Poesie 2008-2009 |
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2010 |
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In Shimla
*
Al tempio del Dio
le bestie che incarna
fameliche intorno,
fumida nebbia
la pioggia che stilla
i divini declivi
In Manali
*
Alta sui monti
tra le nubi che schiara
traluce la luna,
un
alito muto
nella schiusa dei monti
che muove ogni moto.
Notte indiana
*
Che notte indiana,
nubi di galassie,
ombra Io del grembo
tra Leh e Srinagar
Il gelo rafferma la coltre di neve
Il gelo
rafferma la coltre di neve
sull'arida terra che insemina odio,1
sul roveto senza rose
del bene adempiuto,
nella fredda
miseria le mani d'angeli, congiunte,
nevicano il grigiore della
luce dei cieli,
ora che più non incarna, che nel loro
irrorarci ,
il sangue d'amore la livida bocca
Variante
1) solo
l'addiaccio serba il seme nel grembo,
quando il primo tepore che
sciolga i cristalli,
che infervida/i in linfa il ristagno
d'orrore,
nel volto di gloria del tempo
schiude la cova delle
uova di serpente
dicembre 2008
E
l'urlo di morte si (s)perse nell'acqua tersa,
nella chiarità del cielo, nell'aria aperta,
il volo spiccava ancora (alto )
una colomba tremula,
( levandosi) dal lastrico del calpestio ulteriore,
della consunzione che fu splendore.
Al battito del palpitante cuore,
alla ricusata lacrima,
morte, mia cara morte,
se chiuderai i miei occhi
prima ch'io i suoi.
venerdì 20 febbraio 2009
Splendida
notte
tra placide anitre a
riva
la casa in fiamme
Immoto incanto
*
China la luna
sui
balenii nei fili
del sordo caos
om,
oh,
andato, andato,
all'altra
sponda,
del tutto andato, (
oltrepassato),
e qui
rimasto...
om gate, gate,
paragate, parasamgate bodhi svaha...
oh, andato,
andato,
oltrepassato,
oltrepassato
del tutto,
e qui distrutto...
( e qui disfatto...) ( variante)
Autunno
*
Languida luce
giorno dopo giorno
in cui sfuma l'estate
Autunno
Quiete che langue
giorno dopo giorno
in cui sfuma l'estate.
Tramonto sul lago
*
In purpuree acque
dell'estremo bagliore
svena la luce
Lume di pieve,
oltre il tremito d'acque
che scorre a una riva
E' appena stato
che fossi bambino,
nel fardello già disfatto
del mio corpo di vecchio.
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SUMIT
SEN
2007-2009
figlio mio
Addio Sumit,
mio amore, mio tesoro,
infinito mio bene,
che niente e nessuno sveglierà più,
tu, ora morta mia cenere
già esalata fra i campi
Sumit,
Sumit, bimbo mio,
cuore della mia vita,
senza più vita
Che miracolo, nella mia desolazione, potere ancora intendere l'incanto dell'Adagio della Trauersinfonie op. 44 di Haydn, nell esecuzione mirabile del'Orchestra da Camera di Mantova ( Amadeus, numero ultimo del dicembre 09 )
Sumit, mio Sumit!
miei spenti occhi di sole,
mia stessa morte.
2010
*
Che gelo astrale
se ne ascolto la Voce
si fa fuoco d'amore
Quando si è amore la sessualità appare una banalità fisica, si riduce a una superficialità la compenetrazione corporea, rispetto alla reciproca incarnazione spirituale
Non fu il vostro peccato
che cessò il mio battito
nel cortile dei miei giochi e pianti,
o l'insinuarsi del veleno che mi soffocò il respiro,
fu perchè così,
in verità ed amore
ancora più fulgido si fece il fulgore
del desco in cui vi ritrovaste insieme.
Mi trattennero nell'oscuro passo
quante lacrime del vostro amore,
al punto che fui l'inviato,
a scongiurare lo schianto,
che l uno sul ciglio dell'altro vi asciugò le lacrime,
bevendo fino in fondo
voi l'amarezza del calice
il succo del dolore che non passa altrimenti
l'amore che mi portaste fu talmente tanto!
Ora resterà lieve
l'attesa che rientrino anch'essi
ad uno ad uno,
ora, che per giocare,
abbiamo tutta l'eternità davanti.
Poesie
2008-2009 |