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Che
giornata ancora di nuovo,
fino
a sera,
di
sconfinata
desolazione
spirituale;
non fosse
stato per la
lettura
dell'articolo " La tortura del sole nero",
( di Franco Rella, su "L'Unità"),
persa integralmente
nelle obbligazioni domestiche e scolastiche... Nulla di nulla, al fondo di me
stesso, nulla di nulla anche il seguito in televisione dei risultati
elettorali, che dichiarano la morte politica definitiva del sistema
partitico della prima Repubblica. L'impellenza dell'acquisto dei
giornali, e di cioccolata e pane e noci e frutta secca- per averne un
subitaneo ristoro energetico nell'affrontare il
freddo-
mi ha distolto dal
rimanere
a
letto al tardo risveglio, e quando
sono rientrato, ho avuto appena il tempo di adocchiare i vari quotidiani
seguendo al telegiornale le variazioni degli spogli ancora in corso, che
incombevano già i preparativi del pranzo, una scaloppina guarnita con
acciughe e olive verdi. Come mi torturava,
nell'approntarla, l'idea di
come ora che dispongo in casa
del
computer, possa
destinare a scrivere
assai meno
tempo
di quando per questo permanevo in Istituto,
quasi ogni
pomeriggio, ora che ad ogni rientro pomeridiano
dalla scuola, quotidianamente me ne
alienano l'uso Quando ho finito di sparecchiare,
erano già trascorse le tre pomeridiane
e
mi ritrovavo ancora in bagno,
per
radermi
la
barba , già di un giorno, in gran
ritardo per
presenziare al corso di aggiornamento sui metodi di studio. E infatti vi sono accorso solo per
ritirare un foglio di Esercitazioni della memoria dei discenti, scusandomi
con i colleghi presenti
se
dovevo rientrare a casa al più presto per
correggere i compiti arretrati. L'aria era gelida, tagliente,
nonostante il sole brumoso di una luminosa giornata di novembre, ma io non
avevo sensi
per
la natura intorno, agitato dalla morsa che mi attanagliava dei doveri di
insegnante. Dunque il copione si ripeteva, ineludibilmente implacabile,
di
ogni altro giorno precedente e a predeterminazione
dei
dì
seguenti : prima l'ordine dietetico-domestico, poi i miei doveri
improrogabili di professore, quindi allora
soltanto,
nei ritagli
superstiti,
le letture e lo studio e la scrittura... Accade
lo stesso
nei
miei capitoli di spesa,
in cui la precedenza assoluta è riservata al pagamento di ogni tributo e
contributo, di ogni acconto e rateazione, e se,
e solo se,
ogni onere
così è stato debitamente
assolto, mi posso permettere di largheggiare nell'acquisto dei generi
alimentari, o ripropormi l'acquisto di uno o due
libri ulteriori, finanche di " Storia di lombardi" di Brera, non
di certo del dispendiosissimo " Fratelli d Italia",
di
Arbasino,
riservandomi,
per la
domenica,
da quando
l' andare alla partita della formazione cittadina,
in serie C, è un'abitudine cui ho dovuto rinunciare per ragioni di denaro
e di tempo, di visitare prima della chiusura la mostra in loco sulla
grafica di Giulio Romano,
o solo quando mi sarà
stato accreditato il nuovo stipendio, l'acquisto
del portarotoli in cucina e del
libro di Arbasino,di recarmi a visitare la mostra in Bologna delle
opere di Ludovico Carracci. Ben è vero, che se
negli anni scorsi non v'era soddisfazione che
sacrificare per il superfluo il necessario, ora che l'erosione del potere d'acquisto
dei miei emolumenti, bloccati i
contratti, non lascia che esigui margini
residui oltre la sopravvivenza, non mi
importa più nulla di non avere più
nemmeno i soldi per rimediare a un furto
o a un guasto o ricorrere a un medico, e
che
poter pagare ogni tassa ed imposta,
e rateazione che scade, è Quei compiti, comunque, ho
terminato di correggerli solo dopo le sette,
quando
ho
dovuto
sottopormi
subito di seguito al tirocinio ulteriore della cenetta, per la quale ho
utilizzate le acciughe rimaste, guarnendo con esse, insieme con
l'origano, l'uovo deposto sulla mozzarella fusa al forno. (
Solo mi
risollevava, tra
un' infornata e l'altra, l'amenità di anticipare le celie cui mi sarei
sottoposto,
mia
croce
e
delizia,
nella tenzone coi i miei due amati allievi bianconeri,
tra gli altri
del
nugolo, che non mi avrebbero di certo lasciata passare liscia la seconda
sconfitta consecutiva dell' Inter,
- il solo modo nel quale mi è dato sottacendola al gioco del calcio parlato,
di giocare con
essi
la mia
amorosa lotta... Ah, ucci,
ucci, il loro odor di
juventinucci....)
Frattanto, con il
videoregistratore saltavo di pubblicità in pubblicità, di canale in
canale, finché non ho potuto registrare l'ultimo spot di Woody Allen,
prima di sintonizzarmi su J.F.K, in alternativa alle riprese in differita
dello scontro tra Reina e Buscetta. Solo
quando
sono state
le
ventuno e trenta,
mi
sono risolto ad accendere
il computer per
scrivere qualcosa,
ma
non
più di tanto, ché comunque profittando dello sconto del lunedì,
entro le 22,30 sarei andato al cinema a vedervi
“Caro Diario" di
Moretti. Ho allora emendato al computer una
poesia che ho ritrovato di Acanti e Asfodeli ( “All'alba inventrati nel
sole cadaveri,” così recita, credo), quindi, riprendendo in poesia gli
esiti in prosa che costituiscono il termine di Bici tour, ho esteso di due
strofe l'ultima mia poesia "Da quanto tempo", finché, sul rush
finale, ho iniziato a scrivere
il primo KB di questa
pagina di diario. Poi, nel tepore della sala,
timoroso di qualche ladro esterno della mia bicicletta, benché l'avessi
legata alle maglie di una saracinesca, mi sono incantato nell'immersione
nel bellissimo e divertente film di Moretti, ritrovando straordinariamente
affine, la sua ricerca
inventiva, ai miei intenti
superstiti di scrittore. Quel suo vagare in motoretta di
“
mi rievocava le mie escursioni padane cicloturistiche, così come
nel terzo capitolo del film, sui medici, riesumavo le mie apprensioni
sulla natura delle mie dermatiti che pavento
non sia solo psicosomatica ..., accusandomi, nella oscurità della
sala, di quanto sia stato remissivo ad ogni diagnosi sbadata,
o renitente a ricorrere a qualsiasi medico come ci si rivolge a un
qualsiasi tecnico, pavido di
dover affrontare insostenibili
esborsi quanto mai inutili. Al successivo rientro, è bastata
l'idea folle di volere recuperare tutte le pagine desunte
in fotocopia dai libri di Wittkover- m'era venuto in mente di
leggere l'ultima sua opera riedita sull'arte della scultura- per finire
per mettere in disordine e in riordino fino alle tre di notte tre bauli di
libri e libercoli e scatoffie e fotocopi, anziché leggermi
"Petrolio" di Pisolini, o " Il Discorso sopra gli
italiani" di Leopardi. Comunque, sì, le ho ritrovate
quelle pagine, come ho registrato lo splendido spot di Woody Allen, che
narra del signor * Vitale e (di come si ritiri)che si ritira vita natural
durante nella coop. Così come sintetizzando un nastro
intero di spot, l'uno più ovattatamente o scattantemente perfetto
dell'altro, in singolar tenzone nel contendersi l'acme dell'ascolto,
avrei voluto restare vita natural durante nella loro artificiosità
seducente Mi sono così poi rimesso
pazzamente a scrivere, fino ad ora, che sono le 4,30 e infine mi rimetto a letto. Non senza avere prima, anziché leggere un poco, trascritto le ultime note sulle ore di lezione, domattina sul tardi e
nel primo pomeriggio.
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