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XLI L'egemonia come obbedienza felice degli ignoranti

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   Il regime ove gli uomini del volgo  obbediscono da sudditi, conformandosi al proprio utile solo per evitare il male, non ottiene che un'obbedienza coatta,  nello stesso grado in cui la moralità e la vera religione non sono ancora egemoniche, poiché ricorre in prevalenza al Timore ed alla Superstizione, anziché promuovere la spontaneità egemone dell' Amore e della Speranza in chi ubbidisce.

   Ed un regime può sottomettere l'agire dei sudditi al diritto pubblico, in virtù prevalentemente del consenso passivo felice, soltanto mediante gli apparati di culto delle varie Religioni; ma il loro magistero, in conformità pratica con le norme della salute comune del diritto pubblico, deve consentire a tale scopo la più ampia libertà d'opinione e di interpretazione dei Testi Sacri, ch'è la condizione indispensabile perché i dogmi di fede e di pietà universali, che ripongono nell' obbedienza la salvezza degli ignoranti, siano accolti con piena adesione d'animo dalle moltitudini.

   Il dominio egemonico ottenuto con il consenso lieto eteronomo del volgo ( le passioni felici dell'obbedienza ai dettami della giustizia e della carità), è il governo popolare moderato dello Stato etico degli ignoranti, che Spinoza contrappone al regime monarchico dispotico, e che storicamente si configura nel potenziamento della libera Repubblica d'Olanda fiche-Amsterdam-Damsquar.jpg (65197 byte) Tale rafforzamento delle istituzioni repubblicane del proprio paese comporta dunque, quale condizione della  loro  stessa conservazione,  l'assicurazione della libertà di giudizio e di fede di ogni cittadino, e l'esclusione, come idee sovversive, delle sole opinioni che  equivalgono a una rottura del patto civile, come l'ateismo o la rivendicazione dei movimenti ribelli cristiani che ciascuno abbia a vivere secondo il proprio arbitrio, entro la riproposizione del supremo diritto dell' autorità civile all' amministrazione delle cose sacre, che va esercitato sia regolamentando le azioni del culto esterno, che imponendo i dogmi di pietà, indispensabili ad affermare l'egemonia come obbedienza felice degli ignoranti, nella speranza della salvezza

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   Nello Stato Repubblicano olandese, le riforme intellettuali e morali propugnate da Spinoza, una volta che siano state introdotte,  permetteranno la coesistenza pacifica e la concordanza pratica tra la Pietà della Fede degli ignoranti e la Virtù della Beatitudine intellettuale dei Saggi, consentendo un sia pur limitato controllo politico della Superstizione che invece porrebbe gli uni in antagonismo con gli altri.

   ( L' imposizione come culto, infatti,  dell'esercizio della carità e della giustizia, in conformità con le norme che ne subordinano l'esercizio verso il prossimo alla salute pubblica, e la concessione della libertà di giudizio nella tolleranza mercantile di ogni fede, ch'è testimoniata in particolare dalla città e dal governo di Amsterdam ( Trattato Teologico-Politico, XX, p.488), tendono a contrastare le passioni d'Odio, di Superbia, d'Invidia e di Paura,  che alimentano la Superstizione, suscitando gli affetti positivi contrari e più forti di Amore e di Speranza.)

   La riforma intellettuale e morale propugnata da Spinoza, mediante la pluralità delle fedi e delle opinioni, nell'unità dei dogmi di pietà della religione universale, è intesa a sostituire un controllo politico della Superstizione, che la depotenzi, all' uso politico dominante che l'alimenta, ed implica, nella contingenza storica in cui è un intervento,  che il regime repubblicano d'Olanda, solo se per il tramite di tale riforma si rafforza, possa difendersi dalla reazione in atto delle forze della feudalità.

   Solo tali misure possono infatti consentire la disgregazione del blocco di forze contrarie al suo governo- moltitudini superstiziose, teologi fanatici, lo stadtholder Guglielmo d'Orange.

che già si veniva consolidando,

 

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Nella tela di Rembrandt La cospirazione di  Julius Civilis, ( 1662, circa), che vide Gaio  Julius Civilis  alla testa dei Batavi del Nord contro i Romani, nel 69 d.C., è adombrato l'atto insurrezionale contro Filippo II di Guglielmo I, avo di Guglielmo III

 

 

mediante l' usurpazione crescente del diritto delle autorità sovrane sulle cose sacre, della loro prerogativa di giudicare che cosa sia pio od empio, lecito o illecito:

"Onde fu necessario in primo luogo indicare i principali pregiudizi in materia religiosa, e cioè le tracce dell'antica schiavitù, e poi anche i pregiudizi intorno al diritto delle somme potestà,che molti con ardita spregiudicatezza vorrebbero in gran parte usurpare, e, col pretesto della religione, allontanare dalle supreme autorità l'animo delle folle tuttora inclini alla superstizione pagana,  in modo da far precipitare di nuovo tutto nella schiavitù" ( Trattato Teologico-politico, Prefazione, pg.4)

I rimedi addotti saranno efficaci quanto più saranno esercitati con moderazione, senza illudersi nè  per il  presente, nè  per l'avvenire, che possano sortire altro effetto che di contrastare e contenere la superstizione irriducibile dell'impotenza irriducibile della moltitudine degli uomini, perché essi saranno sempre, nella loro esistenza nella durata, parti finite della natura, sulle quali prevarrà quasi sempre l'ordine comune delle cose esterne, sicché " è impossibile levare al volgo la Superstizione e la Paura".

"Novi, deinde, aeque impossibile esse vulgo Superstitionem adimere, ac metum"

 

Post Scriptum 2013

Purtroppo, due anni dopo la pubblicazione anonima del Trattato Teologico Politico, avvenuta nel gennaio 1670 ad Amsterdam, grazie all'editore Rieuwerstz,  alla fine dell'estate 1672, dopo l'invasione francese dei Paesi Bassi, il gran pensionario Johan De Witt

caddè in disgrazia e fini atrocemente vittima, con il fratello Cornelis, di un linciaggio ordito ai loro danni, dalla fazione avversa degli Orangisti, di cui i caporioni furono Johan Kievit, Cornelius Tromp e Johan van Banchem, in concomitanza di una sua visita alla prigione in cui il fratello era rinchiuso. I loro cadaveri vennero macabramente mutilati e squartati, ed esposti al pubblico ludibrio come carne

 macellata.

così come ebbe a rappresentarli Jan de Baen. Brandelli dei loro corpi finirono cucinati e mangiati, un caporione dei facinorosi, l'orafo Hendrik Verhoeff, per anni  custodì esposti i cuori dei fratelli.

 

Spinoza ebbe allora la riprova storica e personale di tutte le ragioni del suo timore esistenziale di ciò a cui può giungere la Superstizione settaria del volgo, quando è aizzata da un clima d'odio politico- religioso quale quello ingenerato dagli Orange contro i De Witt.

Venne così meno il grande protettore liberale di Spinoza, che alcuni suoi nemici giunsero a supporre fosse coautore dello stesso Trattato Teologico-politico. Come riporta Steven Nadler nel suo libro recente il cui titolo stesso è desunto dalla demonizzazione che così riferisce,  in un catalogo delle opere che figuravano nella biblioteca del De Witt, accanto al titolo del Trattato Teologico-politico, al numero 33, " compare la seguente annotazione : "Forgiato all'inferno dall'ebreo apostata a quattro mani con il diavolo e pubblicato con la consapevolezza e la connivenza di M. Jan".

Come rileva lo stesso Nadler nella stessa pagina, in assoluta sintonia con la mia antecedente connotazione delle finalità storico-politiche contingenti della pubblicazione antecedente del Trattato Teologico Politico" Con la scomparsa di De Witt e il progressivo indebolimento dei suoi alleati al'interno del partito degli  Stati, il gruppo più intransigente dei pastori riformati incontrava molti meno ostacoli nel suo tentativo di esercitare la sorveglianza sulla politica e la vita intellettuale della Repubblica. Si concretizzava dunque proprio la realtà che Spinoza aveva tanto paventato e dalla quale aveva messo in guardia nel Trattato" ( Pg.233 dell'edizione italiana di " Un libro forgiato all'inferno", Einaudi, 2013).

Due anni dopo , nel 1674, in concomitanza con l'ascesa al potere di Guglielmo Enrico, principe di Orange e Nassau, come Guglielmo III, stadthouder, futuro re d'Inghilterra,  per un editto delle Corti d'Olanda da lui controfirmato, mentre al contempo gli assassini dei fratelli De Witt conoscevano la sua protezione e munifica remunerazione,  il Trattato cade nella messa al bando dalla Repubblica d'Olanda. L'Ethica, di cui il Trattato avrebbe dovuto propiziare la pubblicazione, non vedrà la luce che dopo la morte di Spinoza, per non comprometterne l'incolumità.

La beatitudine di vita dell'uomo nobile affrancato dalle religioni settarie, --ebraismo, cristianesimo, islamismo,  quelle implicate nella critica spinoziana, -, che gioisce dell'amor dei intellectualis- in cui il Divino grazie alla sua mente ama se stesso-, e che dell'amore di Dio si fa partecipe in spirito di carità e di giustizia,  allora, come ora, resterà confermata quale la gioia divina della fede, o secolarità sacra, dei pochi virtuosi felici, e ai suoi tempi, e  sempre più nel tempo a venire, dagli eventi teologico-politici trarrà validità l'intento cautelare di Spinoza di salvaguardarsi e di salvaguardare l'autentico uomo di fede dalla Superstizione fanatica e degli odi di parte delle moltitudini del volgo imperituro, mediante una religione civile e l'esercizio di una rappresentanza politica che ne converta le passioni d'odio identitario, discriminatorio e cruento, all' obbedienza concorde della speranza immaginaria di una vita migliore.

( 17 agosto 2013))- A seguito degli eventi in Egitto e della situazione civile in Italia).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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