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Dopo Pasqua

 

Nella Pasqua di Resurrezione, mia madre da me in visita ha risuscitato il mio tormento, quando il Lunedì dell' Angelo, " è alla libertà che guarda", ha detto dell'uccellino volto ai vetri, oltre i quali è intento a fissare il volo nell'aperto dei cieli d'ogni altro volatile.

Ed anche ieri - 23 aprile-  sul balcone, nella schiarita dei cieli rinfrescati dalla pioggia, perseguivo il volo dei piccioni che hanno dimora presso le gronde e sui tetti della casa di fronte, l' accostarsi momentaneo degli storni delle  cornacchie  a questo o a quell'altro, lo svariare da uno degli alberelli oltre il cortile, della banda degli uccellini che ospita il mio balcone, e cui grida come essi accorrono ed egli li avverte il mio canarino, di lì a poco a becchettare di nuovo in fondo alla gabbia, intanto che i quattro si richiamano in volo, svariano insieme oltre il profilo d'angolo della casa di fronte, per riapparire dall'alto sul mio balcone e sviarsi alla mia vista, altrimenti, quando rientro all'interno, mi accade di lì a poco di vederli discendere frenando il volo sulla mia ringhiera, per staccarsene e litigare ancora per aria, su chi dei tre, sempre il medesimo, abbia priorità assoluta nell'accedere alla ciotola di scagliola.

E intanto il mio uccellino, per la mia apprensione possessiva, stenta e immalinconisce nella sua gabbia, ove gli è preclusa altra vita che quella in mia compagnia, e non può trarre piacere con una canarina o svezzare suoi implumi novelli.   

 

 

Sul bucato

 

Quando Venerdì pomeriggio, al rientro in appartamento, ho visto uno degli uccellini che frequentano il mio balcone starsene a bell'agio sui fili della biancheria, ho subito inteso,lo sventurato, che disgrazia minacciava di assicurare all'intero gruppuscolo; nell'aria ventosa ho steso in giù il capo, per vedere se sotto fosse stesa la biancheria degli inquilini che non sopportano il fastidio di ogni mio segno di vita, e se per sventura l'irreparabile fosse accaduto quale deiezione precipite sui loro panni.

Nonostante il giorno avesse minacciato pioggia fin dal mattino,

avevano steso lenzuola e asciugamani sui fili sottostanti, e su di un bianco lenzuolo allungato di traverso, un che di vagamente ocra e puntiformemente sparpagliato suscitava sospetti che quasi erano certezze.

Senonchè il vento che il tutto lo faceva volitare appresso, e poi cadere via, nel mio perscrutare il telo per minuti e minuti, in apprensione, mi tranquillizzava che si trattava piuttosto di gusci di sementi, e di detriti di saggina, che il vento stesso aveva sospinto di sotto e sopra il lenzuolo dal mio balcone.

Erano già oramai quasi le sette di sera, difficilmente gli uccellini avrebbero fatto ritorno, per il giorno restante potevo supporre eluso il pericolo, e intanto andarmene al supermercato  vicino, e in centro per l'acquisto delle ulteriori videocassette, e ritirare due copie di una fotografia molto bella che ho scattato l'anno scorso di mio padre e mia madre, da inviare a mio fratello e mia sorella.

Al rientro eccoli ugualmente di ritorno, gli inquilini del piano di sotto, nel loro daffare reciproco da cui ogni altro restava precluso in quanto estraneo ed ostico... risalgo, vedo un volo di uccellini che al mio arrivo si squaglia nel cielo,guardo di sotto, e un piccolo filino biango grigio, serpentiforme, in un aloncino liquido intorno e che non dava tracce di sparpagliarsi o di scorrere in moto, non mi lasciava dubbio che l'irrimediabile era stato compiuto.

Cosicchè il mattino seguente ero pressocchè certo che l' avrei istantaneamente trovato nella cassetta delle lettere il bigliettino ferale.

Cui a scuola abbozzavo tale risposta, congedatomi dall'ultimo genitore che avevo ricevuto"

" Spero che le S.S. V. V. abbiano la " bontà" di lasciare ai miei volatili almeno i sette giorni di tempo per disabituarsi a frequentare il mio balcone e a quanto assicurava a loro di sostentamento e di pace beata.

Posso assicurarvi, con la vostra più certa soddisfazione, vche l'ottemperanza mi da più dispiacere che la comunicaziuone di un miocancro maligno."

Poi oggi, giorno di elezioni e di pioggia, non c'era che uno strofinaccio sui fili  di sotto, e la ciotola è rimasta dov'era sul balcone, perchè svuotandola per sempre i miei passerottini  stessi tolgano ogni ragion d'essere al loro ritorno.

Che il mio canarino ha seguitato a salutare con grifdii striduli e la rianimazione nel volo ad ogni loro arrivo dal cielo.Volto a quella finestra, dove è intento a ogni volo di fuori di colombe e di passeri, " alla libertà", come mi disse in visita lunedì scorso mia madre, risuscitando in me lo struggimento della solitudine cui la mia possessione confina il mio tanto amato uccellino. Sempre più inesusto e meraviglioso tuttora nel canto.     

 

   

 

 

La certezza

 

Ho avuto poc'anzi la certezza, che nel suo vocio il mio canarino stesse dialogando, botta e risposta, con il passerottino che oltre i vetri gli stava di fronte sul balcone. ( 24 aprile 1995)


 

 

L'uccellino assassinato

 

                L'uccellino assassinato

 

"Ha un uccellino, (che vive) con lei?

mi ha chiesto ieri l'allievo ripetente di prima in vena di confidenze.

" Ancora non l' hai inteso (realizzato)?...' gli ho replicato, visto quante erano già le volte che ne ho parlato.

" Glielo chiedo visto che Perchè domenica io e i miei amici abbiamo sparato a un passerotto.

" Consentimi di dirti che siete state delle bestie...." ho soggiunto, interrompendo l'interrogazione che avevo in corso in Italiano per sfogarmi a freddo.

" Ma se facesse danno..."

" Ma quel passerottino non vi aveva fatto nè poteva farvi niente..."

E ho seguitato a tirare dritto con l'interrogazione.

Ieri mi è tornato più volte in mente quel passerottino, (della sua fine dispiacendomi) dispiacendomene sentitamente, pur nel suo anonimato remoto di cadaverino,  così come provo piacere, e simpatia, di ad ogni uccellino che vedo rifuggirmi per i campi o per le strade.

E così ( al pari di) Come mi ha rammaricato ed irritato anche il solo apprendere, da mia madre, la sola notizia che mi ha recato mia madre, che il canarino che la sua conoscente che l'aveva ispirata a farmi dono di Bibo, aveva ceduto alla sorella dopo che il primo le era morto sconfortandola come fosse la perdita di un congiunto, dato che aveva assunto in casa un gatto con cui il secondo canarino era incompatibile, la sorella sventatamente l'aveva fatto già morire, lasciandolo esposto al freddo e al vento un'intera nottata in balcone.

E stamane, al rientro a scuola, non ho mancato di interrompere l' interrogazione di Storia per riprendere il caso di quel passerottino.

" E (non posso tacervi che) non ho ancora dimenticato la sorte di un certo quel passerottino, che domenica scorso aveva ha preso il volo di nuovo non so se da un albero o dal folto di un cespuglio, credendo lo attendesse una vita interminabile di voli e voletti e granini e pagliucole da beccare, e cinguetti e canti a non finire, e non so dirvi se il volo l'ha spiccato da solo o in compagnia dei suoi compagnucoli, precedendoli o attardandosi al seguito. Solo che purtroppo l'attendeva il cattivo incontro con uno di voi, che non sapendo come impiegare meglio il suo tempo ozioso e vincere la noia, ha pensato bene di sparargli e di fare in modo che tutto quanto quel passerottino  si riprometteva in gioia e in volo e in canto, per lui finisse così per sempre...

Ora, dico, se non sapete come impiegare il tempo, un ottimo consiglio è  che agiate invece al contrariodi quel vostro compagno, e che a piedi, o in bicicletta, al più, usciate per i campi e per le strade, e osserviate quale mirabile spettacolo per cui non si paga biglietto d'ingresso, costituiscono infiniti invece i passerottini, che sono uno degli animali più stupendi ed eleganti che siano in natura, più del mio stesso rinomato canarino, per l'equilibrio maggiore che richiede ogni loro più libero moto.

Guardateli anche soltanto quando arrestano su un ramo, come rapidamente controbilanciano l' inerzia del volo e s' impettiscono erti e già snelli, o quando procedono in avvistamento del cibo a gruppettini, con il capobanda e il seguito in volo, che si bisticciano prima ancora di essere al suolo.

oh, non v'è acrobata, o ginnasta, che possa avvicinarsi al loro equilibrio d'assetto e d'atterraggio".

Silenzio partecipe e un po' divertito.

Poi all' intervallo, quando a questo o a quello confermavo che tutto il mio infervoramento era sincero, -e non era affatto francescanesimo d'accatto- questo o quello mi diceva della sua cocorita o del suo cocoritino, del gatto sporchevolissimo, che  s'immmerge finanche nella vasca dei pesci rossi a divorarglieli.

" Hmmm, fa dunque il sub, addirittura..." 

" eh, ma fin che ci saranno tra voi certi criminali assassini, io non mi stancherò di sfornare le mie Leggende auree..."

Quel criminale assassino, che non avevo certobisogno di nominare tant'era evidente a tutti, mi si avvicinava di lì a poco, per sincerarmi che l'uccellino l'avevano colpito mentre era posato sui fili del telefono dell' alta tensione.

" Capita di vedervi anche tortore e piccioni, o storni cornacchie sempre più spesso"

" I piccioni, lui replicava, quelli c' è divieto di cacciarli. Sono specie protetta, anche se le feci che fanno portano delle malattie.

Solo che se voglio, basta che lo chieda al mio reverendo e quello per sparargli mi apre il cancello che da sul di dietro della canonica."

" E' anche per questo che non sono cristiano- ho colto l'occasione per dirgli.- OH, per la Chiesa di Cristo importa solo affermare il primato e la supremazia dell' uomo in Natura. Del creato Egli ne può fare quello che vuole...".

Intanto mi tornava alla mente la cacatura di piccione ch' è ancora incrostata sul mio balcone, quant' è stata la mia apprensione che le deiezioni dei volatili, che vi si posano, possano in qualche modo contaminare e infestare il mio diletto Bibò, poichè anche un orlo di calzone o le suole possono trasportarne i resti nella sala da pranzo ove sta in gabbia, e ove ripongo al suolo bacinelle e fogli sabbiati per la pulizia del fondo, mentre insieme con i discorsi degli allievi su questo o quell' altro animaletto in gabbia di cui si dispiacevano che fosse a loro morto, m' incupivano di fatalistica apprensione per la precarietà del mio uccellino, il mio piccolino, il mio omino carissimo, come poi non mi stancavo di adorarlo a parole, quando al mio rientro in appartamento si è messo magnificamente a modulare rollii ( a cantare) intanto che  mentre mi preparavo il pranzo.

Ma la mia mente ha seguitato a pensare intanto seguitava a pensare a quell' uccellino straziato, ravvisandolo nella sera in ogni passerottino, che rasserenatosi il cielo, al pari di come esso lungo le viottole dei campi suburbani, si riposava dal volo sui fili della luce, dondolandovisi quieto incontro ai grattacieli della città e al suo brusio vicino, intanto che venivo/a concependo il seguito in classe del mio intervento animalistico, quando domani più o meno continuerò così:

" E non è finita, con quell' uccellino da uno di voi ucciso, il pensiero del di quell' uccellino suo cadaverino, del suo esserino cadavere ieri non mi ha abbandonato tutto il giorno, ravvisandolo ( com'era) in ogni passerottino che nella sera posasse sui fili, e ha avuto quindi un seguito anche nei miei sonni, quando dove il suo fantasmino stanotte mi è apparso in sogno, al capo del letto, come l'ombra di re Banco non smetteva di perseguitare in sogno Macbeth che l'aveva assassinato per usurparne il trono, secondo quanto debbo sono qui a spiegare a chi di voi conosca solo Beautiful o Cuore selvaggio, e non già le tragedie di un certo Shakespeare...

E il passerottino, o il suo spirito, dunque mi si è posato al capo del letto, ha cinguettato un poco per cantarmi tutto il suo dolore di essere morto, e quindi fiero e impettito " mi vendica- mi ha mormorato- mi vendica tu che lo puoi, di quello dei tuoi studenti asinoni  che m'ha ucciso e tolto il volo e il canto e la vita. Dagli un quattro finale e fallo secco, come lui ha sparato e fatto secco me povero uccellino..."

E l'uccellino saltellava fantasma, senza potere beccare più niente e dileguava via..."* 

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