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Il  desiderio di eternità  in vita. La beatitudine intellettuale secondo Spinoza.

     

                     

 

 

 

La deduzione, realizzata  nell’ Etica, dei processi mentali che causano la credenza superstiziosa nei presagi, rientra nella critica più generale , di Spinoza, delle irriducibili concezioni magiche del mondo.

L’associazione della immaginazione per la quale certe supposizioni, come i presagi, non per la loro natura intrinseca,  ma per accidente, risultano causa di Letizia e di Paura, è secondo Spinoza lo stesso processo mentale che è in atto nella Simpatia e nell’ Antipatia, allorché abbiamo in Odio od in Amore cose, o persone, senza alcuna causa a noi nota.

Antipatia, o Simpatia, possono inoltre essere provati  verso una cosa, od una persona,per il solo fatto che ha caratteri simili a quelli di altre cose o persone che già amiamo od odiamo ( Etica, III, 16).

E’ tale associazione mentale che la magia simpatia proietta nella realtà della natura, attuando  sistemi immaginari di  poteri occulti, riversati nelle entità  terrene dagli effluvi continui provenienti dalle stelle.

“So bensì, scrive Spinoza in evidente polemica con gli occultisti, che gli autori  che per i primi hanno introdotto questi nomi di Simpatia e di Antipatia, hanno voluto introdurre con essi certe qualità occulte delle cose, ma non di meno credo che ci sia permesso d’intendere con queste parole anche delle qualità note o manifeste” ( Etica III, 15, Scolio; confronta la Lettera LVI)[1] .

Agli uomini che ignorano la causa prossima della apparenza dei  Presagi e delle Simpatie e Antipatie Umane,  i fenomeni  in considerazione ed il carattere divinatorio o propiziatorio dei riti e di certi “ correlati oggettivi”, appaiono dei poteri primari degli eventi e delle cose in questione, che si attuano  nei loro rapporti con le altre cose o manifestazioni naturali.

Nelle pratiche magiche che associano un rito od un oggetto dotato di poteri simpatici, od antipatetici, alla realizzazione od alla abrogazione di un evento in fieri, secondo i disegni in atto delle autorità celesti,  il processo associativo dell’ immaginazione, sul cui disconoscimento si radica la credenza nei poteri occulti, si esteriorizza in una relazione pratica immaginaria.

 

 

 

 

 

 

 

Nella sua  critica della magia in ogni sua forma,  Spinoza confuta insieme con la magia simpatica l’ astrologia,

Così ai maghi che credevano alle storielle degli astrologi, fu rivelata la natività di cristo con l’immaginazione di una stella sorta in Oriente”

 ( Trattato Teologico-Politico, II)

ogni credenza miracolistica in eventi che la divinità farebbe accadere contro od al di fuori della legislazione deterministica universale della Natura,  ( Trattato teologico.Politico,VI, in particolare)- per l’analisi della cui confutazione rinviamo alla Parte Seconda di questa opera ( Superstizione. Miracoli, Profezie , )

come ogni ipotesi di un ordinamento del mondo secondo proporzioni geometriche alle quali poter risalire,  per influenzare le vicende umane.

( Etica, I, Appendice), sia la demonologia

Albrecht Duer, Quattro streghe

 ( Breve Trattato II, XXV), che l’angelologia, che la Scrittura, sebbene ne parli, non attesta quale suo insegnamento:

“Quando ad esempio( Gesù ) disse ai Farisei:  e se Satana scaccia Satana, non è d’accordo con se stesso: come si manterrebbe dunque il suo regno?”( Vedi Matteo 12.26) non intese se non di confutare i Farisei secondo i loro stessi principi, e non di insegnare che esistessero i Demoni o un qualche loro regno. E quando disse ai discepoli: guardate di non disprezzare uno di questi pargoli, perché io vi dico che i loro angeli in cielo, ecc. ( ivi 18.10), voleva soltanto insegnare a non essere superbi e a non disprezzare alcuno, e non il resto, che egli introduceva nel suo discorso soltanto per meglio persuadere i discepoli” ( Trattato Teologico Politico, II).

E’ nella sua Lettera LIV a Ugo Boxel che Spinoza riassume tutte le ragioni che per lui concorrono a giustificare la negazione dell’ esistenza di spiriti o spettri:

1) Facezie a parte sul sesso degli spettri, in un mondo che è l’”effetto necessario della natura divina”, solo se necessitano ne va affermata l’esistenza. Ma tale necessità 1°)non può essere identificata nella piacevolezza di tali esseri immaginari per il nostro immaginario, né 1b) nella presunzione che esprimano la natura e la potenza di Dio più di altri enti , giacché sarebbero pur sempre esseri finiti, e “ tra finito ed infinito ( Dio)  non vi è proporzione.

2) E’ assurdo, almeno nell’ ambito delle esistenze in atto,  ammettere che esistano anime senza corpo,  così come ammettere che esistano enti di cui non si dia in Dio l’idea-, giacché ogni Mente vi è l’idea in Dio di un modo dell’ estensione materiale. Nell’ ambito del pensiero di Spinoza,  dunque, non è concepibile, nell’ ordine comune della Natura, la realtà di alcuna estensione immateriale, o corpo spirituale, che sia dotato  per questo di qualche immaginazione attiva della sua esistenza eterna in atto,  ( il che può attuarsi solo come conseguenza immediata della natura divina, in qualche mondo ultraterreno di una Gerusalemme celeste consonante armonicamente con il nostro).

 

 

 



[1]  “ Il mago, -ha scritto F. Yates ( 1964:60), riferendosi appunto alla magia simpatica,- era appunto colui che sapeva penetrare all’ interno di questo sistema, e servirsene, grazie alla sue conoscenza degli anelli delle catene di influenze  discendenti verticalmente dall’ alto,  e al fatto di saper costituire, per sé, una catena di anelli discendenti, mediante l’uso corretto degli occulti poteri simpatici contenuti nelle cose terrestri, delle immagini celesti,  di invocazioni e nomi, e così via”.

 

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