VERSO KANCIPURAM

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"Sono in stato di shock, dicevo a Kallu, in Jhansi, prima che mano nella mano ci addormentassimo accanto al suo bambino, nella stanza d'hotel.

" Per te ritrovarci è stato raggiungermi in Jhansi da Khajuraho. Per me ha significato lasciare ogni mia cosa e raggiungerti in volo fin dall'Italia, via Mosca , Delhi..."

Di nuovo rivivevo la meraviglia che tra quelle coltri si riunificassero nelle nostre mani congiunte i nostri destini,  benché fossimo nati a così sterminata distanza l'uno dall'altro, egli in un remoto villaggio del Madhya Pradesh, io in una frazione sperduta della Val Padana, e che le nostre mani, avvinte di nuovo, ritrovassero l'intimità dell'intesa dell'amicizia più profonda e fidata, - l'amicizia che tutto crede, che tutto spera, che tutto copre, e non deve perdonare più niente,- l'amicizia che ci fa ritrovare ora l'uno accanto all'altro sull'autobus per Kancipuram, ingorgato  nel traffico asfissiante  di Chennai.