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4. Le proprietà comuni delle affezioni umane

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5. La Mente e il Corpo, una sola e medesima cosa.

 

     

 

Yishaq ben Moseh Arama,

Sefer hazut qaseh,

Sabbioneta,in casa di Toviyyah foa, per mano dei soci, 1551

(BCM 34:VII.B.19,c. /1r

 

 

   Dalla implicazione, negli affetti, sia del corpo esterno che del Corpo affetto, sono ulteriormente deducibili le proprietà comuni fondamentali delle affezioni, sia degli uomini che degli altri enti naturali,  per le quali le loro affettività si differenziano quanto sono differenti le loro nature e gli oggetti esterni dai quali sono affette.
   Infatti, per la natura del corpo esterno che l’ affetto implica insieme con la nostra, ci saranno tante specie d’ogni genere di passione quante sono le differenti specie di oggetto da cui siamo affetti ( Etica III, 56).
 
Così, ad esempio, gli Appetiti d’amore del bere, del mangiare,del coito, del denaro e della gloria,  differiranno tra di loro quanto differiscono gli oggetti ai quali queste passioni si riferiscono.
Per i moltissimi modi, poi, in cui il Corpo umano, in quanto è composto di numerosissimi individui di diversa natura, può essere affetto dai corpi esterni ( Etica II, 13, postulato 3),  e in cui di conseguenza può a sua volta mutarli,  uno stesso oggetto può modificare in modi diversi
nello stesso tempo uomini diversi,  producendo in loro degli affetti differenti, oppure può modificare in modi diversi in tempi diversi uno stesso uomo, rendendolo incostante a suo riguardo.*
Inoltre, la stessa specie d’affezione, per l’Appetito che implica del Corpo che ne è affetto, differisce da un individuo naturale all’ altro, nel mondo animale, quanto l’essenza dell’ Appetito dell’uno,  differisce  dall’ essenza che è affermata dall’ Appetito dell’ altro ( Etica III, 57).

 Elias Levita,

Meturgeman,

Isnae, Paulus Fagius, , 1541

( BCM 150: VIII:D.10,c./166r

 

…”Da qui segue che gli affetti degli animali detti  irragionevoli ( non possiamo infatti per nulla dubitare che i bruti sentano, dopo che abbiamo conosciuto l’origine della mente), differiscano tanto dagli affetti degli uomini, quanto la loro natura differisce dalla natura umana.
Il cavallo e l’uomo sono, certo, ambedue trascinati dalla Libidine di procreare; ma quello da una Libidine equina, questi, invece, da una Libidine umana.
Così pure le Libidini e gli Appetiti degli insetti,  dei pesci e degli uccelli devono essere diversi gli uni  dagli altri. Benché, dunque, ciascun individuo sia contento della  natura di cui è formato e ne goda, tuttavia tale vita di cui ciascuno è contento e tale gaudio non sono altro che l’idea o l’anima di questo individuo, e perciò il gaudio dell’ uno differisce tanto dal gaudio dell’ altro, quanto l’essenza dell’ uno differisce dall’ essenza dell’ altro” ( Etica III, 57, Scolio).

 

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