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Lavori
in corso Vip Il
giornale
ad ampia diffusione illustra alla gente comune,
nel
suo numero attuale, i consigli pratici delle Persone importanti. L'una, alle giovani spose, insegna che la più grande medicina è stata
la maternità. Per
sconfiggere il mal di testa e il senso di oppressione, quale che sia la
sofferenza mentale, il cantante intervistato, con tanto di foto in posa
imponente, dice invece che allora esce a fare una passeggiata e tutto
passa. La
divetta invece suggerisce nel frangente una tisana calda. Alla
melissa, per rilassarsi. La
presentatrice sottostante, nel riquadro fotografico, propone piuttosto
una ricetta di camomilla e latte che è fantastica. Il
cantante sentimentale di successo, da parte sua, quando arriva la crisi mette la testa sotto un getto d'acqua
gelata. Anche
il noto imitatore fa così. Ma
quando ne ha modo, si cura piuttosto stando al buio di tutto. Come
poi si siano salvati senza " mai perdere la testa", è questione
che riguarda invece spiritosamente i loro capelli. L'uno
trova miracoloso l'impacco di midollo di bue, mentre la subrettina,
civettina, si rivitalizza ma usando lo shampoo dello sponsor. Ancor
più buono a sapersi, forse, che alla nota attricetta la frangia piace
liscia e setosa. E
che mai sarà, per loro, una vita buona e una vita migliore? Ma
il mantenersi in forma e in efficienza, che diamine,( sulla base del
denaro e del successo,) per esibire, uhm, una linea davvero invitante: ed
eccola, l'una sulla "cyclette", l'altra appena scesa di moto e
già pronta ad una seduta di " footing". L'attore
di grido, charmant, si mantiene invece in forma sessuale praticando la
vela. Sempre
più sani, più belli, secondo i dettami delle qualificatissime èquipes
di medici delle pagine seguenti, intenti
a prescrivere sullo stesso numero attualmente in edicola, lo schema fisso
giornaliero di una alimentazione ricca di fibre, se si vuole prevenire il
male sempre più diffuso della stitichezza, e stimolare le pareti
dell'intestino a una evacuazione che non provochi più irritazione: stando
ben attenti a correre ai ripari e a ricorrere al medico, quando, pur
andando di corpo anche tre volte soltanto la settimana, comunque "ci
sentiamo insoddisfatti", e non si prova alcun senso di liberazione. Il
che si predica senza che il testo lasci supporre alcun equivoco richiamo,
alla ritenzione anale di defunta memoria freudiana. (
Il che si predica senza che la terminologia rimandi a nessun sfrenamento
antirepressivo, o in odore pregresso di trasgressione, che sgorghi la
ritenzione anale di qualche sedere di pietra seduto al potere.) E
con le feci dure, a onore del vero, fra tanta presunta cacca morbida si
conclude il mio referto. A
commemorare, che la gravità del moderno che stiamo vivendo, più
che il deficit del bilancio o l'inflazione, è che lo sviluppo si fonda
sull'incremento del torto e della cretinità sociale. Colleghi *Più
sani, più belli Tutto
per Lei è cominciato, quando ha scoperto il segreto della bellezza di
un'avvenente Signora d'albergo: le fu narrato, allora da altri, che
consisteva nel suo modo segreto di alimentarsi. Bastò
tanto, a stimolare ogni suo interesse e curiosità. Così
per giorni a lungo, vanamente, ha cercato di avvicinarla per saperne di più. Finché
quella Signora non Le si è confessata, in un eccezionale
momento di intimità confidenziale:)e per Lei allora è stata la
Rivelazione: che gli alimenti germoglianti e crudi sono il segreto di
tutto. Ha
così aperto gli occhi, sui giusti rimedi per i nostri mali, sulla Via che
mena ad ogni benessere. Quante
cose ha allora da dire, come Tuttologa, di provvidenziale importanza per
la vita di ognuno, Il
suo Verbo di dietologa
estetista, secondo la filosofia che la fa presente su ogni mass media, da
allora ne è così il messaggio,
in parole semplici, che necessita rilassarsi innanzitutto, insegnandoci
l'arte di come e quando sia possibile; se vivere non è soltanto essere
vivi, ma soprattutto stare benone . E
per stare bene, secondo il Suo Verbo, fondamentale è un'alimentazione
sana, come ripete il riduzionismo fondamentalista del suo semplice vero. Solo
che (Ma) il relax è un equilibrio fisico, nonché mentale, che si fonda
sul bilancio calcolato che regolamenti (ci si sappia amministrare) una
propria dieta, sia in conformità con le stagioni dell'anno, che a seconda
di carenze ed eccedenze dei vari organi corporei. Per
il che occorre valutare secondo le circostanze, e le proprie
caratteristiche singole, la qualità dei cibi che si ingeriscono, sapendo
altresì dosarne ogni volta in esatta misura la quantità richiesta, quale
la esigono la statura, l'età, l'attività ed il proprio sesso. Ah,
quanto il cibo può e deve fare allora per noi! Solo
che ci si alimenti e si rimanga magri! Che
forma, e linea, e benessere, e bonomia e buonumore beninvitanti, ne
seguiranno di per sé. Basta
solo la si guardi, nel Suo esempio dirompente di quarantennale signora
senza una ruga crespa! La
si può ammirare belleggiare, quale esempio degli esiti della sua
dottrina, su emittenti private e nazionali, a sostegno di linee dietetiche
e di ricette di cucina con la gamma di prodotti che sponsorizza, ovunque
una donna sola, o casalinga, cerchi un ragione del suo senso di
inappetenza, o di una voracità che è senza fondo. Or'è
a colei che eccede, prima che ad ogni altra, che il suo annuncio si
predica e si rivolge, a colei che ancora tarda e disattende, dal mettersi
in regola col giusto peso canonico. E
come già un tempo a schiavi e donne la Buona Novella, ora anche agli
uomini si allarga la sua voce. Ma
che indugia anch'egli ancora? nel folto della robusta schiera dei
renitenti? A lui (La risoluzione) come a lei si impone, immediatamente,
(dell') l'abbraccio del mite rigore di prime misure.
Già
incominci, ch'è già tardi, a fare qualche primo debito risparmio
calorico. A
ciò può bastare qualche accorgimentino preliminare, onestà di dosi o
lasciare nel piatto la parte grassa di ogni salume, purché si
dimentichino per sempre pizzette
o salatini, riconsiderando con il giusto terrore, per esempio, che un etto
di arachidi sono la bomba di 600 calorie, o
prescegliendo la rucola al'agro anzichè la salsa rosa per i
gamberetti, e con un poco di peso già perduto, un primo grande passo è
bell'è fatto. Piatto
dopo piatto, la messa in atto di un autentico "
progetto snellimento" deve però seguire a queste prime misure,
dall'antipasto fino al dolce, pietanza dopo pietanza
risolutamente,"tagliando" caloria dopo caloria con decisionismo;
e qualora ci avviliscano rigori, e restrizioni, di una dieta che così
comincia (principia) già a farsi ferrea, qualche onesto trucco può
mitigarne le parvenze. E'
l'onesta dissimulazione della più callida ragion di stato, che in guise
culinarie (così culinarizzata) per sua Voce si ripropone a tavola: si
impari, dunque, anzichè a disporre una porzion piccola in larghi piatti,
a sistemare il piccol boccone in un piccolo piatto, minimizzandone il
vuoto di spazi affamatore; la pasta, a ingannare l'occhio, sia di taglia
grossa a parità di pezzi, e la minestra di verdure a tocchi grossi anziché
passata. Il
sugo, a sua volta, lo si versi con debita cura a cucchiaiate susseguenti,
anziché tutto in un rivolo, alleviando così con il colore e il sapore,
di verdure e aromi, il contributo al gusto di succulenti grassi. E
anche i secondi, snellirli, suvvia, secondo l'imperativo categorico di una
nuova ragione pratica: evviva dunque gli astuti spiedini, malerbetti, che
al pezzetto di carne alternano il tozzetto di pane e un tocchetto di
verdura, assai più virtuosi che se uni-carne poiché molto meno calorici;
così come tutto quanto sia benedetto, che in umido fa assai più volume,
insieme con la carne cruda- gran-risparmia calorie. Si
lascino pertanto ben bene a bagno i legumi secchi, sorride d'intesa, con
arguta malizia, che così addirittura se ne triplica il volume, e
l'appetito può illudersi bontà sua già d'essere sazio; tanto più se
gli si lascia acquisire la falsa coscienza che i baccelli, rimestati,
siano un secondo anziché un contorno. Quindi
del dolce, in conclusione, si facciano delle scelte intelligenti; e il
gelato sia alla frutta anziché di crema, come si prescelga la rustica
crostata, della nonna, anziché il dovizioso tiramisù, e la frutta sia
intera ed a misconosciuto volume ingannatore, in luogo del suo (anziché
il suo) succo centrifugato, o della (la) sua spremuta a vorace consumo
velocizzato; variando, variando, variando, a che la fantasia e il gusto di
intentare nuovi sapori, e accostamenti, o l'effetto colore sorprendente,
con vivo senso creativo compensino il vuoto in fondo allo stomaco. Perchè
tutto ciò non sia vanificato da digressioni fuoriorario
(ingestioni postume), Lei si raccomanda affettuosa agitando il ditino,
senza mai distrarsi poi coi biscotti, come chi nel mangiucchiarne rinuncia
sventatamente a contarli; ogni sera, con scrupolo, sottoponendosi al
debito esame, riaccertatore, su quali e quante siano state le bevande
ingerite,( temerario,) nel loro dolcificante apporto calorico. Con
il computo ulteriore, quantomai indispensabile, della migliore
combinazione alimentare di ogni pasto, così è possibile prevenire quel
nemico fondamentale che è lo stress, lo stress... Con
il quale richiamo, la sua pienezza ha la solarità ch'è dell'estate,
nelle fotografie, sfolgorante, in cui Lei è il corpo su cui non tramonta
mai il Sole. Che
non v'è ruga o smagliatura, ombra di dubbio o fatiscenza, nella
sua (bella) immagine bella tra la belle figliolanza ai bordi della bella
piscina della bella villa in un sole meridiano. Oh, ma se noi vogliamo come Lei, alla
pagina seguente più ancora snella nel suo lussuoso soggiorno, restare così
splendidamente al passo con i tempi moderni, non possiamo più, come una
volta, lasciarci stimolare dall'acquolina in bocca, seguitando così ad
ignorare che si viene allora secernendo, nello stomaco, l'azione deleteria
dell'acido cloridrico e della pepsina, sicché l'ambiente dello stomaco,
lei ci redarguisce, con un' amabilità ch'è tutta dottorale, diventa
sfavorevole alla digestione degli amidi e degli zuccheri complessi,- la
cosa come tarda ancora ad essere cognizione di massa?- e tale smaltimento
pertanto rimane un'incompiuta, cagionando fermentazione, gonfiore, una
tensione dolorosa inconveniente. Ancora
maggiori, con i tempi che corrono, sono i guai in vista (che si
prospettano, a) per chi si attenti a ignorare, altresì, che anche a
tavola gli estremi non vanno d'accordo; e magari mescoli, incauto,
alimenti acidi con alimenti alcalini! O per definirli in caratteri più
facili ad essere individuati e ben mescidiati, cibi proteici ed amidacei,
il ragù con la carne, castagne o cioccolato e carne suina! E'
il relax, che ne dipende, come Lei ci ammaestra ora luminosa in mezzo ai
fiori, rivelandocene la natura primigenia di rilassamento intestinale. Secondo
le Sue apposite tabelle, messe in vendita in ogni edicola all'angolo, si
faccia dunque la debita attenzione, ogni volta, a che l'alimento ricco di
sali minerali non sia congiunto a quello di contenuto amidaceo elevato,
che allora la patata e la zucca, è di loro che si tratta, benché
dolorosamente non si possono maritare con la carne di maiale, nemmeno
insaccata od affettata; mentre nulla è da temere, se di grassi oliamo le
verdure; anzi il meglio è assicurato, quando la combinatoria predisposta
unisce i carboidrati con i vegetali. Ma
attenti, pur sempre, a ogni distrazione minima di mano; che se sulla
bistecca, oppure sul pesce, troppo è il succo che si spreme di limone,
poi lo stomaco impigrisce. Ecco
che allora occorre risvegliarlo, l'intestino pigro, riscoprendo tutta
l'importanza ignota sino ad ora, delle fibre che siano non idrosolubili;
in virtù delle quali, Lei non si scompone a dirci, dottoralmente, il dato
è accertato infatti scientificamente, aumenta la massa fecale, se ne
accelera il transito lungo tutto l'intestino; cosicché l'accelerazione
costante ne spazza le pareti, benché ruvidamente, da scorie e tossine di
sordida sorta. Con
Lei uni di cuore e di sentire, sia benedetto (e sponsorizzato) dunque il
germe, con la crusca e l'aleurone, senza che si demonizzi per questo, come
Lei depreca, la tanto vituperata proteina animale,( che Lei sponsorizza
ugualmente, e)che tanto giova a chi sta crescendo. Da
simili dettagli che ( sono ) minimi sono solo all'apparenza, oh, se si
sapesse sempre di più, da sempre più gente, al trascurarli quanti mali
ne derivano... Non
sa di certo che a che iatture va incontro l'uomo della strada, se non ha
l'accortezza almeno una volta, alla settimana, di mangiare del fegato con
la pasta e il pane integrale; egli che va di passo spedito (di libero
passo) e ignora, inavvertito ( incautamente), che è il volume e il tono
della capigliatura che ne dipende, come Lei non si stanca di ricordarci,
con un certo scoramento; ed attenti, sempre a proposito, che se non si
rispetta l' osservanza, succitata, della separazione nei pasti più rigida
e netta tra i carboidrati e le proteine, l'untuosità dei capelli è la
pena intrinseca al misfatto. Certo
ne conviene anche Lei, rispetto all'untume, che altre sono le concause,
altre le cure ulteriori che si richiedono: che mai serve, infatti,
puranche sorseggiare le più utili tisane per i capelli, all'ortica o alla
bardana, al tarassaco o alla rosa canina come Lei prescrive, se si mettono
continuamente le mani dentro i capelli, il che li irrita talmente!, e ne
stuzzica il cuoio già di per sé così suscettibile, fine a farli
divenire grassi e in che sporco disordine! Che
vale, del resto, riconferire vitalità alle chiome, ricercando perciò il
crescione per ogni mercato del rione, se poi stati d'ansia, o di
depressione, di stress fisico o emotivo, originano il teloger effluvium
della caduta dei capelli per emotività? Ecco
perché diventa quantomai importante, come lei sentenzia Ma
attenti,( più ancora a tal punto,) che se non tarda a verificarsi la
temibile "alopecia
androgenetica", una autentica cascata
dei vostri capelli che si diagnostica di natura ormonale, la loro caducità
triste può essere da addebitare piuttosto, "per rimbalzo", ai
vostri dispiaceri di natura psicosomatica: che proprio il dispiacersi
senza capelli, può originarne la caduta. E
comunque a estremo rimedio, per chi( sensibile a tale sollecitazione, per
i propri capelli,) a causa dell'ansia stessa che in lui è insorta abbia
finito per perderli, si dà pur sempre, Lei ci conforta, il loro
trapianto quale" ultima spiaggia". Ora anche di capelli
di nylon. Da lei consigliabilissimi, pur sempre, purchè l'effetto a
bambola ne sia scongiurato. E
che dire, più ancora, del mal di testa più fastidioso?come senza mai
scomporsi Lei soggiunge, nell'evocarci timore dopo timore, che d'essi ogni
volta lei ne riesce sempre più forte, nel rimediarne ai mali che ne evoca
all'origine. Che
dire, dunque, dei continui attacchi del mal di testa, che non hanno altra
origine, e come può dubitarne? che per l' appunto in una cattiva
alimentazione... ch'è la madre certa di tutti i mali ... eh, in tal caso
in tanta cioccolata che uno mangia, quasi che si potesse ancora ignorare,
impunemente, tutta la tiramina che essa contiene... per
non tacere delle improvvise crisi o sbandamenti, se si abbassa in noi il
livello degli zuccheri... Ma
chi iniziato ai Suoi precetti, ne seguirà lo schema generale delle
tabelle dietetiche in ogni prescrizione, ben attento, per evitare ogni
stress, a che la tisana sia di verbena anzichè di melissa come la sera
prima, inizierà a sentirsi sempre più riposato, e il più benefico
effetto rilassante gli sarà assicurato. In
linea e in forma, sempre più vuoti e più leggeri...
A
inizio pagina
L'affittuario
orrido Si
era recato due giorni prima di primo pomeriggio, per quell'annuncio,
presso l'Agenzia di Stampa del giornale locale. Cercava,
più impossibile a reperire dell'inesistente, un appartamento in affitto
che non fosse mobiliato, non già per potere così pagare un affitto meno
caro, - in nero gli avrebbero richiesto comunque la differenza, ma per
disporre di un alloggio contrattualmente più certo, dal quale non dovesse
sfrattare come e quando e appena il proprietario lo avesse voluto. Solo
così avrebbe potuto trasferire la residenza ove lavorava da anni, ed
avervi gratuita l'assistenza sanitaria, senza dovere pagare per
sopraggiunta una sovrattassa per i consumi energetici, come ospite
forestiero dove pure da anni e anni prestava il suo lavoro.
Era
pertanto per potere dire di avere tentato tutto il tentabile, che
aveva compilato quell' inserzione. Con
felice sorpresa, di conseguenza, aveva appreso a scuola di quella
telefonata in risposta alla sua richiesta, che era giunta
presso la casa dei suoi familiari dove risiedeva ancora. IL
signore che gli aveva telefonato, gli era stato comunicato, gli aveva
indicato a quale numero telefonico poteva rintracciarlo quel mattino
stesso. Anzi
lo sollecitava a ciò con urgenza, per quanto gli era stato riferito da
parte di sua madre al telefono. Così,
terminate le ore di lezione, le prime del mattino, aveva provveduto
immediatamente a cercar l' uomo a quel cifrario telefonico. Temeva,
come accade puntualmente in tali circostanze, di trovare il recapito
ripetutamente occupato, invece gli aveva risposto prontamente una voce
arguta di anziano, animata e affabile e cordiale. Un
suicidio imprevisto Era
un imprudenza in cui si era arrischiato ogni giorno, dalla quale già il
loro o smarrimento accaduto più volte, e il successivo ritrovamento da
parte dei tecnici, non era valso fino a quel giorno a farlo recedere.
Quasi che il rischio calcolato fosse la tentazione irresistibile di
evocare un evento il cui verificarsi sarebbe statio catastrofico,
ma che nonostante la propria avventatezza riteneva comunque
impossibile. Certo
non bastava che li smarrisse, occorreva che li rinvenisse un
allievo dell'Istituto, che questi fosse interessato al loro contenuto più
che a riutilizzarli secondo i propri scopi; ma se solo la curiosità del
fortuito ritrovatore avesse prevalso? A
scuola, quando la mattina seguente non aveva rinvenuto l'ultimo che aveva
utilizzato nella loro custodia, subito aveva chiesto ad ogni tecnico se
non l'avessero trovato in Laboratorio. Erano
in grado di riconoscerli, senz'altro, alla sua scrittura delle
titolazioni, anche se per una misura precauzionale non vi figurava il
proprio nome Per
rassicurarsi, preoccupato e in ansia, si era allora detto che di certo la
sera prima, al rientro tardivo dall'Istituto, doveva averli lasciati a
casa depositati in qualche cassetto. Aveva
frugato dovunque, senza tregua, in ogni angolo possibile del suo piccolo
appartamento, ovunque era solito riporli o dove avesse potuto lasciarli
per disattenzione. fra gli incartamenti, in ogni cartella, fra i cumuli più
riposti dei suoi cartafacci, ove teneva gli atti notarili e le fatture,
fra i ricettari e le agende smesse o ancora utilizzate, in ogni borsa e
zaino e cartella, rivoltando e rovistando di tutto, pur anche i rifiuti
nelle pattumiere. Nel
protarsi desolante dell'inutile ricerca, un nodo sempre più diaccio era
venuto così a stringerglisi intorno alle tempie, mentre il sudore che lo
bagnava, in una concitata ricerca sempre più vana e affannata, si
tramutava nell'emanazione fisica della costernazione, alla constatazione
sconsolata che oramai divenivano sempre più nulli i margini di dubbio,
che era proprio accaduto,
infine, quanto aveva già tante volte arrischiato si verificasse e che non
era mai avvenuto, e che ora gli stava di fronte nella sua assoluta
evidenza come l'irreparabile, simultaneamente con le conseguenze senza
scampo che gli
si imponevano, senza che alcuna resistenza residua potesse più opporre
alcuna obiezione. Era
certo che una scolaresca era sopraggiunta in Laboratorio dopo che se ne
era andato, e che per giunta, lasciando le officine di Lavorazioni
Meccaniche, dove avevano già realizzato il pezzo assegnato, i suoi stessi
allievi vi avevano avuto accesso. L'imperdonabile La
storia di un precettore che
si dimette o non è più in grado di rioccupare il suo posto, dopo che ha
reagito alle interminabili provocazioni di uno di loro, dicendogli che non
meritava di vivere. Scarnito
dalla disperazione, avrebbe voluto smembrarsi davanti a loro, Finche
si perse del tutto... L'
orrore L'orrore Quando
guarda sotto il letto... Sono
i suoi scarponcini che vi vede allineati, e
stroncati dentro vi sono i suoi piedi... "
Volevo realizzare un quadro del pittore Magritte, .... solo che la pelle
non sono riuscito a scuoiarla, come intendevo, per far si che gli
scarponcini sembrassero di carne cucita a mano..." La
sua voce senza toni è una pena senz'anima. il genitore non ha più un
gesto o una parola. "
Lei nemmeno immagina come lo amassi, anche nel modo come i piedi li
ravvicinava, tanto egli era intimidito e trepido quando l'interpellavo... Si
faceva tutto dedito e tremante... O,
poverino, caro, caro esserino mio... No,
non ha sofferto più di tanto, quando l'ho colpito alla testa mentre ha
fatto per allontanarsi, è caduto stupito senza reagire. Si
è lasciato abbattere in un dolce sgomento. Ne
ho avuto così ragione senza contrasto. E
dire che in ognuno di loro io avverto una realtà che non mi è nemmeno
avvicinabile, così smisuratamente mi sento debole e inferiore... Alla
porta E'
il padre di lui, alla porta. Il
suo volto è teso d'angoscia nel salutarlo, la sua voce è quasi un
bisbiglio di cordialità accorata. "
Oh, professore...Quanto sono disperato di non ritrovarlo... Che può fare
per darmi una traccia... Con lei lui si confidava... Forse lei può dirmi
qualcosa che può darmi un aiuto. Ma
mi scusi se..." "
Si accomodi, per carità..." Intanto
lo invita a sedere su una delle sue due poltrone, gli accomoda il
soprabito sopra l'attaccapanni. "
Potessi darle una mano... Anche perchè suo figlio, lei lo sa già, del
resto, per me è come un amico e un fratello minore. Ma
il fatto è che sono mesi che non mi parla di se... E
tutto quello che ne so, è quanto di se stesso ha seguitato a comunicarmi
nei temi". Il
frigo Apre
la portiera del frigo... Vorrebbe
scambiarla per la guancia di un vitellino tenero... Mentre
gli si confonde la vista nella vertigine... le
mani annaspano, barcolla in un riafflusso e nel ritrarsi del sangue... E'
un pezzo della sua faccia ( della faccia del figlio) che vi scorge
maciullata... un occhio che opacizzato è ancora stupito... Lui
gli tocca una spalla a sorreggerlo mentre vacilla... "
Ha visto che cos'ho commesso... Oh, mio Dio, che cosa ho fatto, che cosa
ho fatto...". Il
padre si lascia accompagnare nella stanza accanto su di una poltrona... "
E' quello che accade quando si è così soli... E dire che fine a
quell'istante l' avevo adorato così com'era... Lo
amavo, lo amavo proprio per ciò che era, come non ho amato finora
nessuno, in tutto e per tutto come lui era... Sembrava
un uccellino con il capino sotto l'aluccia, quando per strada accelerava
il passo verso i suoi coetanei, per essere al loro passo uno di loro... Com'era
timido e gentile... E
la sua affettuosità in classe, taciturna e attenta... Anche se poi si
faceva distogliere ed era così incostante... Eppure
io, quanto lo sentivo lo stesso mite e devoto... Ma
tutto è successo, in quell'istante, perchè lui è inorridito quando ha
capito tutto... Gli
avevo dato solo un bacio sulla tempia... Solo che non riuscivo più a
lasciarlo... ( a distaccarmi). Lui
mi ha allora guardato inorridito e stravolto... Era
lo schifo nei miei riguardi, ch' è spontaneo avere in ognuno di voi... come
si trasmette naturalmente .... che
aveva tramutato il suo sguardo in un'ottusa ostilità sordida... In
un istinto d'odio spontaneamente naturale e irrimediabile... nella
volontà d'essere ovunque purchè altrove... presso
chiunque non fosse me... Può
capirmi? può capirmi? Mi capisca per il suo bene ... Io
non lo potevo tollerare quel suo sguardo, non potevo tollerare che in lui
sopravvivesse, lasciandolo andare, quando in un istante gli ero divenuto
così repellente, e che tutto in lui si fosse così rivoltato, in
quell'istantaneo orrore, irrimediabile, per il quale detestava starmi
ancora accanto anche solo un istante...dopo che la sua dedizione era
divenuta al mondo quanto mi era più caro... Poi
tutto subentra di conseguenza... ed allora o si ha la forza di farsi fuori
subito, all'istante, o si cerca di sostenere l'orrore che ti urla in
testa, cancellando ogni traccia di quello che si è fatto,... senza
tornare indietro un solo momento, senza attentarsi nemmeno a pensarci... Mi
accanivo così a distruggerlo come si insiste nei preparativi di un
funerale, senza nemmeno pensare che era stata Lui, che era una parte di
lui quell'articolazione, o quel pezzo di muscoli e carne che staccavo dal
resto e deponevo in un contenitore, che era il corpo della sola persona
che mi aveva fatto per mesi e mesi essere al mondo, la cosa che seguitavo
senza tregua a fare a pezzi, eppure farneticando il da farsi in una
lucidità febbrile; e quando ho lasciato intendere a me stesso che
insistere non serviva a niente, che quello che avevo commesso era ancora
in agguato, allora ho raccolto quei suoi pezzi rimasti, quello che di lui
non avevo ancora seppellito nei campi periferici,
Le
rose Ma
quando sua moglie gli aprì, il suo volto annientato gli fece capire che
era già venuta a conoscenza di tutto. "
Le rose, le rose" gli balbettò singhiozzante. Accanto
vi era il vaso di rose rosse appena rivoltato. E
nel terriccio, affioravano spezzoni di dita del figlio. Il
padre Lei
è così buono, che non è capace di odiarmi nemmeno ora... Che
non finirà più di piangere sulla mia spalla... Come
egli fece di lì a poco in un inarrestabile pianto, reclino sul petto
dell'assassino del figlio...
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