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Turfan, 17 luglio 2004  3a parte

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Turfan, 17 luglio 2004  3a parte

La moschea Sugong P1060263.jpg (239750 byte)e il minareto di Emin P1060259.jpg (132492 byte), la prima meta .P1060258.jpg (197176 byte) Di particolare bellezza i rilievi in mattone del minareto, una trama  di fasce di rombi, con incavi cruciiformi, di cunei in contrapposizione , che si dilatavano  nell' incremento di luce di bande stellari P1060262.jpg (173528 byte)e si infittivano zigzaganti o in reticoli  eminenti di nuovo di croci .

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L'interno era una foresta di fusti lignei,  come in  Kiva all' altro capo del  Turkestan.

Nella moschea  di Turfan  un deambulatorio attornia la sala di preghieraP1060252.jpg (149741 byte), che in Kiva è tutto il vano interno, e nei suoi recessi si quietavano in un lume di spiritualità diffusaP1060255.jpg (82145 byte),

P1060254.jpg (85195 byte) i flash di luce rivelatrice che  avvivavano il deambulatorio dalle aperture della sala di preghiera e delle cupolette che coronavano coronatrici. il suo decorso 

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Era un rettilineo ardente in un  deserto implacabile,  la strada, lungo la via della Seta,  che conduceva alle Grotte dei Mille Buddha di Bezeklik, il percorso che avrei dovuto affrontare il giorno avanti in  bicicletta,  senza alcun soccorso che qualche area di ristoro, prima che finalmente, più di trenta chilometri oltre, deviasse sulla sinistra verso  le montagne fiammanti, fulve della sabbia del deserto,  in una  luce abbagliante che ne rendeva incandescenti i profili spogli di ogni vegetazione.

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Era troppo breve il tempo che mi era stato concesso, perché la mia visita delle pitture buddiste delle grotte di Bezeklik, che i due ragazzi taiwanesi avevano disertato, non essendo interessati che alle delizie della Valle delle Viti, non si risolvesse in poco più che un transito assillato dall' una all' altra cella, che nella apprensione fugace di repertori di immagini devozionali, ispirate ai Jataka delle tante incarnazioni di Buddha.

La linea di contorno, nelle scene che ricordo, componeva teorie di donatari offerenti, rappresentate dalla flessuosità avanzante incipiente dei Re e dalle Regine Uyghur, dopo l'840 divenuti  i sovrani  del Bacino del fiume Turfan  nella vicina Gaochang, 

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Gaochang, già sede di una Prefettura Han, allora  la Prefettura.Xizhou, fin dal primo secolo dopo Cristo, -

  ,  regina.jpg (238060 byte)che  perpetuavano nei loro serti l'adesione alla  fede, nell' Illuminato, che in Gaochang aveva attecchito già ai tempi della Dinastia Liang, , dopo l'avvenuto distacco degli Uyghuri dall' originario manicheismo, che ne era la  credenza religiosa quando vivevano nei deserti più a Nord, prima che i Khirgizi li disperdessero altrove. 

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 In altri affreschi, su fondali di azzurrite, e di malachite verde, erano invece delineati i pallidi incarnati, e le vesti purpuree, di Pietà e di Maestà buddistiche : erano i volti di principi e monaci i quali piangevano il Beato che anzitempo aveva raggiunto il nirvana definitivo, contorcendosi nel lutto in quanto erano essi incapaci di sconfiggere il proprio attaccamento alla brama di vivere, mentre nelle mandorle di gloria invece  musici bramani, 1musici.jpg (209031 byte)

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

monaci laici ( i  baddha) ,  boddishatva Avalokitesvara, contornavano l'uno e mille Buddha.

 

 

 

 

 

 

 

 E tra lingue di fuoco su altre pareti figuravano i demoni tremendi della paura,  che per quanto assumessero gli  aspetti più terrificanti, tuttavia il Dharma sapeva esorcizzare. drago.jpg (186185 byte)

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Gaochang,  nella sua immensità impressionante, era  un canyon di sterminate rovine,  racchiuse in una cinta muraria a perdita d'occhio. 

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Ne affioravano gli sgretolati  resti dell' antico palazzo regale,  dei regnanti  Uyghuri e forse, già prima, del regno Qu ( a iniziare dal 460),

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delle torri  dell' acqua

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le vestigia ben più integre di un vasto tempio buddista,

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con la pagoda depositaria nelle sue nicchie degli scritti sacri, 

 

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un ulteriore pagoda, la Tai Zang, situata nella parte più a Nord di Gao Chang, che non ho potuto raggiungere., così come nemmeno ho avuto tempo e modo di ricercare quali reliquie sussistessero ancora, in Gaochang, della presenza dei Nestoriani,  oltreché dei Manichei, e degli Zoroastriani, che vi si siano preservate e  siano scampate al  loro trafugamento, alla loro distruzione o dispersione in  Occidente.

La pietra istoriata di croci  del museo di Tashkent, restando finora la sola traccia,  che ho ritrovato,  della presenza e della diffusione del nestorianesimo nel Turkestan.

Dall' amarezza  di una ricognizione talmente affrettata, nel viavai delle torme di turisti che si avventuravano su dei carretti trainati da somarelli nella gran polvere di  Gaochang , come le tante comparse di un  set cinematografico western ,  caduto in disuso,  che fosse stato allestito tra i canaloni di un archeo- Colorado,  mi confortava la bellezza sorprendente di quanto mi appariva al termine delle discese nelle tombe di Astana,  gli affreschi  che ne infrescavano le  pareti di scene sentenziose e naturalisticamente vitali : volatili di palude, 

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i sei screens con l'uomo d'oro, l'uomo di pietra, l'uomo di giada,  che all' iniziato insegnano che d'oro è il silenzio della bocca tappata,  la modestia,  secondo l'uomo di pietra. a fare qualcosa di utile al popolo,  a correggere quanto di sbagliato si commette  nella società, mentre l'uomo di giada ci esorta a  permanere astinenti nell' arricchimento, a preservare la purezza, nei  propri sentimenti educati, che è una prerogativa della giada che sostanzia l'uomo diafano.

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 fantolino uyghuro , nel museo di Turfan

 

 

 

A mio fratello che me ne chiedeva conto, così raffiguravo l'oasi di Turfan, in una e-mail che gli scrivevo da Urumqi, dove ero rientrato per dirigermi a Xian:  

Tue, 20 Jul 2004 04:14:50 +0200 (CEST)

 

Urumqi L`oasi di Turfan (o Turpan)si trova nella Cina nord occidentale, ossia nei Lontani domini dello Xinjiiang, o Turkestan cinese, lungo la Via settentrionale della Seta/ Vi sono rovine, ridotte a canyon, di due antiche città, una bella moschea e le grotte buddiste di Bezeklik, di estremo interesse per quanto deturpatissime, non che uva, uva, e uva, meloni e angurie a voluttà, come ai tempi del Milione.

 L`intera regione , Urumqi inclusa, dove mi ritrovo,( in partenza per Xian, 44 ore di viaggio per treno, la meta più distante del mio itinerario, da cui inizierò il rientro,) è quanto mai straniante, in quanto ci si ritrova nello stesso tempo, e a tutti gli effetti , nel mondo imperiale dei cinesi Han, e nel mondo turco islamico della ex maggioranza etnica Uyghur. Per quanto mi attiene, gia cavarsela conoscendo tuttora di cinese solo "sci sci " "grazie, grazie" e "duosciaocian"- "quanto costa"- non che "lu "e "benguan"- strada e hotel -, è una certa impresa, in ogni caso. E' comunque strabiliante quanto la Cina urbana sia tecnologicamente moderna e funzionale e pragmatica. 

Da Xian , spero la prossima volta, confidando nella Sua Provvidenza più che nelle mie assai stupide forze. Odorico 

E tu?

 

 

 

 

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Su Bezeklik

 

Lasciavo Dunhuang e tornavo a sfogliare il libro sugli affreschi di Bezeklik, isolandovi, tra le immagini che non seppi o non potei cogliere, i pochi lacerti di vita reale: una fanciulla che nutre una mucca,ragazza.jpg (181936 byte) farfalle, uccelli, sullo sfondo della chiaria aerea di questo mondo.

Nel suo amnio sfumano, di esso si sostanziano, gli aspetti in luce di animali e di umani, come già se ne alimentava l'albero della Luce, di Vita e di Virtù, dell'affresco parietale dei tempi remoti manichei, o distanti da Bezelik  quanto l' antica Changan, i viventi intenti nelle scene di caccia e del gioco del polo, nelle schermaglie della vita di corte, che in Xian ancora animano le tombe dei principi Tang, in ogni punto in cui le loro vesti e i loro incarnati sono schiariti dalla luce che li permea irrora.

. (     Versione precedente

Lasciavo Dunhuang e tornavo a sfogliare il libro di immagini degli affreschi di BezeKlik, fissandomi, tra le immagini che non seppi o non potei cogliere, sui pochi lacerti di vita reale: una fanciulla che nutre una mucca, farfalle e uccelli, sullo sfondo della chiaria aerea di questo mondo, in cui sfumano e di cui si sostanziano gli aspetti in luce di animali e umani, come già l'albero della Luce, di Vita e di Virtù, del muro dipinto dei tempi ancestrali manichei,3mediamani.jpg (132825 byte) come i viventi intenti nelle scene di caccia e di gioco, di vita di corte, delle tombe dei principi Tang.    )   

 

 

 

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