Jaisalmer, 2 agosto 2005 Ho disertato la visita del City Palace di Jaipur, nel tardo pomeriggio del giorno del mio arrivo in Jaipur tra nuvole e pioggia , per riservare le ultime ore di luce ad una breve visita dell' osservatorio astronomico e dei suoi macrocongegni, che fece edificare , e ad una sosta all' esterno del Palazzo dei Venti, l'arnia alveolare da cui le dame di corte potevano affacciarsi senza essere viste sulla vita urbane soggiacente. "E' bello, per Voi?. mi ha chiesto un signore attempato benestante e cortese, nell' italiano che sa parlare in quanto commercia le sue produzioni artigianali nella mia stessa città di appartenenza "E singolare, indubbiamente, assai bizzarro" è tutto quanto ho saputo riconoscere all'edificio. L'uomo si è professato induista, e tra le divinità del suo pantheon- oltre 18.000 divinità lo popolano, a suo dire, -si è detto particolarmente affezionato ad Hanumat, non che a Lord Khrisna. Invoca Hanumat per il mantenimento della sua salute fisica." Credo che sia davvero una buona divinità-, ho commentato divertito, vista non solo la sua vigoria, ma la manifestazione dell'appetito sessuale che esprimeva ad ogni donna attraente di passaggio. Era già sera quando mi sono diretto al tempio di Govinda, un'ulteriore versione di Lord Khrisna. I fedeli che erano già raccolti nella sala di preghiera, stavano attendendo l'evento che ha preso corpo esattamente alle sette, quando gli attendenti della divinità hanno aperto un sipario, ed è apparsa la statua del Dio che si è fatto così presente tra loro Il simulacro che è comparso era uno spaventacchio non meno atterrente che Rada e le pastorelle, la cui mostruosità stessa suscitava nei devoti il tremendo del sublime, esaltava la folla che si era raccolta , che affluiva in un andirivieni continuo, levando le mani e grida al cielo,esultando per il ritorno del Dio tra gli uomini con il ritorno degli stessi magnifici mantra. Era stato esso ritrovato in Matura dall' artefice stesso di Jaipur, *, che poteva ammirarlo lì esposto dalle sale prospicienti del Palazzo.
Solo l'indomani , mentre con l'autobus risalivo la Pink City per raggiungere fuori città il Palazzo di Amber, Alla Gallery di Amber ho almeno intravisto l'attrattiva effettiva e la ragione maggiore del richiamo in Jaipur di un visitatore: la sua creazione urbanistica ad opera del geniale Jay Singh II, così come la volle secondo i precetti induistici degli Shastra, e così come ancora è modernamente viva e pulsante: quale riflesso microcosmico del posizionarsi degli influssi astrali delle divinità, nel mandala urbanistico di una scacchiera di quadranti e di vie, lungo la cui spaziosità gli edifici rientrano in sporti eleganti dalla rilevanza dei loggiati dei portici, che agevolano la fluenza commerciale e del traffico salmonandola di rosa. A dispetto degli asfissianti postulanti e dei risciò-wallah di Amber, che non attendevano nemmeno che fossi sceso dall' autobus, per insistere che rientrassi in Jaipur con il loro veicolo, è stato estasiante il pomeriggio che vi ho trascorso, talmente sono belli il sito ed il palazzo nel suo splendore.
Esso si distende tra i rilievi montuosi prossimi a Jaipur, in impervie murature che evocano le muraglie di monasteri buddistici, prima di schiudersi nella grazia di loggiati bengalesi , di cortine di jali e di sporti e di chattri. Lo sovrasta l'incombere cupo del forte di Jaygagarh, la " Rocca della Vittoria", , lo fronteggiano e ne sono un seguito muraglie e postazioni difensive che assecondano i crinali dei monti, mentre gli soggiace il lago con al centro il Palazzo di Dalaram, ed il suo incantevole giardino in quadranti botanici.Quando già larga parte del palazzo l'avevo passata in rassegna, un cortesissimo, affabile giovane del luogo, mi ha riaccompagnato per le sue sale, insieme con la sua giovane sposa, illustrandomene innumerevoli dettagli: nel gineceo, indicandomi quale fosse l'appartamento della consorte regale, quale quello della concubina in capo, i minuti affreschi di scene di vita insinuati tra le mensole di supporto della trabeazione esterna del gineceo, poi risalendo nel Palazzo degli specchi, quanto di assoluto vi è di più bello nella Reggia di Amber, insieme con il sovrastante Yash Mandir, il "Palazzo di gloria", mi ha mostrato le immagini di Lord Khrishna invetriate in tessere luminescenti, che ne erano l 'impreziosimento leggiadro. Non avevo ravvisato tale meraviglia quando aveva già visitato da solo il Palazzo degli specchi, ed avevo incontrato gruppo di anziane signore e di giovani spose, con i loro bambini, che avevano voluto che le fotografassi. Una di loro aveva particolarmente insistito perché la fotografassi in disparte con i suoi figli e nipoti, ed erano state le mie disperate esortazioni rivolte al figlioletto o nipote affinchè non si volgesse di lato, ogni volta che tentavo lo scatto, o altrimenti uscisse dal quadro, e una volta che aveva deciso di restarvi non contraesse le labbra, che avevano esilarato quel giovane accompagnatore indiano, suscitandone la simpatia nei miei riguardi.
Così si è fatto mio accompagnatore quando l'ho ritrovato, e gli ho chiesto come si potesse accedere al gineceo. A ma volta, in seguito, come gli riferivo, le volute pensili dell' iwan mi rammemoravano la ripresa della tradizione induistica nelle mensole fascinose di Fatepur Sikri, laddove nei palazzi degli specchi e di Gloria, nella Palazzina che sovrasta la porta di Ganesh, i pannelli degli affreschi di vasi floreali in cui comprivano immagini di animali, le raffigurazioni di cipressi inflessi agli angoli delle pareti, mi apparivano improntati alla ornamentazione della tomba in aula dell' Itmad -Ud-Daula in Agra All' uscita delle sale della corte, ci siamo recati nel tempio di Devi Shila, una consorte shivaita importata dal Bengala.Il Suo volto, in una sua immagine, era impiastricciato del dolce impasto di un'offerta votiva, che egli ha rimosso, prima di raccogliersi un una breve preghiera alla Dea. Ho offerto agli officianti del denaro, e uno di essi mi ha cinto con una corona floreale, dopo avermi impresso in volto il suggello rosso della grazia della dea. E' dileguato dalla mia vita insieme con la sua compagna, quando al altezza del Palazzo di venti io solo sono sceso dall' autobus.
|