E' stato per primo il giovane Ch.*, ( ad altre immagini di Ch.***) che fa la guida tiristica, a rompere l' unanimità del coro di quanto sia veramente bello vivere in Tamerlandia/ , ritrovandosi a discorrere con me in francese nella Uzbekistan bank di Samarcanda .
Vi era a fare una fila tumultuosa che diveniva ressa intorno al solo bancomat disponibile, per riscuotere egli periodicamente, per suo padre, l'importo ch'è il prelievo massimo consentito, ogni volta , di 10.000 dei 50.000 sum che costituiscono lo stipendio di suo padre, ossia l'equivalente di 50 dollari al mese.
Ed è una retribuzione già gratificante in questo Bengodi, se si tiene conto che la paga media non vi supera i 30 dollari mensili, e che un minorenne può esservi costretto ad accettare di lavorare per non più dell' equivalente di 5 dollari al mese: il cui potere d'acquisto A. mi commisurava al costo di di un chilo di carne ch'è di due dollari
E che stessi attento a vociferare, in Uzbekistan anche i muri hanno orecchi, la polizia non è che il vecchio Kgb travestito.
Quante volte, inutilmente, gli ho detto di aver tentato l'approccio con russi ed uzbeki, o tagiki, chiedendo loro, pur di provocarne una risposta, se la fine del comunismo avesse significato di per se in Tamerlandia
l'avvento della democrazia .Ma avrò modo di verificare quanto la miseria qui si faccia ancora più orribile, mi ha anticipato, via via che proceda verso il Karakalpakistan, dove al mio giovane interlocutore ho detto che intendo inoltrarmi , sino alla tragica Moynaq sul lago d'Aral
In Samarcanda la situazione non tocca ancora il fondo...
Non gli ho allora taciuto " une certaine déception", in Samarcanda, per le mie attese che vi sono andate deluse: troppa rekonstrukcija sovietizzante, il Registan vi è stato imbalsamato in una monumentalità stupefacentemente bella quanto inane, ( Registan, Madrasa di Ulugh Beg , sulla sinistra, ( 1417-1420), Madrasa Tillya Kari, (1646-1660) al centro, Madrasa Shir Dor,(1619-1663) sulla destra)
al tempo stesso che le sue mederse vi sono state integralmente restaurate, ( Registan Madrasa Shir Dor)
ma solo per essere estraniate dalle loro finalità religiose e convertite in shopping centers
, ( Registan, interno della madrasa di Ulugh Beg)
( Registan, madrasa di Ulugh Beg)
laddove all' attendamento di un bazar si poteva invece destinare la piazza ora avulsa dalla vita della città, così come un tempo vi convergevano le antiche vie della seta.
( interno della madrasa Shir Dor)
( Dal protrarsi della visita del Registan ero stato distolto con piacere dall' incontro con Umid, il giovane studente universitario di Taskent, ch'era in visita a Samarcanda per la prima volta in vita sua..L'avrei lasciato mentre si avviava nel primo pomeriggio sulla strada per Bukara, dopo che per vie sterrate avevamo raggiunto prima il bazar circostante la Bibi Khanum, poi il centro della città recente, per trovare un internet cafè ed un locale dove ristorarci con dei "samsa".
L'ho lasciato nell' alone residuo della sua gentilezza delicata e della sua vena di tristezza, per come e quanto la sua famiglia osteggia la sua relazione con una donna ch'è più avanti negli anni di lui.
" They can nothing, if each other You Love", gli ho detto a motivo di conforto.
E' stata una prima avvisaglia di come il retaggio più diffuso dell' Islam, nel Centro-Asia, la sua sostanziale realtà vigente, in effetti, sia l'imposizione dei tabù familiari.
Come del resto alle nostre latitudini e longitudini.può dirsi del cattolicesimo mondano, ove la spiritualità di Cristo, omologa anzichè eterologa, ma inequivocamente eterosessuale, sembra consentire la sola fecondazione ed i solo legami di coppia che siano legittimabili secondo tradizione atavica).
E poi come tacere, con A, della Bibi Khanum, l'immenso rudere della grandiosa moschea palaziale timuride, ch'è finito intombato dentro la protesi della sua ricostruzione in mattoni e cemento, un catafalco che ne ha immiserito in orditi meccanici ogni finezza di ornamentazione...infliggendole quanto già il monumento,( che nell' immaginario russo ed uzbeko è un simulacro romantico della propria identità spirituale nazionale al pari della Santa Hripsimé per gli armeni, o delle chiese di Djvari e di Mtsketa per i georgiani), ( la Bibi Khanum nell' immaginario pittorico)
non ebbe a subire con la prematura decrepitudine della sua statica, a castigo della brama di colossalità sanguinaria di Tamerlano.( ancora la Bibi Khanum nell' immaginario della tradizione pittorica)Alla Gallery di Bibi Khanum
Mente invece "retrocedendo più indietro nel tempo, les fresques d'Afrasiab", ( Samarcanda vista da Afrasiab)
la capostipite sogdiana di ogni ulteriore Samarcanda...
...
Ne avevo pur visto un'immagine su " GORSHENINA Svtlana, RAPIN Claude, De Kaboul à Samarcande." Les archéologues en Asie Centrale, Gallimard,......", non riuscendo a desumere dalla didascalia dove l'affresco fosse localizzabile e lo si preservasse,
Ma nell' agnizione già di per se esaltante, che rivelazione splendida di reminiscenze o di come furono profilate le campiture cromatiche della stilizzazione liturgica della processione a piedi e su cavalli e cammelli, preceduta da un bianco elefante , che avvia delle oche
arcane, , era stata la visione delle modalità in cui vi era avvenuta la tipicizzazione etnica delle corti imperiali di Cina e di Sogdiana, dei loro dignitari e tributari,a un sacrificio dinastico o per le esequie dello stesso re Varkhuman, secondo una teurgia zoroastriana, o altrimenti di fede zurvanica, come attesta l'uso del padarm che scherma il volto degli officianti .
Le scene auliche e teurgiche erano state delineate per il tramite di una calligrafia ch'era di una eleganza e di una preziosità lineare rinascimentali, .
comparendovi un'autentica meraviglia figurativa la sottigliezza dei motivi animaleschi- anitre , dragoni-, che ornamentavano i medaglioni perlacei di cui si fregiavano le vestizioni, secondo una moda sassanide ,dei tributari di sete che comparivano nel pannello centraleLa stessa resa delle differenze d'incarnato, bruno e candido, delle etnie di Centro-Asia della Sogdiana pre-islamica, si componeva entro che armonizzazione abbagliante, nella sua vivezza cromatica, del blu lapislazzulo del fondo con il rosso cinabro ed l'ocra di vestimenti e di corpi.
Un particolare toccante, in tanta astrazione cerimoniale : la propensione reciproca a trarre nutrimento ed a fornirlo, dei volatili che con fluidità di modulazione chiaroscurale furono animati a protendersi nell'imboccata, al di sotto dell' imbarcazione in cui l'imperatrice di Cina impone l''intesa fra le concubine di Corte.
A* l'ho lasciato presso l'internet cafè al quale mi ha avviato, nei paraggi della Uzbekistanbank, poco distante dal Gur-i-mir a cui ero diretto nel pomeriggio assolato
Il Gur-i-mir- é la più stupefacente sublimazione artistica dell' orrore insostenibile dell' epoca timuride: la cupola scannellata vi si eleva a escrescenza celestiale dell' acquisita potenza continentale, magnificandovi il miraggio di una divinizzazione sublimantesi sulle piramidi di teschi degli sterminati vinti.
Ma nella necropoli dello Shah-i-Zinda, " del re vivente", che finezza sentimentale seppe pur esprimere tale civiltà atroce, allorché gli artisti prelevati da ogni terra di conquista furono destinati alla celebrazione commemorativa delle donne defunte e compiante di Timur, la nipote Shadi Mulk Ata, la sorella Shirin Bika Aka, la moglie premortagli Tuman Aka, e rifulsero, di delicatezza , nel raffinarsi dell' intaglio della terracotta ceramicata del mausoleo di Shadi Mulk Ata, o nei medaglioni interni che ne lacrimano la morte in un cielo fittizio, altri artefici consumando quindi il trapasso dagli intagli che ornamentavano di grafemi e rilievi floreali, incisi,le tombe pre-timuridi di Khodja Ahmad ( 1350), di Kutlug Aga ( 1361) -al fondo del viale mortuario, oltre il "chahar taq che immette nel tempio di Quthamibn al-Abbas,-, agli intarsi di puri frammenti di colore della nuova tecnica preziosa del mo'arraq, che di sé fa splendidi i mausolei ulteriori di Shirin Bika Aka ( 1385) e di Tuman Aka( 1405).
Una trasmutazione, che nell' intarsio del più puro blu oltremare, di verdi turchesi o perlaceocangescenti, infresca in boccioli e fiori, e geometrie di trine, la tomba della sorella di Tamerlano Shirin Bika Aka,
come poi la soglia, anticipatrice di quella che tutti devono traversare, della tomba
della favorita Tuman Aka, ove la bluescenza si fa più ancora viva, un indaco smagliante.
Prima di raggiungere la collina delle rovine di Afrasiab, mi ero soffermato nel cimitero contemporaneo di Samarcanda, il cui ingresso fronteggia sulla destra l'accesso ai mausolei ed ai santuari di preghiera che si snodano, tra fonti e frutteti, lungo il sentiero che si perde nel sito archeologico di Afrasiab.
Come in Georgia, nel cimitero di Samtavisi, le lapidi dei morti ne presentavano l'immagine, scolpita nel nero marmo, come un'immagine fotografica nella sua retinatura.
Essi apparivano fissati nell' istante in cui nel suo studio un fotografo li aveva sottratti alla quotidianità feriale, alla fatica oscura e dolente e alle ferite ricevute e inferte di ogni giorno , per rappresentarli nella vestizione dell' abito buono e della dignità domenicale, la giacca e cravatta per gli uomini o l'abitino alla marinara per i bimbi, il fazzoletto e degli ancora più tradizionali abbigliamenti rustici per le donne, i volti improntati ad un decoro e ad una gravità superiori, nelle pose serie e pensose, o consapevolmente atteggiate a un sorriso, nell' espressione dei volti immortalati, per il passante, come se ancora una infinita vita terrena stesse a loro dinnanzi .
Ed al di là dei vialetti, oltre le siepi di cinta, potevo già occhieggiare le contigue sepolture dello Shah-.i -Zinda, che avrei visitato solo verso sera.
Mi sarebbe rimasto anche il tempo, uscito sul far del tramonto dallo Shah- i-Zinda, di raggiungere a piedi, ben oltre Afrasiab, al di là un fiumicello tra i monti e le chaikanè e i ristoranti sulle sue sponde, il sito dell' osservatorio astronomico voluto da Ulugbegh , e per ripercorrerne quanto ne resta dell' enorme sestante, rammemorandovi la conversione in sapere e sensibilità d'arte del potere timuride terrificante, intentata da quel grande principe nipote, dalla reviviscenza del tremendo orrendamente stroncata con la sua decapitazione precoce .
Appendice
Mi
è stato detto, in Samarcanda,
"
La bocca è fatta per essere aperta, per parlare, non già è fatta per
essere chiusa
dalla censura . Voi potete lottare, fare scioperi, in Europa. Per
noi c'è la prigione se ci attentiamo.
Ci
sono i giornali, ma contengono soltanto degli annunci.
Quando
c'era il comunismo la carne costava 2.000 volte di meno che ora
Ed
adesso non si guadagna 2.000 volte di più.
Qui
occorrono dei secoli per per risalire la china.
Quanta
disoccupazione c'è in Uzbekistan... Ci sono tante donne uzbeke che vanno a
prostituirsi nei Paesi arabi..."
"
Come le Natashe, in Turchia", ho soggiunto.
al diario della cronaca del mio viaggio nell' Asia
al diario della cronaca del mio viaggio nell' Asia
mappe
http://www.skiouros.net/voyages/uz2000/ta_sam.en.html
HERE in Samarcand they offer
emeralds, Pure as frozen drops of sea-water, Rubies, pale as dew-ponds stained with slaughter, Where the fairies fought for a king's daughter In the elfin upland. |
5
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Here they sell you jade and
calcedony, And the matrix of the turquoise, Spheres of onyx held in eagles' claws, But they keep the gems as far asunder From the dull stones as the lightning from the thunder; |
10
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They can never come together HERE they sell you balls of
nard and honey, |
15
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And the cheese from Kurdistan. When you offer Frankish money, Then they scowl and curse and mutter, Deep in Kurdish or Persan For they want your heart out and my hand |
20
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In the booths of Samarcand. THEY would sell your heart's
blood separate, |
25
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They would sell my hand upon a
beam of teak wood, In the other scale a feather curled; They would sell your heart upon a silver balance Weighed against the world. But your heart could never touch my hand, |
30
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They could never come together On the mats of Turkish leather In the booths of Samarcand. |
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http://digilander.libero.it/asiaraid2001/foto/UZBEKISTAN/uzbekistan.htm