Baalbek
Era
davvero l'immenso colossale, ciò che mi è apparso una volta che ho superato sia l'esagono d'accesso al culto del Sole, che il grande cortile con i suoi altari, ed oltre l' impianto dell' allestimento del festival sono stato
in vista del tempio di Zeus.
Non era bastevole il tratto superstite della elevazione al cielo del suo colonnato,
per suscitare l' esaltazione del sublime estatico?
Ma
in chi già aveva deciso di destinarle non più che una occhiata prima ancora di visitarla, secondo quanto Dalrymple ne ha scritto nella "Montagna
sacra", forse Baalbek era già
condannata , in conformità ad una
estetica vittoriana, al declasssamento ad ostentazione decadente, e tardo-romantica,
dell'enfasi opulenta di una religiosità esteriore,
Ma
non è forse l' autenticità religiosa che può esprimere un tempio pagano, la sua
stessa manifestazione architettonica della potenza che vi è in atto della
divinità, in tutta l'esuberanza delle sua energia, come vi promana nella proliferazione della stessa ornamentazione?
E il tempio del
Sole costituì forse l' attuazione di
una concezione unica , o non va distinto anche negli esiti
artistici ciò che vi si è aggiunto nel tempo, discernendo tra la grandiosità
immane e insieme la finezza decorativa dei templi di Zeus e di Afrodite, e la
frigidità stucchevole delle ornamentazioni delle edicole e delle addizioni
successive dei vani d'accesso?
Schiudendo
l'animo alla esaltazione ornamentale del tempio di Afrodite, si sarebbe potuto
dare adito al dubbio se sia stato solo un fraintendimento, che il
monumento si sia tramandato nel tempo come il tempio di Bacco, e si sarebbe
visualizzata nei papaveri oppiacei dei suoi portali un'altra costante,
di questa valle, che il suo orientalismo antiromanico od antiamericano.
Nel portale è magnifica la profilatura delle bande salienti dei racemi e pampini erompenti in papaveri, quali candelabre cordonate di trecce e perlinature finissime, entro la castonatura degli stipiti in volute di mensole e fregi eminenti di girali.-
Il
divino, quali che ne siano state le manifestazioni liturgiche, o teurgiche,
vi è quindi partecipato dall' affacciarsi ad esso, nella cella, delle diverse
profondità sporgenti di colonne, edicole, mensole votive e coronamenti di
timpani, allo
sguardo sempre più gremite di luce e di ombra, quanto più si ascende
verso l'alto, in un tale crescendo del delirio emanativo di capitelli da
capitelli, di foglie d'acanto da foglie d'acanto, delle trine di perline e rosette e ovuli e dardi e dadi e triglifi, che la
pietra si trasmuta nell' intensità vegetativa dell' aggrottare di felci, induce la trance della vertigine
estatica per sovraffluenza architettonica. ,
Per
chi ciononostante non fosse persuaso della religiosità
artistica del tempio del Sole, al di fuori del suo periplo si dà in Baalbek una
ragione ugualmente più che sufficiente per visitarla, in
quella meraviglia confinata tra i rifiuti al di là di una cancellata che vieta
di accedervi, ch'è il tempietto di Venere così semplicemente pre-barocco.
Quale
ne è equilibrio incantevole, tra l' imbombarsi convesso della cella, in cui
s'incavano edicole sopracigliate e impreziosita di festoni, e l'incurvarsi
concavo dei basamenti, e delle trabeazioni ,da cui promana la corona delle
colonnette di accesso alle edicole.
Per
Anjar
Come
in Qasr ibn Wardan , è bizantino anche l'alternarsi coloristico, che ricorre in tutta
la città omayade di Anjar, di rossi mattoni posti di taglio, nei loro letti di malta, e
di massi di chiara pietra squadrata, - che sono invece di basalto nella residenza siriaca
dello stratega militare.
L' arcatura, nel Palazzo d'Anjar, delle finestre esterne nel loro doppio ordine, è sottolineata dalla tensione delle orlature floreali, da quelle sottostanti, ribassate ed allargate, traendo slancio l'elevarsi più alto di quelle superiori. E' il preludio alla doppia inarcatura della sala basilicale interna delle udienze, dove sottraendosi all' onere più lieve di una massa muraria alleggerita, le colonne si librano più eteree nell' ordine superiore, commutando in uno slancio più vibrante uno sforzo più lieve di quelle inferiori