6, Viaggio in Libia |
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Il termine del viaggio E' stato quando quel giovane uomo
algerino è sceso alla stazione di Parma, che il mio viaggio in Libia ha
trovato una fine.
Mi aveva comunque sorpreso, nelle
poche parole che mi aveva detto, che fosse reduce dall' Algeria, quando lo
stato interno di guerra civile preclude quel paese ai turisti. Era stata poi la signora anziana
con la quale amabilmente conversavo sul treno, che avendo inteso meglio di
me le sue parole in risposta, ne aveva concluso e mi aveva chiesto se non
fosse algerino. Che è quanto lui mi ha
confermato, quando l' ho contattato, sotto la pensilina, Allorchè ho preso posto a lui di
fronte, nello scompartimento del treno, e insieme si è cominciato a
parlare immancabilmente della situazione algerina, mi sono chiesto Che potevo ora riprometterni
ancora di sentire dal mio
nuovo interlocutore algerino, che non avessi già udito, ripetute volte, o
che non potesse rientrare nel repertorio interpretativo dei fatti di cui
sono attrezzato? Nell' ennesima versione di quella
tragedia civile, secondo questo o quel canone recriminante e
incriminatorio? Ma lui aveva fatti da raccontarmi,
la sua vicenda da dirmi, certo che occorreranno ancora dei decenni, prima
che la verità emerga su ciò che è in corso nel suo Paese. Ciò che intanto ne era il dolore
più vivo, che mi veniva ripetendo perchè era la " Due ore, sai, solo due ore
sono potuto rimanere com mia madre in Algeria", dove, per rientrare,
gli era occorso un invito dei suoi famigliari, Mi ha detto che ora in Algeria
fuori dei grandi centri, dove la polizia protegge la popolazione per
difendere se stessa e i gangli " Vuoi sapere come quelli del
Fis fanno a metterti dentro il loro gioco? Poni che questi sia Alì che ti
chiede di portare ad Omar quello che oggi è un pacchetto di sigarette- mi
ha allora spiegato parlandomi
in italiano, esemplificando con le mani, il tragitto che l' incauto compie
dalla sinistra di Alì alla destra di Omar.
Bene, domani ti chiederanno di portare ad Omar invece un pacco, che
può contenere una pistola o dell' esplosivo. Tu pensi di poter rifiutare? Ti
diranno " Ma ieri sei stato visto portare ad Omar un altro
pacchetto.." Ti rifiuti lo stesso? Saranno loro
stessi che ti denunceranno alla polizia, la quale non perderà tempo per
farti prigioniero, ( eliminarti)..." E abbassando il tono della voce,
come se anzichè trovarsi tra Voghera e Piacenza, fosse ancora irretito in
Algeria, " Mi è stato detto, mi ha riferito, che in alcuni villaggi
la polizia ha chiamato gli uomini sui quali aveva solo dei sospetti Era il suo odio equanime per gli
integralisti e per i militari al potere, eredi dell' Fln, a garantirmi la
veridicità di quanto mi riferiva; gli uni egli odiandoli per gli atti di
violenza del loro estremismo, che intesi a colpire il regime che li aveva
defraudati della vittoria elettorale e chiunque collaborasse con esso,
avevano già distrutto l'economia e la società algerina, rovesciandone il
relativo benessere come lui faceva del palmo
della mano che mi mostrava, per farmi intendere come solo dopo
pochi anni avesse ritrovato rovesciato nella miseria il suo paese; gli
altri, le gerarchie militari, per come avevano profittato del loro status
di reduci reali o presunti della guerra di liberazione nazionale, per
accaparrarsi e fare accapparrare ai loro favoriti, tramite l' Fln, interi
appartamenti a persona, quando lui e la sua intera famiglia, di nove
fratelli, erano stati costretti a vivere in tre stanze in tutto, senza che
le loro ripetute richieste di alloggio avessero mai potuto trovare
soddisfazione. " Sono rimasto senza fiato, -
ha continuato- , quando in macchina, io e mio fratello,
Sempre che sia veramente la
polizia, perchè ci sono i posti di blocco veri e quelli finti, quelli
degli altri travestiti da forze dell' ordine. E' già successo più volte, che
fanno Non potevo certo illuderlo
consolandolo che finirà presto, quando mi ha salutato scendendo alla
stazione di Parma. " Ma il Corano, se tu lo
leggi, - si era appena accorato, - non dice che si può agire così. Se uno è indifeso, non ha armi,
ti dice che tu non devi attaccarlo... E invece..."
Ora Stamane, nella cassetta delle
lettere, mi ha strabiliato che Kaled avesse potuto scrivermi, quando vi ho
intravisto una lettera che proveniva dalla Tunisia. Credevo ancora che si trattasse di
lui, quando l'ho aperta, il foglio identico a quelli che era solito usare
per scrivermi, le parole talmente anonime, che potevano essere attribuite
alla sua insulsaggine di pretendere che l' umanità sentimentale mi avesse
cecitato la memoria e il cervello... Forse non aveva ancora ricevuto,
mi sono detto, con le sue fotografie le mie parole che pretendono di
essere definitive in risposta al suo gesto: " Et maintenant, così gli ho scritto, est- ce que vous etes plus riche
ou plus miserable? A jamais plus," e il mio nome
e cognome. E una replica più ancora di
fatto, a definitivo distacco, è stato l' atto che ho compiuto sabato alla
stazione ferroviaria della mia città, quando ho consegnato ai bigliettai,
Ma il giorno dopo, quell' involto
nella cassetta delle lettere, mi recava il compenso e il ringraziamento
dei proprietari dell' apparecchio, una famiglia olandese, cui avevo così
consentito di rientrarne in possesso. E tornando a stamane, ho dovuto
finanche guardare che immagine recasse
la cartolina allegata alla lettera, e sorprendermi che Kaled avesse potuto
inviarmi un referto del Museo archeologico di Chemtou, prima di rendermi
conto che non poteva trattarsi di lui e della sua improntitudine, ma che a
scrivermi era stato il giovane studente con il quale mi sono amabilmente
intrattenuto nel paese della " piccola sorgente", Ain Ksir,
pochi chilometri prima delle rovine di Chemtou, dove l'estate prossima
egli auspica di potermi rivedere e di passare del tempo insieme. Frattanto l'assillo di reintegrare
il mio corredo di viaggio dei furti inflittimi Talmente tutto quanto ho subito e
mi ha rovinato, la vita scolastica e domestica e la complessità di
impianti e di manutenzione Nel timore e l' apprensione delle
mille ingiurie naturali, che possono cagionare la morte dei miei uccellini
cui non sono pronto, cui sento di non avere la forza di sopravvivere, nè
l' energia di schianto per soccomberne. Ma almeno da ieri sera,
finalmente, ho ritrovato al computer le mie risorse Ogni tanto " ogni tanto vedo volare
delle piumine..." mi ha detto mia madre al telefono l'altro Venerdì,
nel dirmi la sua nostalgia degli uccellini che ho ricondotto a casa. Il Venerdì prima che di domenica
con mio padre sopraggiungesse a trovarmi, per andare insieme a visitare
Sabbioneta. Dove mio padre avrebbe dovuto
rinunciare ad entrare in Ed Io, oramai, che ho difficoltà Ove presso la finestra i miei
canarini, quieti ed intenti nel volo e nel canto, sono la disattesa mia
beatitudine che non posso più trascurare oltre. Come gli studi e la lettura e lo
scrivere, Ad ogni altro giorno ed ogni altra
ora che passa. Il piccione Ed è bastato or ora di sera inoltrata che ne avvertissi l'
urto, indovinando che fosse, e lo vedessi per la prima volta cercare il
riparo e il sonno sul mio davanzale, perch'io mi sentissi intenerire per
il suo gonfiore palpitante di piume grigie Sono tornato poi più volte a
riguardarlo, nel suo arruffio, dicendomi che quali che fossero i rischi
che apportasse salmonellosi infettiva, e benchè il vicino che ha
sottostante il garage, solo ieri mattina mi abbia parlato con tono
d'intesa della lotta che conduce contro i piccioni che dal davanzale di
sopra gli escrementano la soglia del garage, -per averlo in passato messo
sulle tracce dell' inquilino presso il quale sostavano Laddove se a cercare protezione e
scampo fosse un mio simile... che varrebbe appello, o la
consapevolezza, E che dire della mia emicrania o
cronicità di otite che mi insordisce o frastorna la mente e la divaga
ottusa e stranita, per la quale con il senso dell' equilibrio rischio di
perdere ilo controllo delle situazioni delle classi, di dare adito con il
mio cedimento prima di tutto fisico al loro degenerare inevitabile sino a
che non è il tracollo.-
E poi Al rientro, verso le due
pomeridiane, non ho avuto neanche il tempo di illudermi che il piccione
fosse volato via, che l' ho trovato in sfacelo Vi era forse precipitato quando
aveva perso le ultime forze, un ala schiantatasi nella caduta. Era ( E) stato solo stamane,
allorchè ho visto che non si muoveva nemmeno quando abbassando le
persiane cercavo di farlo volar via, che ho capito che ieri sera era
ricaduto Che ora cantano e vivono e si
rispecchiano, nella vita disgustevole che mi richiama a scuola, ora a un
pallido sole che prosciuga l'umidore di fuori di quel piumaggio arruffato
sulla decomposizione in atto. E se ripenso ieri sera a quella
sua pupilla che mi fissava sgranata, alla dignità con cui stamane si
socchiudeva e pativa con il corpo il raccoglimento finale...
C'est la vie Nauseante non è che questo la
vita, la realtà che ieri a quest'ora, oltre i vetri, ancora contemplava
il pulsare del suo corpo arruffato nel sonno sul mio davanzale, ed Eccettuata una sola piuma, verso
sera quando sono ritornato da scuola Ne ho Lo sfacelo lo sfacelo sul selciato di carne la pupilla che ti fissava l' intorniarsi di mosche, il
disfarsene tra i torsoli non è questo quanto il sole che dissecca e il
superstite canto, nel non contaminarsi con lo
schianto dei resti la mano che s'illude di non
allentare la presa.
Meglio nel non riconnettere, ti
dici, sentire il cancro (che avanza)
invasare la mente, sfibrarti nelle membra Finchè la perdita degli anni, che
ti obnubila si fa torpore la spossatezza che muore già nel
sonno. Nel laminatoio del compito che di
nuovo l' attende, perchè l'indomani si levi le
bende e rifaccia nel trucco la memoria che dimentica e
rampolla germogli La locusta Nel tardo pomeriggio l' ho
ritrovata rafferma Supponendola colà in difficoltà,
con un foglio di carta di cucina che la pungolava ho allora cercato di
avviarla verso la menta
vicina, al che, con mia sorpresa, mi è scattata contro il dito ed è
arretrata in volo per riposizionarsi al sole sui pannelli di vetro
sottostanti del balcone, ove si è immobilizzata per parecchio. Ma quando prima di uscire nel
sabato pomeriggio sono ritornato a visionare il balcone, eccola di nuovo
all' altezza della menta, dove non ho mancato di riprenderla con la
videocamera. E finchè non morirà con i primi
freddi veri, può essere un ospite ulteriore della mia casa, con i miei
angeli uccellini che mi auspicano e temono e ancora non si capacitano del
tanto bene che gli voglio. Quando lunedì scorso sono
rientrato sul tardi, felicemnente contento che avessero ritardato ed
accordassero al mio rientro, la loro professione di canto che
solo per una loro consuetudine biologica ho ritenuto finora concomitasse
con il mio pranzo delle due. Dopo il dolore di una intera
giornata Dopo il dolore di un' intera
giornata, protrattomi in corpo dal giorno addietro, che vivezza di gioia
fino alle lacrime, la mia vita ritrovatarla bella e superstite allo
stravolgimento, alla lettura del passo dei Salmi che nella breve pagina di
De Benedetti, è espressione della verità ebraica del senso dell' arte,
ove si esaltà che " Ogni vita canta la gloria dell' Altissimo.
Amen". Anche la mia dunque, nella sua
dedizione folle a due uccellini, nella sua angoscia esasperata che turbe
di studenti possano oltraggiarla, profittando della sua inermità gentile
e dei suoi svasamenti mentali. Per lenire la cui insorgenza
emicranica, debilitato dall' acutizzarsi delle mie otiti croniche, un
intero pomeriggio ieri ho trascorso in ambulatorio, senza che poi il
medico nulla mi dicesse, di sua spontanea volontà, di diagnosi e prognosi
e possibilità di guarirne. E quando dopo essermi spossato
anche per le spese di fine settimana nel supermarket, credevo che un
risotto ai funghi potesse ritemprarmi, l' energia elettrica e la luce sono
venute a mancare saltuariamente e poi definitivamente in tutto il
condominio e infine soltanto nel mio appartamento, ove non sapevo come
prendere sonno e che farvi nel buio, senza illuminazione per leggere e
scrivere o ascoltare o vedere. E stamane per l' affannarmi
nell'attesa e all' arrivo degli elettricisti, dopo che solo l' intervento
dell' amministratore mi ha cacciato fuori del tunnel della mia
agitatazione senza speranza, sono arrivato attardato e impreparato a
scuola, ove ho finito per infierire sugli allievi pur di imporre la mia
noia. ......................... |