SOGNI |
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Lei Lei,
gli occhi e il volto ora di donna di quella sua allieva, che incurante
delle gelosie che può suscitare nel partner, lo invita a distaccarsene
entrambi per passeggiare insieme. Gli offre diconsentirle
un dessert, via via procedono su uno sfondo
anonimo di case e di campi, l'antico sfondo originario. C'è
un cinguettio per loro inaudibile d'uccelli, un infoltirsi nel quale lei
gli offre di stringerle la vita. E
lui, quasi in una piacevole vertigine, ha un passo trascinato e
trascinante che li trasporta, - dalla vecchia madre la cui accoglienza sarà
di lei gelosa La
speranza cui lei medesima stringendosi e lasciandosi stringere, offre ora
tutta se stessa. E
sono già tra gli uomini, sempre gli stessi, del caffé della sua prima età,
confortati che finalmente anche lui sia arrivato ad essere uno di loro. Al
che, come se di lei fosse timidamente dimentico e della sua originaria
richiesta, tralascia di offrirle alcunché per riempire, di sopraggiunte
parole, un foglietto in un angolo di un tavolo. E'
la sua vocazione di scrittore... Nel
contempo, rientrati fra gli intimi, inconscia o incurante così di
svelarsi, lei leva accenti feriti sulla sua rozza natura, quasi che fosse
insanabilmente offesa solo nell'amor proprio. Se la si invita per offrirle qualcosa, non si lascia una donna sola fra degli uomini, ... Ma
lui ne trae la forza di gridarle, pur disvelandola, che la maleducazione
è una forma definitiva di chiarimento, E
tale è la tensione dell'angoscia che si disfoga, che ancora al far
dell'alba si risveglia dal sogno. Tanto
è l'incubo della menzogna che così s'interrompe. E nel fresco chiarore estivo, può ritrovarsi libero, e di sé appagato, di riapprodare altrimenti ai vilipesi miraggi di litorali deserti.
Il
Santo Padre La
riunione preliminare E'
in un'aula scolastica, con gli altri insegnanti, finita l'estate,
durante la riunione preliminare che precede gli esami di riparazione. Una
collega, ch' eppure sa timorata, si disinibisce intanto con
l'assistente, indubbiamente un bell'uomo, sulla esplicita frequenza dei
suoi rapporti sessuali. Egli
cerca o solo finge di distogliersi dai loro discorsi, non può comunque
non riuscire ad intendere ciò che colui le dice fra compiaciute risate "Eh,
sono arrivato anche a sei volte consecutive con mia moglie..." Ed
al cospetto di loro tutti, iniziata la seduta, a tutti quanti impone il
silenzio, poiché intende ribadire le ragioni del dissenso sui loro
gretti modi di valutare gli allievi, che manifestarono soverchiandolo
agli scrutini di giugno. Vorrebbe
tuttavia differire il suo intervento, poiché ancora manca chi più
direttamente ne è l'interessato, ma i presenti lo sollecitano comunque
a iniziare ad esporre ciò che ha da dire. Perché
accetta? Non è già un cedimento? Non li sa forse fintamente già
attenti? Il loro silenzio assorto non ne esprime forse, già
bastantemente, il disinteresse preliminare ai contenuti del suo
discorso? Che é una
requisitoria implacabile ed inutile sulla loro parzialità ( "Non
si può decidere il destino di un allievo secondo il suo profitto nella
propria disciplina soltanto... " " Mentr'io mi sono
coerentemente attenuto alla globalità dei giudizi motivati..."
"E mentr' io mi sono rimesso nella determinazione dei voti nella
mia materia Ed
in particolare un allievo, Solo
ora sopraggiungono ritardatarie le colleghe direttamente in questione,
le diarche di Matematica e Fisica, e si profondono con gli altri nelle
scuse impenitenti di prammatica, e nei rituali scherzevoli di cortesia,
sottobraccio i registri e gli atti delle prove d'esame. "
Ce lo ripeterai dopo quello che hai detto " sono le loro parole Ed
egli si inoltra al seguito miserevole e vano ( vano e sprezzante).
In
ritardo Per
un inutile lavoro di applicazione eccessiva, nella preparazione delle
lezioni e nella correzione dei compiti, così si ritrova per pochi minuti
di nuovo a scuola in ritardo. E
avanti e indietro lungo i corridoi scolastici, il Preside è implacabile
nel riscontrargli l'infrazione. Con
Egli, che non considera che l'impeccabilità burocratica, non vale usare
parole per giustificarsi, tanto la situazione è inesorabile nel
ripetersi. Non
vorrebbe nemmeno entrare in classe, così è sgomento, vi fa comunque
capolino, e la trova deserta, come se loro avessero altrove lezione. E'
tale la situazione, che si rifiuta anche di ritirare dal Preside il
Registro di classe, lascia in aula tutto ciò che ha predisposto per la
lezione, e si ritira fra pochi colleghi in sala insegnante. Pochi
discorsi, i loro soliti. "Più
aggravo la situazione oggettiva, si rovella fra loro, Tanto
è vero che allorchè rientra in aula alla fine delle due ore di lezione
che avrebbe dovuto svolgere, il Preside alle sue spalle con il registro di
classe che lui non ha ritirato, non ha che poche parole misurate di
circostanza. E'
tale oramai la rottura, si dice raccogliendo alla rinfusa i suoi libri,
sbagliando l'ennesima volta nel reinfilarsi il cappotto, è tale il senso
dell'inutilità di ciò che qui faccio, la
rovina del mio lavoro cui attentano gli insegnanti tecnico-pratici, la
congiura tra la loro inettitudine irresponsabile e il disinteresse degli
allievi... Intanto
loro arrivano, e lo salutano alla spicciolata, sopraggiunti da altrove
come se nelle sue ore di lezione non dovessero affatto essere in classe,
lui alterato freddamente ne
ricambia il saluto, rimuginando ancora di nuovo la rovina generale. E
che loro, tutti, per la stima ed il rispetto che nonostante tutto hanno di
lui, non arrivino a supporre di lui ciò che è così evidente, è una
ragionedi più, per la sua più intima verità sensibile, di odiarli
per la stessa stima e il riguardo, che nonostante il suo più intimo
disprezzo di sé gli manifestano.
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