di dover e di
poter vivere delle sole elargizioni che intercorrono tra me e lui e
alle quali li lascia assistere.. Dopo il monsone ch'è
scrosciato a dirotto, finalmente si esce, per comperare la corda a
cui appendere le zanzariere, tonno, olive, fagioli in scatola,
irreperibili altrimenti che già lessati in una salsa di
pomodoro, fette di pane da tostare, e altro, in una Khajuraho dove
nonostante che sia tornata la luce, case e negozi non la vanno
accedendo , per ripararsi in tal modo dal' invasione di cimici che
sommergono e maleodorano le strade, invadendo e assalendo abiti e
corpi. Quando ritorniamo Kailash cucina i più squisiti
spaghetti di aglio, salsa di acciughe, tonno, olive, capperi,
rosmarino ed origano, ma mentre li stiamo gustando il sopraggiungere
incuriosito e refrattario di Vimala, da occasione a Kallu di
esprimere l'avversione fisica senza più amore che prova per
lei- quanto al corpo, è donna a tutti gli effetti, ma nel
volto ,a suo dire, particolarmente nella bocca, da cui i denti che
scaturiscono in fuori la fanno assomigliare a un demone in famiglia,
alla sorella di Ravana, è donna e uomo, like ardanarishwara.
15
agosto Mi alzo anzi tempo, con l'acquisita consapevolezza della
stolidità, della mia presunzione, che possa giustificare il
mio sacrificio solo la perfetta realtà familiare di Kailash e
dei suoi cari, e trovo la dolcezza d'accenti con cui dire a Kailash
che occorre che Poorti gli chiarisca perché non vuole andare a
scuola, perché preferisce ad essa ogni malattia, - lui
sospetta che Poorti e la cuginetta agiscano d'intesa-, e per
ricordargli che al mio rientro in Italia, occorre che torniamo
entrambi al nostro regime alimentare precedente, che esclude ogni
altra bevanda che l'acqua, e il te ed il latte. E di fronte alla
catastrofe mentale del distacco, avverto che il solo rimedio è
il prodigarmi e il rendere utile i miei ultimi giorni in India a lui
e Vimala e ai nostri bambini. La messa è rinviata alle 11,30
per l'indipendence day , mi dice la madre superiora della
confraternita di suore, che mi invita inutilmente a sedere tra le
autorità della scuola. Domine non sum dignum, tanto più
che alla mia sporcizia interiore si combina quella esteriore. Rientro
in famiglia, dove Kailash mi prepara una omelette squisita. Ritorno
una seconda volta per la messa, inutilmente, quando la festa è
finita e la chiesa non è ancora aperta, una terza volta e
partecipo per quel che posso alla Messa in rito siro- malabarita, al
termine della quale mi confesso tramite il bel prete giovane che l'ha
officiata. La felicità fresca e gioiosa delle suore che si
intrattengono con me, mi trasmette la stessa fresca gioiosità
nei miei rapporti successivi con Kailash, e, senza alterarmi con lui,
-come in me è avvenuto solo interiormente nel corso del
secondo viaggio verso la chiesa, posso attendere fino alle cinque,
che uscendo dal sonno, Kailash si renda finalmente disponibile per
accompagnarmi a visitare il tempio Vaimana, dove è
piacevolmente interessante decifrare le varie incarnazioni di Vishnu.
La contentezza dei bambini della nostra casa comune, rumorosamente
intenta nei giochi, o nei compiti domestici, accoglie il nostro
sereno rientro, Vimala esce con Chandu, Ajay, Ashesh e Poorti per
fare visitare la bambina da un medico, che le pratica un'iniezione
per abbreviare il decorso della sua infezione cutanea, come denuncia
il pianto a dirotto di Poorti al ritorno, quando in cucina fervono
già i preparativi dell' imbandimento di squisite tagliatelle-
nidi di pasta- con besciamella e funghi. Porti, chiamata in disparte
da me e Kailash, è elusiv, quando le chiediamo se non le
piaccia per niente andare a scuola, e il suo impegno a non fare l
indomani i soliti lai e pianti quando sarà l ora di recarcisi,
non promette niente di buono
Lunedi
16 agosto. Inizio le riprese dei filmati domestici della sveglia
mattutina dell' intera famiglia, ch'è perturbata dall'inutile
pianto protratto sino agli spasimi da Poorti, per essere lasciata a
casa da scuola. Quindi io e Kailash ci rechiamo alla stazione degli
autobus, dove decidiamo che mi accompagnerà a Delhi a prendere
il volo, ed anche per lui faccio il biglietto di andata, insieme a
quello di ritorno dalla capitale. A favore delle ragioni del cuore,
nel dolore del distacco, perché si possa allora soffrire di
meno, ci risolviamo contro la scelta di lasciarci mercoledì in
Khajuraho, che avrebbe richiesto più forza d'animo. Ci
rechiamo quindi alla scuola di Poorti, Ajay, Ashesh, per fare
presente la situazione della bambina. No, a scuola non versa una
lacrima, e procede regolarmente. Colloquio-confronto con l insegnante
dirigente. In India le scuole rendono tutto più facile che in
Occidente perché i genitori si accontentano che i figli
sappiano leggere e scrivere e fare di conto, quel poco che basta.
Inutilmente tento di fargli comprendere che la scuola indiana ha
lasciato deluse le mie attese perché piuttosto vi è
onnipresente un'idea riduttiva della praticità e del
tornaconto dell insegnamento, quasi che insegnare come affrontare il
dolore , l' odio, la morte, attraverso la meditazione della sapienza
della tradizione indiana, che cosa fare della propria esistenza se si
è miseri e non si ha lavoro, come accadrà per la
maggioranza degli allievi di quella stessa scuola, nonostante le più
illusorie promesse e aspettative, non fosse di utilità alcuna.
Quindi mi rado la barba nel nostro negozio
Il
pomeriggio lascio la casa di Kailash per visitare i templi del West
group. In realtà vedrò attentamente solo il tempio
Vaisvanata temple.
Al
mio rientro, Kailash che seguita a spulciarsi come una scimmia, ferma
tra le unghie una indubitabile piattola, ci riavviamo al mercato per
acquistare banane e che altro, in un nugolio di cimici che tappetano
le strade, senza che in farmacia sia reperibile della polvere che
disinfesti il pube di Kailash, è invece possibile registrare
il suo account in skype , nel negozio che gestisce un bellissimo
ragazzo indiano dalla voce suadente. Cosi potremo telefonarci e
vederci quasi gratuitamente, da che ci saremo lasciati.
A
casa riso basmati lasciato intiepidire, con tonno, pomodori, capperi,
olive, processed cheese, origano, una delizia gustativa prima del
sonno, che protraggo fino all'una di notte nella stanza della
televisione dove dormiamo in sette, prima che il risveglio, dovuto
agli insetti infestanti, mi inducano a rientrare nella mia stanza
sotto la zanzariera.
17
agosto In Chhattarpur, alla casa della nonna di Kailash, per constare
lo stato di germogliazione della nostra semina. Chandu non sta bene,
quando facciamo rientro, Kailash e Vimala si recano dal dottore, per
il quale è solo raffreddato e non ha che la tosse, per il
fatto, presume, che è esposto alle variazioni di temperatura e
resta troppo in ammollo tra i secchi e i bidoni dell'acqua con cui
gioca. Potrà Kailash lasciarlo in cura a Vimala e seguirmi in
Delhi? Ne dubito, sempre più fortemente
18
agosto Mi intrattengo fino all'una, come la notte precedente, con
Kailash e Vimala e i loro bambini, dalle quattro in poi assisto agli
abbracci in cui si manifestano affetto Kailash e Vimala, alle poppate
che tra la veglia e il sonno Chandu richiede alla madre, che vi si
presta col seno scoperto, finchè il bimbo non fa la cacca e
non provoca il risveglio di entrambi i genitori. Torno nella mia
stanza e precipito in uno stato estremamente doloroso e angosciato,
tra le pareti domestiche e nello spazio tempio dell'India che dovrò
lasciare in giornata, con il tormento di avere distrutto, con le mie
forme di mentalità,il sogno e l'occasione di felicità
anche di questo mio soggiorno in India, il privilegio divino di
esservi con le persone che ho più care al mondo, e che seguito
ad infettare della mia irrimediabile afflizione. E' tale e talmente
fittizia la mia illuminazione finale, che perr tentare di porvi
rimedio aggravo ancora di più lo stato delle cose, convocando
Kailash e chiedendogli di consolarmi nella mia depressione, che vede
solo lo stato negativo delle cose, che sappia dirmi che cosa di bello
ci hanno riservato questi giorni in comune. Ma quando constata che
rispetto all'anno scorso sono stati meno numerosi i miei stati di
crisi, so solo infrangere anche tale consolazione che mi reca,
confessandogli che non sa, dicendo così, quanto la mia mente
sia più fragile e sia entrata in crisi molte più volte
di quanto egli non immagini, e che mi conforta solo il fatto, che
ciononostante, non si sia infranta la nostra amicizia. E' meglio a
tal punto, come gli richiedo, telefonare al padrone di casa del
fratello Manoj, per sollecitarlo a che faccia quel che gli è
possibile perché Kailash faccia esperienza in cucina presso il
Radisson (Obra) hotel di cui sovrintende alla sala da pranzo. Egli
sopraggiunge in capo a qualche minuto, ma tutto si risolve nel mio
senso sconsolato di avere pregiudicato ogni cosa , quando dichiaro a
quell'uomo di non poter contraccambiare il suo aiuto a Kailash, con
l'aiutarlo a sua volta a trovare un lavoro in Italia, neanche se
volesse accudire qualcuno in casa. Nell' inveire contro la mia natura
di uomo votato al fallimento, scarico per l'ennesima volta su Kailash
ogni mia frustrazione, e gli chiedo se non fosse stato il caso di
mentire a proposito, ma Kailash, imperturbato da questa ennesima
manifestazione del mio stato devastante di depressione, mi replica
che ho fatto bene a dire la verità, che si deve sempre dirla
in ciò che conta, il che per me, anziché un motivo per
essere toccato dalla sua integrità, è una
certificazione ulteriore della natura fallimentare delle nostre
esistenze. Fossi un illusionista come quel serpente che so io...
Il
treno per Delhi parte alle ore 18, 15, ho tutto il tempo per
risollevarmi rivisitando in mattinata i templi del Western group ,
rientro in ritardo, sotto l' ennesima pioggia, ma Kailash lo trovo
ancora addormentato, dopo che ha predisposto ogni cosa per il pranzo,
e il suo sonno protratto, oltre ogni mancanza di riguardo che mi è
sopportabile, fino alle 2,00, alle 2,30, alle 3, è una nuova
mina che può fare saltare in aria il nostro rapporto. Medito
lungamentedi andarmene da solo di casa verso la stazione,, se dopo la
mia doccia permanesse ancora addormentato, fintantochè non si
risveglia, imputando a Vimala e ad Ajay di non aver risposto ai suoi
richiami intermittenti, negli attimi di momentaneo risveglio, a che
imbandissero quanto era già predisposto in cucina. Si alza,
con indugio ulteriore, e al mio appello che da un'ora e mezza
chiedeva una sua risposta, a che sappia dirmi se le condizioni di
salute di Chandu mi obblighino ad andare a Delhi da solo, “
togheter”, andremo insieme, mi risponde, a consolazione della
mia fragilità disperata di doverlo lasciare. E va alla
stazione degli autobus per cercare, presso il centro computerizzato
delle prenotazioni ferroviarie, di fare un biglietto anche per Ajay,
che vuole venire con noi a visitare Delhi per la prima volta, ed è
lì che lo raggiungo con i bagagli, per verificarne il peso
presso il vicino ufficio postale. Quasi due chili l eccedenza,
sospiro di sollievo, non è esorbitante quanto dovrei pagare l
extracharge.
Pianto
straziato di Purti, quando con Ajay io e Kailash lasciamo la casa,
anche lei vorrebbe seguirci, come sarebbe giusto che fosse, poco
prima ho chiesto ad Ashesh che mi riprendesse con la videocamera
mentre tenevo in braccia un bizzoso Chandu, ma così mi procuro
la scoperta, quando il treno è in partenza, che in realtà
non è stato in grado che di riprendere per pochi istanti la
cintura allentata dei miei pantaloni. La delusione provoca una mia
nuova crisi di rigetto dell'andamento delle cose, la reazione di
Kailash che si dice pronto a lasciarmi partire da solo, scendendo dal
treno insieme ad Ajay e ad i bagagli cui mette mano, una mossa ch'è
sventata proprio in quel momento dalla partenza concomitante del
treno.
19
agosto. Arriviamo a Delhi con tre ore abituali di ritardo, la pioggia
ci trattiene per altre tre ore nel caffè ristorante adiacente,
finchè non lo possiamo lasciare per l'agenzia di viaggio in
Janpat, che è in servizio per le Turkish Airlines, e che mi
conferma che è tutto O. K. per il volo, e per un hotel in
Pahargangi. Solo alle tre lo lasciamo, per indimenticabili ore di
felice dolore nel Red fort, dove ho modo di ripetere a Kailash, come
è scritto nel diwan i kass, che se la felicità è
di questo mondo, qui, qui, qui, è il paradiso, in un luogo
così incantevole insieme a lui e ad Ajay. La felicità
ha un seguito incantato nella Jama Masjid illuminata sotto la
pioggia, nel Karim restaurant dove la vitalità gioiosa dei
commensali intorno, goduriosi, trasfigura l'incombere di doverci
lasciare per così tanto tempo, del senso tragico di chi per
sempre ci ha lasciato, una caduta rovinosa nello strazio e nella
rottura possibile, quando Kailash, che mi aveva appena promesso di
dirmi ogni cosa più bella nell'ora e mezza che avremmo
trascorso ancora insieme in hotel, lascia invece che fino alle undici
sia io colui che stavolta cade nel sonno, e che nel sonno trascorra
quel tempo imperdibile,- è lo stress che mi affonda nel sonno
quando mi adagio sulle coltri, allorché debbo concedere una
dilazione ulteriore alla promessa delle sue parole, a causa del suo
bisogno di recarsi al bagno per fare tatti.
Giungo
per la prima volta da che ci conosciamo a strattonarlo, quando mi
risveglio mentalmente stravolto e in stato confusionale, con i
bagagli tra l altro ancora da riordinare al meglio. Quando in tal
modo stiamo per lasciarci definitivamente, gli chiedo una proroga che
consenta uno scioglimento un poco felice, lo prego che mi accompagni
fino all'aeroporto. Ma nulla sa dirmi, o comunicarmi fisicamente, che
lenisca la mia desolazione di avvertire che sono io solo a soffrire
realmente per il nostro separaci. Ma da tale consapevolezza è
attutita la mia sofferenza, e quando per l ultimo volta lo vedo
salutarmi dal taxi, non vivo come una mia morte il distacco dal suo
essere fisico per un anno che da quell'istante ha inizio.